Emergenza salario accessorio: FUA e cartolarizzazione che fine hanno fatto?

Roma -

Il nuovo governo è impegnato a risolvere i propri problemi per mantenere in equilibrio posizioni spesso divergenti tra le forze che lo costituiscono e dimentica che nel frattempo deve amministrare i dipendenti pubblici. Nel nostro caso, qui al MEF, il silenzio della politica diventa pesante: il Ministro Tria contestato dai due vice primi ministri non ha trovato il tempo, tra una minaccia di dimissioni e l’altra, di attribuire le deleghe ai viceministri e sottosegretari ne tanto meno di rinnovare l’organismo indipendente di valutazione (OIV), decaduto tra marzo e aprile di quest’anno.

Quest’ultima dimenticanza sta impedendo il pagamento del FUA 2017 a tutti i lavoratori del MEF. La Funzione Pubblica non può dare corso al pagamento di questa importante fetta di salario accessorio senza che l’OIV certifichi la produttività raggiunta dal nostro Ministero per l’anno 2017. La nomina di detto organismo è politica, fatto l’interpello da parte della nostra Amministrazione si valutano i candidati si scelgono quelli più idonei e si nominano i componenti. I tempi per tale procedura, che sembra sia partita, molto tardivamente, il 3 settembre del corrente anno, sono di circa 4 mesi e mezzo. Questi tempi indicano il ritardo che potrebbe esserci per il pagamento delle risorse del FUA 2017. La responsabilità di tale ritardo ricade sul Gabinetto del Ministro che non ha avviato per tempo le procedure per la costituzione del nuovo OIV, pur sapendo la data di decadenza dello stesso.

Per quanto riguarda il Decreto che determina le risorse della cosiddetta Cartolarizzazione non si hanno alcun tipo di notizie. Questi  fatti sono il sintomo della visione che il nuovo Ministro e la vecchia Amministrazione hanno del trattamento economico del proprio personale. Considerato che il Contratto, già in via di scadenza, non ha certo fornito un incremento congruo alla retribuzione dei lavoratori il salario accessorio assume un maggior rilievo, non prestare attenzione a questo aspetto dello stipendio significa non avere sensibilità per l’ordinaria conduzione della vita dei lavoratori. Non è possibile che nessuno paghi per questi gravi ritardi e “dimenticanze”.

Per concludere l’USB MEF insieme ad altre sigle sindacali ha chiesto un incontro sulle somme stanziate dal Comma 685 della Legge di Bilancio 2018 con il Consigliere Renato Catalano per avviare un percorso di perequazione dell’indennità d’Amministrazione tra tutti i dipendenti del MEF. Se il Capo Dipartimento darà segnali di riscontro alla richiesta in quella sede chiederemo di prevedere procedure più veloci o possibili soluzioni tecniche al blocco del FUA 2017 e la quantificazione delle risorse per la Cartolarizzazione già in forte ritardo rispetto agli scorsi anni.

Nel caso che tutto resti all’attuale stato dell’arte ci adopereremo anche con una ferma e dura mobilitazione dei lavoratori per far capire che il salario accessorio non può essere trattato con tanta superficialità.  

Ma si sa, pancia piena non pensa a quella vuota!