Il numero 0 di PUNTO CALDO

In allegato la copia della rivista.

Roma -

Con il Numero Zero parte questo mese una nuova iniziativa editoriale a diffusione gratuita dal nome “Punto Caldo”. L’obiettivo del giornale sarà prevalentemente la trattazione di temi quali la cultura, la poesia, la musica, il cinema, la fotografia, l’arte, la letteratura. In una frase: l’espressione umana nelle sue diverse modalità.

L’esigenza di un tale taglio editoriale nasce dall’analisi dell’attuale situazione politico-sociale, caratterizzata da una crisi economica e finanziaria devastante, dalla difficoltà delle ideologie, che avevano connotato gli equilibri nazionali e internazionali nel corso di tutto il novecento, di affermare una propria egemonia culturale nei paesi a capitalismo maturo (Europa e Stati Uniti in particolare). L’affermarsi di un modello sociale individualista ha determinato in occidente la contrapposizione dell’interesse personale a quello collettivo.

La crisi che ha assunto caratteristiche complessive e ha modificato antropologicamente le società, tuttavia, ha presentato il conto. Dopo questo tsunami, il senso di solitudine oggi ha raggiunto un livello senza precedenti nella storia. L’individuo è come aggrappato ad un relitto dopo il naufragio. Vive alla deriva, trascinato dalla corrente verso una destinazione che non conosce e che non ha scelto.

Questo giornale ha il desiderio di rappresentare un faro a beneficio di quel naufrago che, seppur non può rimetterlo sulla giusta rotta, può offrirgli la possibilità di contrastare la deriva, attraverso l’unica cosa che al momento sembra in grado di salvare il mondo: la cultura. Se in passato intellettuali e artisti hanno sentito la necessità di prestare la propria opera per veicolare messaggi politici e ideologici, determinando un’egemonia culturale nella società, noi vogliamo, attraverso un percorso inverso, utilizzare la cultura per facilitare un processo che porti di nuovo al perseguimento di un’aggregazione e un’identità culturale collettiva e pluralista. Una forte distinzione dal “pensiero unico” purtroppo oggi dominante.

 

La Redazione