IL MEF SI SCIOGLIE COME NEVE AL SOLE

Roma -

Sta destando rabbia la retromarcia dell’amministrazione del MEF riguardante la giornata di permesso con la quale era stata giustificata l’assenza dei lavoratori degli uffici di Roma in occasione della nevicata del 26 febbraio 2018.

Il Capo Dipartimento del DAG, infatti, durante l’ultima riunione sindacale del 14 maggio, ha candidamente comunicato che, a seguito di un parere dell’ARAN, non è possibile concedere il permesso in questione e che i lavoratori interessati potranno recuperare la giornata entro l’anno. I “sindacati amici”, raccolta la preziosa informativa, hanno pensato bene di sdoganarla senza alcun commento e senza alcuna analisi critica, limitandosi a esercitare il ruolo di “fanfara dell’amministrazione”. E ci fa sorridere la nota, tardivamente riparatrice e segno di un preoccupante bipolarismo sindacale, della FP CGIL ROMA COL che si ricorda di promettere battaglie, anche legali, dopo che la FP CGIL MEF nazionale ha ricevuto l’informativa al tavolo negoziale e l’ha  comunicata asetticamente ai lavoratori senza battere ciglio.

La USB MEF era assente a quella riunione per le note vicende contrattuali (vedasi il nostro comunicato “AL MEF QUALCUNO VORREBBE SILENZIARE IL DISSENSO”) ma ricorda benissimo il caos di quella giornata atipica per la città di Roma, le centinaia di lavoratori che non erano riusciti a raggiungere il posto di lavoro e quelli che, pur avendolo raggiunto, erano stati invitati ad uscirne e tornare a casa.

Ma soprattutto la USB MEF ha ben presente la nota diramata dal cons. Luigi Ferrara non come Capo Dipartimento del DAG ma in qualità di Datore di Lavoro ex D. Lgs. 81/2008 (Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro) in possesso di tutte le prerogative necessarie ad attivare misure di sicurezza preventive e conseguenti alla salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori soggetti a condizione di rischio e pericolo. È appena il caso di sottolineare che, su questa materia, non ci possono essere pareri ARAN che tengano.

E allora perché l’amministrazione del MEF decide di non continuare a percorrere la strada correttamente intrapresa e, invece di difendere il proprio operato, si scioglie come neve al sole? Perché, come sempre, è più comodo scaricare tutto sulle spalle dei lavoratori costringendoli, a distanza di mesi, a recuperare la giornata di lavoro. E se in questa brillante operazione si può contare, immancabilmente, sull’apporto del “cloroformio sindacale”, allora tanto meglio!!

In merito a questa fattispecie, la USB MEF ha già provveduto, in data odierna, ad inviare all’amministrazione del MEF una formale nota di diffida. Terremo come sempre informati i lavoratori sugli sviluppi di questa odiosa vicenda.