DTEF: il report dell'incontro con l'on. Giorgetti.

Roma -

Si è svolto ieri mattina, il previsto incontro con il sottosegretario di stato, con delega al personale, on. Alberto Giorgetti, sulla chiusura delle DTEF.

All'appuntamento erano presenti, oltre all'autorità politica, anche i vertici del DAG e quelli dell'AAMS.

Il sottosegretario ha illustrato il provvedimento approvato in sede referente dalle Commissioni riunite VI (Finanze) e X (Attività produttive, commercio e turismo), relativo alla soppressione di tutte le 103 Direzioni Territoriali dell'Economia e delle Finanze, evidenziando oltre che il valore dell'emendamento, anche la convergenza politica, pressoché unanime, tra maggioranza e "opposizione" in fase di discussione.

Dopo aver illustrato i motivi che hanno spinto il Governo ad adottare tale proposta emendativa (razionalizzazione dell'assetto organizzativo dell'amministrazione economica-finanziaria, perseguimento della maggiore efficienza e funzionalità, potenziamento dell'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato), il sottosegretario di stato ha assunto l'impegno di praticare un confronto costruttivo con le parti sociali in previsione dei futuri decreti, di natura non regolamentari, che dovranno essere assunti entro 90 giorni dalla conversione in legge del DL 40/2010 (il Governo ha ottenuto la fiducia sul testo questa mattina).

In simbiosi con l'autorità politica, il direttore generale manager dell'AAMS ha svolto una "perfetta" operazione di marketing dell'azienda da lui diretta seguendo semplici ed elementari regole: prodotto, prezzo, distribuzione e comunicazione.

Infatti il prodotto che vende fa fatturato (oltre 60 miliardi di euro, un aumento del 14% con stime attualmente non quantificabili in previsione dell'immensa prateria del gioco on line ancora da cavalcare, del contrasto al sommerso e alle scommesse clandestine, per giungere all'auspicabile coordinamento, a livello europeo, di regole comuni), praticamente impossibile da gestire con solo 1350 impiegati (circa 800 sul territorio) e 27 dirigenti.

Da qui, la richiesta pressante, accolta dalla "sensibilità" dell'autorità politica, di un adeguamento della struttura in termini di risorse strumentali e umane (incremento di 2500 unità e 170 dirigenti), con la proiezione improcrastinabile della trasformazione in Agenzia Fiscale dei Giochi.

Insomma, il futuro a portata di mano.

 

La nostra Amministrazione, invece, non solo non ha presentato alcun piano di riorganizzazione delle funzioni soppresse a livello territoriale e di riallocazione del personale interessato, ma non ha neppure espresso una pur che minima manifestazione d’intenti.
Pertanto, il quadro della situazione è chiarissimo: si trasferiscono risorse e lavoratori dal MEF, che produce servizi vivi, ai Monopoli che producono entrate nella logica esclusiva di fare subito cassa a qualunque costo, senza oneri aggiuntivi.

Questo "qualunque costo", lo pagano i cittadini-utenti che non sapranno dove sbattere la testa per avere notizie, per esempio, sul loro stipendio, sulla loro pensione, sulle cause di servizio; ma lo pagano anche gli stessi lavoratori delle DTEF che, al momento, non hanno alcuna garanzia sulla loro sorte.

C’è ancora d’aggiungere, infine, che rimane in vigore il vecchio Dpr 43/08 di riorganizzazione del MEF che, tra le altre cose, prevede la soppressione anche di una parte delle Ragionerie Territoriali dello Stato (art. 20 - costituite nel numero complessivo di 63) e nessuno dei presenti, sia della parte politica e che dell'amministrazione, ha dato risposte chiare e esaustive su questa rilevante questione.

Le RdB MEF, nel loro intervento, hanno ribadito la determinata opposizione a tale progetto, rivendicando la funzione territoriale del MEF che eroga servizi primari nel settore salariale e pensionistico.

Per tale motivo, le RdB MEF hanno esposto al parterre, alcuni elementi che ritengono fondamentali:

  • la costituzione sul territorio provinciale di un polo unico amministrativo/finanziario che racchiuda le competenze istituzionali attualmente svolte dalle DTEF, dalle RTS e dalle CTP. Questo sarebbe certamente più funzionale, razionalizzerebbe anche la spesa logistico/strumentale e permetterebbe di liberare, nel medio periodo, risorse economiche da destinare alla valorizzazione professionale del personale. L'istituzione aggiuntiva, poi, di una rappresentanza regionale nei capoluoghi di regione, ottimizzerebbe le funzioni di raccordo e coordinamento con tutti gli altri uffici competenti;
  • nelle more della costituzione del polo unico amministrativo/finanziario, la traslazione delle dotazioni organiche presso gli uffici presenti sul territorio destinatari di personale;
  • la possibilità, su domanda volontaria, di richiedere da parte del lavoratore, il trasferimento in qualunque amministrazione economica finanziaria presente sul territorio nazionale;
  • l'acquisizione del trattamento economico, se più favorevole, dell'amministrazione prescelta con divieto di riassorbimento delle differenze economiche eventualmente maturate;
  • in fase di inquadramento nella nuova amministrazione economica-finanziaria prescelta, assegnazione alla posizione economica superiore a seguito della tabella di comparazione professionale.

Le RdB MEF proseguirà la lotta, con mobilitazioni in fase di programmazione, affinché siano salvaguardate le funzioni sociali del MEF insieme ai diritti, alla dignità e al potere d'acquisto delle buste paga dei lavoratori.