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Roma -

Si è svolto, giovedì 8 luglio 2010, l'incontro con il sottosegretario di stato, con delega al personale, on. Giorgetti, accompagnato dai vertici del DAG e dell'Azienda dei Monopoli di Stato, sulla soppressione delle Direzioni Territoriali dell'Economia e delle Finanze.

Si è trattato di un puro atto formale con le solite garanzie del rappresentante politico distribuite gratis a tutti: ai lavoratori, per i servizi, all'utenza, ai monopoli e persino ai disperati del gioco.

La comparsata si è svolta illustrando la direttiva emanata dal Ministro lo scorso 2 luglio (inoltrata ai lavoratori dall'USB RdB MEF) ed è continuata con l'annuncio di una ricognizione da effettuare nei prossimi giorni presso le DTEF.

Infatti, i lavoratori delle Direzioni Territoriali dell'Economia e delle Finanze, inclusi i comandati in/out, saranno chiamati a esprimere l'eventuale disponibilità, non vincolante, a transitare  all'AMS mediante la compilazione di una apposita scheda, una cosiddetta "richiesta di manifestazione di interesse".

Questa ricognizione dovrebbe permettere all'AMS di verificare la possibilità di aprire sedi in tutte le province e, unitamente al piano di crescita, definirebbe la nuova articolazione dell'AMS.

Il trattamento economico per i lavoratori del MEF, sarebbe quello dei monopoli, non ci sarebbe alcuna selezione preventiva in relazione all'area di appartenenza e sarebbero accolti anche i dirigenti.
In prima battuta non saranno valutate sedi diverse se non dopo la definizione complessiva della volontà al transito.

Il rappresentante politico ha ribadito la volontà (a parole) di "aprire il confronto" con le parti sociali, anche mediante l'istituzione di tavoli tecnici con le due amministrazioni.

Le funzioni delle soppresse DTEF, secondo l'on. Giorgetti, sarebbero scorporate secondo il grado di complessità e accorpate o alle RTS, o centralizzate al DAG, senza però alcun riferimento alle modalità, alle eventuali risorse umane e alle problematiche di varia natura e entità che sorgeranno a seguito della cancellazione dall'organigramma del MEF di 103 uffici.

La priorità è il potenziamento dell'AMS, il resto non conta.

Dopo l'insignificante intervento della nostra amministrazione, la parola è passata al direttore dell'AMS che ha ripetuto, con qualche integrazione, quanto già illustrato nel precedente incontro del 5 maggio 2010.

Il dott. Ferrara, dopo aver chiarito di essere estraneo alla soppressione delle DTEF, ha illustrato sinteticamente il piano industriale dell'AMS che sarebbe finalizzato non solo, alle nuove esigenze derivanti dall'espansione del gioco ma, anche, a contrastare quello clandestino e, conseguentemente, la criminalità organizzata che lo gestisce.

Insomma, una funzione di regolatore del mercato e di deterrente alla malavita.

Il direttore dell'AMS ha proseguito manifestando ampia disponibilità per i lavoratori delle soppresse DTEF che transiterebbero ai monopoli poiché c'è l'intenzione di aprire uffici, dopo la trasformazione in Agenzia, in tutte le province e, persino, a livello interprovinciale.

L'AMS sarebbe già pronta a costituire 103 uffici utilizzando la logistica e la strumentazione delle ex DTEF ma occorre, per la loro fattibilità, la disponibilità di almeno venti persone per sede.
Il direttore dei monopoli si è anche impegnato ad "accompagnare" l'entrata dei lavoratori delle ex DTEF con un adeguato programma di formazione mirato, sia di carattere generale che specifico, oltre ad evidenziare una particolare attenzione verso il trattamento salariale per evitare differenziazioni con il personale in entrata o penalizzazioni di quello già in servizio.

L'intervento del direttore dell'AMS si è concluso, generando imbarazzo tra i rappresentanti del MEF, con l'annuncio della consegna, già avvenuta da alcuni giorni, ai responsabili dell'amministrazione cedente di una bozza di documento da inviare ai lavoratori interessati, consistente nell'esposizione di una declaratoria delle mansioni da svolgere in materia di accise e di giochi, unitamente a degli schemi di modelli retributivi.


L'USB RdB MEF ha espresso, al rappresentante politico, tutta la propria contrarietà a questo progetto, proponendo la piattaforma rivendicativa già illustrata nel precedente incontro e annunciando la consegna degli ordini del giorno contro la soppressione, sottoscritti da centinaia di lavoratori.

Ha, inoltre, evidenziato, nel suo intervento, la scelta politica di sacrificare i diritti generali dei cittadini in favore del potenziamento dell'industria del gioco, unico settore non in crisi ma, anzi, in continuo attivo e che costituisce una vera e propria tassa sulle speranze di chi non ha altre opportunità.
Per completare il quadro della situazione, l'USB RdB MEF ha rimarcato la possibilità di ulteriori soppressioni di uffici, stavolta quelli delle RTS secondo quanto previsto dal DPR 43 (decisione questa ancora soggetta a valutazione politica, secondo quanto asserito dallo stesso sottosegretario) ed ha pesato con preoccupazione il significato delle parole dell'on. Giorgetti pronunciate in relazione ad un eventuale flop del transito all'AMS, una sorte di referendum come alla Fiat di Pomigliano.

L'ultimo rilievo dell'USB RdB MEF è stato indirizzato alle insufficienti garanzie per i lavoratori che passerebbero all'AMS e a quelli che rimangono in ambito territoriale MEF.

I primi, dovranno fare i conti con il mantenimento degli impegni dichiarati dall’onorevole Giorgetti e dai vertici delle due amministrazioni, oltre che con le implicazioni derivanti dalla futura trasformazione dell’AMS in Agenzia; i secondi, con quello che verrà fuori dalla riorganizzazione degli uffici, in relazione ai carichi di lavoro, all'ulteriore decurtazione delle dotazioni organiche appena approvate e all'imminente definizione dei nuovi profili professionali.

L’USB RdB MEF ha intenzione di continuare la sua battaglia e chiama i lavoratori delle DTEF ad opporsi sia come cittadini alla cancellazione di uffici vitali, che come lavoratori alla chiusura del proprio posto di lavoro.