SVILUPPI ECONOMICI: OLTRE IL FONDO DEL BARILE...

Roma -

La procedura concorsuale spacciata per formazione riproduce inesorabilmente il "marchio d'autrice e d'autore" di questi passaggi di fascia economica anche nell'applicazione dei moduli on-line e nelle modalità gestionali.

L'impianto della struttura degli sviluppi economici ora non ha più segreti per nessuno ed emerge con chiarezza anche la consistenza del danno provocato ai lavoratori.

Una cosa, ormai, è assolutamente certa: l’amministrazione del MEF è riuscita brillantemente a scendere ben al di sotto del famigerato “fondo del barile” già toccato con l' accordo del 30 marzo, i bandi del 23 maggio, il decreto correttivo dell'8 giugno e la circolare esplicativa del 7 luglio.

“L’amministrazione Rischiatutto”, con il beneplacito oggettivo dei sindacati firmatari dell'accordo, non si è fermata neppure di fronte all'evidente impossibilità di organizzare una struttura procedurale così anomala e cervellotica ed ha avviato la "cosa informe" denominata formazione.

La USB PI MEF, sin dall'inizio, aveva ostacolato con le mobilitazioni dei lavoratori questo meccanismo concorsuale denunciandone le conseguenze contro le aspettative degli stessi lavoratori.

La nostra Organizzazione Sindacale aveva anche previsto l’onda dei ricorsi e anticipato la totale incontrollabilità del funzionamento e della fruibilità del pacchetto formativo on-line.

Adesso le innumerevoli criticità del suddetto pacchetto, riscontrate e segnalate quotidianamente, confermano quest'ultima previsione completando lo scenario fallimentare dell'intera operazione.

In questo desolante panorama, i lavoratori devono oltretutto assistere all’ ultimo patetico gioco di prestigio di un sindacato firmatario dell'accordo che ora scopre la violazione contrattuale derivante da una formazione così concepita e minaccia l'Amministrazione amica sull’ “inevitabile applicazione del CCNL in caso di mancate soluzioni”!

Questa è esattamente una delle tesi che la USB PI MEF ha sostenuto sin dall'inizio della contrattazione, in netta contrapposizione all'amministrazione e al suddetto sindacato che, soltanto di fronte al disastro generale che ha contribuito a determinare, cade furbescamente dalle nuvole cercando di lavarsene le mani. Lo stesso sindacato, però, non pensa neppure lontanamente a rendere credibile la propria posizione procedendo alla disdetta dell’accordo sottoscritto il 23 marzo.

Al di là delle considerazioni esposte, la formazione “fuori contratto” porta inevitabilmente ad una riflessione sul danno erariale prodotto da chi ostinatamente ha voluto mettere in campo una procedura non rispondente ai requisiti normativi e contrattuali.

Non ci si riferisce solo al costo vivo della formazione ma anche al costo indiretto delle ore ad essa dedicate durante il servizio. Infatti, le ore lavorative riservate ai moduli formativi risulterebbero perfettamente inutili e sottratte all’attività ordinaria qualora questo criterio risultasse non utilizzabile per qualsiasi motivo.

E' del tutto evidente, quindi, che il quadro generale della procedura è fuori controllo già a livello iniziale, figuriamoci che succederà qualora si dovesse arrivare al fatidico e fantasioso esame finale!

Il condizionale rispetto all’esame è d’obbligo poiché sono in atto centinaia di ricorsi individuali e non solo, per cui grava sul tutto l'ipoteca giudiziaria.

La USB PI MEF sta depositando, in questi giorni, un proprio ricorso con le motivazioni ampiamente rappresentate al tavolo negoziale e nei comunicati ai lavoratori.

L’obiettivo dell’impugnazione è di estromettere il criterio della falsa formazione dalle procedure in corso e stipulare in tempi strettissimi un nuovo accordo mantenendo gli altri due criteri. L'esito positivo del ricorso darebbe la possibilità di indire nuove procedure semplici e trasparenti annullando i danni causati dall’amministrazione e dai sindacati corresponsabili.

Sempre a proposito di danni, stiamo assistendo in questi giorni all’ultima “genialata“ dell’amministrazione del MEF che ha pensato bene, in base ad una propria interpretazione “stranamente” restrittiva della legge di stabilità 2016, di cambiare d’ufficio le istanze on-line di partecipazione agli sviluppi economici presentate da un gruppo di lavoratori del settore ex Finanze.

La USB PI MEF ha trasmesso all’amministrazione in data odierna una nota su questa problematica che potrebbe contribuire ulteriormente ad inficiare i risultati finali delle procedure relative agli sviluppi economici.

La USB invita i lavoratori a continuare a segnalare tutti gli inconvenienti di qualsiasi natura ed entità ravvisati nelle procedure e nelle modalità concordate con i direttori per l’accesso ai corsi.