IN PIENA EMERGENZA SALARIALE IL MEF SI "RIORGANIZZA"

Roma -

Il 20 febbraio 2013 si è tenuta la riunione tra l’Amministrazione e le OO.SS. concernente l’informativa inerente lo schema di DPCM sul Regolamento di riorganizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Portale NoiPA e gli incarichi di revisione.

L’incontro, anche se protratto fino a sera, non è stato di nessuna utilità almeno per le questioni all’ordine del giorno sia per la natura meramente informativa che per la valenza, ormai ridotta e spesso puramente formale, del tavolo negoziale.

La stessa riunione, invece, ha evidenziato il disinteresse dell’Amministrazione per le esigenze salariali dei lavoratori e per le condizioni lavorative sempre più insopportabili soprattutto nelle sedi periferiche del MEF.

Mentre l’Amministrazione, infatti, è tutta presa dai soliti equilibrismi di potere per ridisegnare la struttura complessiva del MEF e costruire il nuovo sistema degli incarichi di revisione della RGS, i lavoratori subiscono le conseguenze drammatiche dell’emergenza salariale determinata dall’attacco alle retribuzioni, ai contratti ed ai diritti.

Questa situazione al MEF non ha neanche la possibilità di essere attenuata, poiché l’Amministrazione è latitante o peggio ancora inadempiente sul salario accessorio del 2011.

La delegazione di parte pubblica, infatti, ha affermato candidamente di non essere ancora in grado di avviare le procedure per il pagamento del FUA – quota 20% perché la Direzione della Giustizia Tributaria (assente al tavolo negoziale) non avrebbe comunicato i dati relativi agli accordi conclusi presso le Commissioni Tributarie. Si ricorda che il saldo FUA è stato sempre corrisposto a luglio dell’anno successivo a quello di maturazione ed è da qualche anno che questa Amministrazione ne ritarda di parecchi mesi la corresponsione. L’anno scorso, pressata dall’USB, la stessa Amministrazione si era solennemente impegnata a ripristinare tempi certi e ridotti per l’erogazione del salario accessorio.

Il mantenimento degli impegni con i lavoratori, evidentemente non è una priorità per la nostra Amministrazione!

Il danno è ancora maggiore per la mancata definizione del decreto concernente la c.d. cartolarizzazione, che giace da mesi al Gabinetto del Ministro.

 

La USB MEF, a suo tempo, aveva denunciato la vicenda del decreto-fantasma, materializzatosi dopo l’incontro con il sottosegretario on.Polillo. Le notizie approssimative ed informali, seguite a quell’incontro, indirizzano verso un nuovo decreto che corregge l’errore tecnico relativo ad AAMS ed aumenta le somme destinate al settore Economia.

In tal senso, però, non c’è nessuna conferma ufficiale dell’Amministrazione che non fornisce neanche tempi approssimativi, quantomeno per notizie ufficiali, sulla firma del decreto e sull’iter successivo.

Questa vicenda, inoltre, vene utilizzata in modo sciacallesco da qualche sindacato delle Agenzie fiscali che, nello scaricare sulle OO.SS. del MEF la responsabilità dei ritardi dell’iter procedurale del decreto, “dimentica” che il provvedimento in questione doveva necessariamente essere modificato al fine di ripristinare il corretto stanziamento di risorse per l’AAMS.

La situazione non cambia nei malfunzionamenti del portale NoiPA: la delegazione di parte pubblica, dopo essersi prodigata in una mirabile auto difesa quasi al limite del vero e proprio “atto di eroismo”, non è stata però in grado di fornire alcuna soluzione ed ancora meno tempi e modi per realizzarla.

In buona sostanza, mentre i lavoratori delle RTS e del CED di Latina vengono letteralmente ed incolpevolmente assaliti dall’utenza ormai inferocita dal protrarsi sine die dei disservizi, l’Amministrazione non riesce a fare di meglio che prodursi nelle solite vuote dichiarazioni di facciata, tanto inutili quanto miserevoli.

Una cosa è certa: anche se il DPCM di riorganizzazione soltanto oggi riconosce alle Commissioni Tributarie lo “status” di uffici territoriali del MEF al pari delle Ragionerie Territoriali dello Stato, da tempo questa equiparazione si è determinata nella sostanza. Tutta la rete territoriale del MEF, infatti, è ormai accomunata da caratteristiche facilmente individuabili: azzeramento delle relazioni sindacali, anarchia organizzativa, carenza delle dotazioni organiche, carichi di lavoro insostenibili, gestione autoritaria dei lavoratori.

 

ROVESCIAMO IL TAVOLO

 

delle finte contrattazioni e delle inutili informative per rimettere in primo piano i diritti, il salario e la dignità dei lavoratori.