Il 10 Luglio in marcia verso L'Aquila

Roma -

CONTRO IL G8 RESPONSABILE DELLA CRISI GLOBALE, PER LA RICOSTRUZIONE SOCIALE AL 100% DELLA CITTA’.
 

Otto anni dopo Genova il G8 torna in Italia.

I responsabili della crisi economica, sociale, ambientale vengono a L’Aquila nel tentativo di dettare ai popoli del pianeta le loro politiche basare sull’esclusione, la guerra, lo sfruttamento, la devastazione ambientale, la precarizzazione del lavoro.

Otto anni dopo le ragioni del movimento di Genova si sono rafforzate: il G8 è, ancor più di allora, illegittimo, fiera della vanità dei potenti, luogo impegnato esclusivamente a reiterare lo stato di ingiustizia globale.

Siamo contrari al G8 e lo abbiamo dimostrato in questi mesi, con il sostegno e l’approvazione del Forum Sociale Mondiale di Belem e di quello Europeo di Malmoe, a partire dalla manifestazione nazionale del 28 marzo a Roma, e poi con quelle di Siracusa, Torino, ancora Roma, Lecce e Vicenza no-Dal Molin, protestando contro i G8 tematici gestiti da coloro che hanno provocato la crisi globale e che vorrebbero continuare a guidare il mondo sulla stessa catastrofica china.

E’ il dominio incontrastato del profitto e della mercificazione totale, che il movimento noglobal contesta da almeno un decennio, il responsabile di una crisi mondiale che non è solo economica e finanziaria, ma anche ambientale, climatica, energetica, alimentare e bellica.

Abbiamo detto in questi mesi che non vogliamo essere noi, popoli del mondo, a pagare la crisi causata dai padroni del globo: e abbiamo messo in campo, da Belem ad Atene, da Londra a Strasburgo, fino alle città italiane antiG8, un programma alternativo di uscita dalla crisi, egualitario, solidale, pacifico, ecologico, a favore dei popoli, dei lavoratori, dei più deboli e indifesi.
Siamo in particolare contrari al G8 a L’Aquila.

Al meschino tentativo del governo Berlusconi di usare il terremoto e le disgrazie della popolazione aquilana per tentare di impedire le legittime proteste contro il G8 e contro la gigantesca truffa della ricostruzione affaristica, imposta con la gestione proconsolare e militare delle tendopoli da parte della Protezione Civile, che utilizza di nuovo l’emergenza come dispositivo di controllo autoritario dei territori.

Il governo cerca di trasformare la tragedia degli aquilani in una gigantesca speculazione edilizia (vedi il decreto capestro sul terremoto 39/2009 trasformato in legge rigettando ogni emendamento), che ridisegni il territorio a favore di lorsignori, che cerchi di mascherare la più generale crisi economica della provincia e della regione, imponendo condizioni di vita drammatiche agli sfollati, azzerando ogni tentativo di partecipazione e ricostruzione dal basso, sociale e solidale, impedendo persino assemblee e riunioni nei campi e la diffusione di materiale informativo.

Berlusconi vuole usare il G8 per deprimere la crescente protesta degli aquilani, manifestatasi in modo cristallino nelle manifestazioni cittadine e in quella del 16 giugno a Roma davanti al Parlamento, che si sta unendo e rafforzando intorno alla CAMPAGNA 100%.

 

Ovvero:

 

100% DI RICOSTRUZIONE con contributi che coprano la totalità dei danni subiti da tutte le case e da tutte le attività;

100% DI PARTECIPAZIONE, perché città e paesi vanno ricostruiti dagli abitanti;

100% DI TRASPARENZA, perché ogni euro impiegato va reso pubblico;

100% DI AQUILANI A L’AQUILA, perché tutti/e devono tornare nelle loro case e, a settembre, in particolare tutti gli studenti devono potere essere a scuola e nelle Università del loro territorio.


VENERDI’ 10 LUGLIO 2009

A L’AQUILA

ore 12

marcia dalla Staz. FS di Paganica ai Giardini Comunali (al centro di L’Aquila)
 

Invitiamo tutti i lavoratori a partecipare per portare più vicino possibile al vertice G8 la nostra indignazione, contro i responsabili della crisi globale e gli sciacalli speculatori del terremoto.