NO AL FONDO SIRIO

In allegato la bozza dell'Atto Costitutivo.

Roma -

Mentre la USB è in lotta nelle piazze contro la doppia manovra economica estiva insieme a tutto il sindacalismo di base, i comitati, i centri sociali, i lavoratori, gli studenti, i disoccupati e i precari, i collaborazionisti CGIL-CISL-UIL e i vari sindacatini gialli sono febbrilmente impegnati nella messa a punto affaristica del FONDO SIRIO ossia il Fondo di previdenza complementare per tutti i lavoratori pubblici.

 

Terminati i necessari passaggi formali quali, ad esempio, l’atto costitutivo del fondo stesso (in allegato una bozza), i novelli promotori sindacal/finanziari daranno vita a una campagna mediatica senza precedenti per accaparrarsi la liquidazione dei dipendenti pubblici e darla in pasto ai pescecani della speculazione finanziaria.

 

Questo ennesimo tentativo di espropriazione del salario, spacciato come investimento sul futuro, va respinto con forza e determinazione dai lavoratori che non devono cadere nella trappola di promesse di inesistenti rendimenti vantaggiosi o subire il ricatto del furto programmato della pensione duramente pagata con anni di lavoro.

 

Questi sedicenti sindacati, con i loro dirigenti noti e meno noti in prima fila nel Consiglio d’Amministrazione del Fondo, hanno perso qualsiasi credibilità e stanno cambiando definitivamente il loro ruolo storico di rappresentanza del mondo del lavoro.

 

E’ ora che i lavoratori dicano basta a questo scempio dei loro diritti rifiutando l’adesione al Fondo Sirio e in generale lottando contro chi sta riversando la crisi tutta sulle loro spalle.

 

La USB avvierà una specifica e dura battaglia di contro-informazione e tutela dei lavoratori su questa squallida vicenda e continuerà la lotta per far pagare la crisi a chi l’ha provocata.

 

I presidi al Senato e alla Camera sono stati momenti di dura mobilitazione e la USB sta organizzando in tutta Italia la  grande manifestazione del 15 ottobre, che segnerà l’inizio di un percorso unitario di lotta e conflitto sociale.