Al peggio non c'è fine

Roma -

Si è tenuta in data 10/3 u.s. presso il Dipartimento Politiche Fiscali la riunione relativa al “perfezionamento” delle procedure di passaggio entro e tra le aree.

Abbiamo da sempre sostenuto che questi “passaggi” avrebbero causato spaccature e divisioni insanabili tra i lavoratori e la proposta presentataci dall’ Amministrazione in merito ai criteri da utilizzare per stilare le graduatorie definitive ne è stata l’ ulteriore conferma.

In sintesi, nascondendosi dietro la tanto nota quanto datata sentenza della Corte Costituzionale n. 1/99 del 4/1/1999 (il famigerato divieto del c.d. “doppio salto”) , l’ Amministrazione ha deliberatamente scelto di dichiarare inizialmente vincitori solo i candidati rivestenti, al momento della scadenza del bando, la posizione economica immediatamente inferiore a quella messa a concorso (B3-C2) estromettendo di fatto tutti i candidati in posizione economica inferiore (B2-C1) collocatisi in posizione utile nella graduatoria di merito che, alla luce dei fatti, altro non è che carta straccia. Soltanto in una seconda fase, e previo interpello a livello nazionale di tutti i candidati B3-C2 non utilmente collocati nella regione per la quale hanno concorso, i posti residui saranno attribuiti ai candidati B2-C1.

Inutile dire che abbiamo dichiarato tale proposta totalmente irricevibile rispedendola immediatamente al mittente.

 

Non è tollerabile che l’ Amministrazione disattenda con tale disinvoltura le legittime aspirazioni di tutti coloro che hanno partecipato alle procedure di selezione pensando, in perfetta buona fede, di poter validamente concorrere per poi scoprire, soltanto alla conclusione delle stesse, che così non era !

Non è ammissibile che l’ Amministrazione, con quello che può essere tranquillamente definito un gioco di prestigio, calpesti così pesantemente la dignità di questi  lavoratori utilizzando soltanto ora una sentenza del 1999 a fronte di procedure espletate negli anni 2006/2007 ! 

E diciamo tutto questo nella piena consapevolezza di aver tentato per anni di spiegare in ogni modo e a chiunque, compresi coloro (e non ci riferiamo certo ai lavoratori) che soltanto oggi gridano allo scandalo ma che fino a ieri ci hanno considerato, nella migliore delle ipotesi, dei visionari, che queste procedure erano nate già morte e che comunque fossero finite sarebbero state seppellite nella “carta bollata”.

Riteniamo sia arrivato il momento di inaugurare una nuova stagione di rivendicazioni per costringere, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione ,  l’  Amministrazione a bandire nuove procedure di passaggio che finalmente soddisfino le legittime aspettative di crescita professionale dei lavoratori del DPF e delle Commissioni Tributarie. 

 

A conclusione della riunione, a fronte di precisa richiesta di notizie in merito alla contrattazione del saldo FUA 2006, l’ Amministrazione ci ha informato di non avere ancora elaborato una proposta definitiva da sottoporre alle OO.SS. nonostante siano trascorsi 3 mesi dall’ ultima convocazione in merito.

Ritenendo tale comportamento non solo semplicemente vergognoso ma soprattutto lesivo del diritto di tutti i lavoratori a percepire il proprio salario accessorio a distanza di oltre due anni, abbiamo deciso di proclamare, insieme alle altre OO.SS. , lo stato di agitazione di tutto il personale del DPF e delle Commissioni Tributarie al fine di ottenere nell’ immediato l’ attivazione del tavolo negoziale per addivenire nel più breve tempo possibile ad un accordo relativo al saldo FUA 2006 nonché all’ acconto e saldo FUA 2007.

Concorderemo nelle prossime ore tutte le forme di lotta unitaria da porre in essere a tutela dei diritti dei lavoratori:

 

DIGNITÀ                                  DIRITTI                                    SALARIO