Il FUA dei dipartimenti centrali, l'accordo che divide i lavoratori!

Roma -

MEF, il salario accessorio di tutti si impoverisce mentre sindacati firmatari, maggioranza della RSU e Amministrazione si accordano sulla retribuzione di quote legate all’individuazione di determinati uffici o categorie di lavoratori.

Abbiamo assistito allo scippo di gran parte del FUA 2017 con il riconoscimento economico di indennità varie, come le posizioni organizzative, destinate a pochi fortunati funzionari, quelle per gli addetti alla sicurezza e per gli autisti e di cui vedremo gli effetti il prossimo anno, ma già quest’anno con il FUA 80%, i lavoratori si sono accorti della netta riduzione delle somme a causa delle progressioni economiche e delle posizioni organizzative (per queste ultime presi dal Fondo 1,5 milioni di euro per il 2016 elevati a 2 milioni nel 2017!)

In merito al 20% del FUA dei Dipartimenti Centrali, anche questo ridotto rispetto al precedente (da euro 1.757.300,42 a euro 1.241.072,50) nella riunione del 31 ottobre è stato firmato un accordo che costituisce un precedente perverso e molto pericoloso. Una parte delle somme (euro 94.596,00) derivanti da Convenzioni con soggetti pubblici e privati per lavorazioni su NOIPA verranno distribuite solo ai lavoratori della Direzione dei sistemi informativi e dell'innovazione e a quelli della Direzione del Personale.

In allegato le 2 proposte fatte dall’Amministrazione. La maggioranza della RSU e tutte le OO.SS, tranne la USB e l’Intesa, hanno optato per l’ipotesi B che individua tra i lavoratori direttamente coinvolti, quelli più diretti e quelli indiretti riconoscendo ai primi una quota maggiore di salario accessorio!!!!!! Questa visione del mondo del lavoro non ci appartiene. L’USB ritiene inconcepibile che rappresentanti dei lavoratori abbiano sostenuto un’ulteriore divisione delle somme e l’individuazione dei singoli uffici, invece di proporre una distribuzione equa almeno tra gli uffici coinvolti.

Che l’Amministrazione perseveri nella politica del divide et impera è comprensibile. Risulta, a nostro modo di vedere, meno facile che i sindacati e le RSU sposino lo stesso punto di vista di quella che dovrebbe storicamente essere riconosciuta come la controparte. Ma questo non basta, chi ha firmato l’accordo è andato oltre le intenzioni della stessa Amministrazione, che aveva proposto due ipotesi, scegliendo la peggiore per equità e senso di solidarietà. Ma questo è purtroppo quello che è avvenuto.

Invitiamo tutti i lavoratori del MEF a riflettere sulla logica che ha animato questo accordo, e invitiamo proprio tutti alla riflessione, anche quelli che oggi sono i destinatari del maggior compenso.

Se proprio dobbiamo arrenderci all’evidenza che in questo paese la parola solidarietà non ha più alcun valore, proviamo almeno a considerare che in futuro lo stesso accordo potrebbe valere per altri limitati uffici e con somme di maggiore entità, lasciando fuori migliaia di lavoratori del MEF che ogni giorno svolgono con serietà e professionalità il proprio lavoro, ma non hanno avuto la fortuna di essere assegnati all’ufficio giusto, al momento giusto.

Per finire, e non certo in bellezza, quest’anno la maggioranza della RSU ha proposto per il FUA 20% la stessa scala parametrale applicata dal tavolo nazionale per il FUA 80%, rinunciando alla propria autonomia di contrattazione e alla possibilità di applicare una parametrazione (come gli anni passati: 100-115-130) che accorciava le distanze tra le Aree e non penalizzava i funzionari più giovani.

Per queste ragioni la USB non ha firmato l’accordo.