dimissioni CGIL: lettera aperta

Roma -

Lo scorso 10 novembre 2007 abbiamo, in coerenza con la nostra prassi consolidata di far circolare e veicolare l'informazione, trasmesso, con il consenso degli autori, una lettera pervenuta alla nostra organizzazione sindacale, lasciando ai lavoratori ogni valutazione in merito alle questioni riportate.

L'invio e il contenuto dello scritto ha generato una dura risposta da parte dell'organizzazione sindacale chiamata in causa, caratterizzata anche da una decisa accusa rivolta nei confronti delle RdB/CUB di strumentalizzare l'intera vicenda.

A seguito di tutto questo, lo scorso 15 novembre 2007, gli stessi colleghi ci hanno chiesto di veicolare una nuova lettera aperta ai lavoratori.

Pertanto, al fine di offrire ulteriori strumenti di analisi e di conoscenza, trasmettiamo ai lavoratori la lettera aperta segnalandovi, sicuri della comprensione degli autori, la nostra convinta decisione di pubblicizzare il testo solo dopo la conclusione della procedura per il rinnovo delle RSU, proprio per evitare l'accusa che ci è stata rivolta di voler sfruttare, per fini elettorali, il contenuto.

Vi informiamo che è in uscita il numero 1 di RESET, il foglio notizie delle RdB/CUB MEF.I lavoratori che vogliono inviare dei contributi, articoli, opinioni o anche semplici emozioni da includere nel foglio, possono farlo scrivendo a reset@tesoro.rdbcub.it

 


Alla FP-CGIL del MEF

Nel precisare preliminarmente che questa è una lettera aperta per tutti i lavoratori del M.E.F., prendiamo atto del comunicato del 13 novembre 2007, trasmesso, via mail anche ai sottoscritti, con il quale codesta Organizzazione sindacale, per risibili motivi di bottega, ci trascina nella competizione con la R.d.B. prendendo a pretesto la nostra lettera di dimissioni dalla CGIL del 17 ottobre 2007.

Forse la completa asservanza alla linea ufficiale del proprio sindacato degli anonimi autori del comunicato genera, negli stessi, gravi stati confusionali, tant’è che sostengono che il nostro dissenso dalla CGIL è generato “esclusivamente da motivi politici”: basta leggere la nostra lettera per capire quali sono la ragioni sottese alla decisione, ponderata e anche sofferta, di lasciare la CGIL.

Evidentemente il monopolio della rappresentanza, in particolare quello legislativamente garantito per i confederali, passa anche attraverso una delega in bianco, da parte di tutti i lavoratori iscritti, sulle scelte operate dai vertici sindacali che, in quest’ultimi anni, hanno pure il bisogno di eliminare e/o emarginare qualsivoglia manifestazione di dissenso, per garantire la compatibilità dell’azione sindacale con gli indirizzi politici governativi ed europei.
Ed ora veniamo ai fatti.

Con mail del 19 ottobre 2007, i sottoscritti chiedevano ad un responsabile sindacale della CGIL che la lettera di dimissioni, consegnata in data 17 ottobre 2007, fosse trasmessa per posta elettronica ai componenti del comitato degli iscritti CGIL destinatari della stessa.

A fronte di tale richiesta, veniva posto in essere un sostanziale diniego con la decisione che la lettera, agli “atti” nella sede sindacale, poteva essere visionata dai singoli destinatari su specifica richiesta.

Per superare questa pratica censoria, ritenevamo opportuno portare a conoscenza di tutti i lavoratori del Ministero, e non solo degli iscritti alla CGIL, le ragioni del nostro dissenso.

A tal fine, abbiamo deciso di utilizzare la democratica disponibilità del sito della R.d.B. del Ministero: strumentali e demagogiche appaiono, perciò, le grette affermazioni contenute nel vostro comunicato “si sono prestasti a farsi strumentalizzare dalle R.d.B.” in vista dell’imminente tornata elettorale delle R.S.U. .

Ci pare poi veramente inqualificabile collegare nello stesso comunicato la nostra posizione con quella relativa a quanto accaduto al Ministero della difesa, i cui fatti sono a noi completamente sconosciuti.

Sulla base di quanto detto, ben vengano non solo uno, ma dieci, cento, mille “postini” e “piccioni viaggiatori” se lo scopo è quello di scardinare il monolite dell’informazione sindacale che praticamente emargina le voci della critica.

 
Roma, 15 novembre 2007

Guido Carpentieri

Firmato

Orazio Di Nenna

Firmato