La ricetta dei capi

Roma -


Il 15 febbraio 2007 è apparso, su un quotidiano nazionale, un articolo dal titolo "I Direttori pronti a cacciare i travet. I dipendenti in esubero licenziati e stop agli incentivi a pioggia."
Si faceva riferimento al documento politico su come riformare il Pubblico Impiego, elaborato da una trentina di capi del personale di ministeri ed enti, tra i quali anche quello del IV dipartimento, di ritorno dal recente ritiro spirituale di Assisi con "i fratelli e le sorelle" della CONSIP e del Servizio Centrale del Sistema Informativo Integrato oltre che protagonista di una cena con il crociato Ichino a base di tortelli bagnati da copioso vino.
Quindi, tutti insieme allegramente, lo hanno consegnato a Luigi Nicolais, Ministro per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione.

Ma, in che modo la vogliono riformare la Pubblica Amministrazione questi "capi del personale"?
Molto semplice: trasferimento d'ufficio per i lavoratori in esubero, licenziamento nel caso che sia impossibile la loro ricollocazione, assegnazione dei dipendenti a mansioni diverse, anche inferiori ed, infine, dopo 24 mesi dal collocamento in disponibilità, basta perdere tempo prezioso (visti i numerosi incarichi esterni che questa dirigenza ricopre), licenziamento per tutti.
Considerevole è anche il corposo capitolo che riguarda, oltre al liberismo sanzionatorio, l'esclusione di qualunque tipo di erogazione "a pioggia" degli incentivi, l'attribuzione degli aumenti solo a chi effettivamente lo merita, differenziazione dei salari in base a una valutazione reale del merito.
Di contro, rivedere la legge dello "spoils system" a tutela dell'autonomia della dirigenza.

Insomma, si iniziano a concretizzarsi i primi effetti del memorandum sulla Pubblica Amministrazione sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e Governo.
Gli anatemi lanciati da questi "manager pubblici", molti dei quali "sinceramente" progressisti e democratici, nel presentare alla Funzione Pubblica le loro proposte per "riformare" la Pubblica Amministrazione, in realtà si traducono con la richiesta, al Governo, di strumenti che consentano lo smantellamento definitivo di quello che resta dello stato sociale nel nostro Paese.

Ci saremmo aspettati ben altre richieste da parte di questi "capi del personale".
Negli uffici pubblici manca il personale, la stragrande maggioranza dei lavoratori svolge mansioni non retribuite, non esistono le autorizzazioni all'assunzione dei precari, non ci sono fondi per mettere a norma gli ambienti di lavoro, non si investe in formazione, non si parla mai di organizzazione del lavoro, i salari sono da fame.

Invece, si addossa la responsabilità di tutti i mali, come sempre, ai lavoratori.
Una bella ricetta davvero, funzionale soprattutto ad una vecchia dirigenza collusa, sempre pronta a salire sul carro dei vincitori che, fiutata l'aria, si propone di fare il lavoro sporco di demolitori della Pubblica Amministrazione.
E' evidente, inoltre, che con questo documento, l'alta dirigenza del MEF ha trovato la soluzione idonea anche per quello che sta accadendo al dicastero dove, dopo aver svenduto competenze e professionalità, si intravede un imminente e preoccupante scenario di mobilità e di esuberi a seguito della soppressione degli uffici territoriali, dei servizi erogati, della virtualizzazione delle postazioni di lavoro, dell'estensione della digitalizzazione dei processi lavorativi e del taglio del 15% del personale di supporto.

In realtà, i lavoratori e la cittadinanza subiscono, quotidianamente, inadempienze e violazioni sia di natura contrattuale sia derivanti dal ruolo istituzionale rivestito da questi "capi del personale".
Ma, a memoria d'uomo, nessuno dell'alta dirigenza ha mai pagato per le sue inadempienze.
Ma, questa, è un'altra storia.
Questo, chiaramente, non c'è scritto nel documento dei "capi del personale" su come riformare la Pubblica Amministrazione!

La RdB/CUB contrasterà in tutti modi lo smantellamento e la destrutturazione della Pubblica Amministrazione.
Prepariamo la partecipazione allo sciopero generale dei lavoratori pubblici, indetto dalla RdB/CUB per il 30 marzo 2007.