RSU 2007: conquistato il Palazzo

Roma -

Corriere della Sera - Elezioni


Sindacati di base primi al Tesoro


ROMA - Il sindacato di base Rdb ha vinto le elezioni per le Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) alla sede del ministero dell' Economia a via XX Settembre. Con 346 voti si è piazzato al primo posto, davanti a Uil, Cisl, Intesa, Flp. Solo al sesto posto la Cgil con 180 voti, prima nelle elezioni 2004. A spingere le Rdb verso il successo è stata anche la forte opposizione al progetto di riforma del dicastero, voluto dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa, che prevede un taglio delle sedi periferiche.

 


I dati elettorali, seppure ancora parziali, confermano un forte consolidamento delle liste RdB-CUB Pubblico Impiego.

In un numero crescente di posti di lavoro, la RdB-CUB Pubblico Impiego si confermano o diventano il primo sindacato e, per la sede di Via XX Settembre, quello più votato dai lavoratori.

Nonostante alcuni proclami di trionfo emessi da parte di alcune organizzazioni sindacali, i numeri assumono un diverso significato se sono correttamente interpretati, letti e analizzati in correlazione ad altri fattori.

 

Il primo importante elemento è la diminuzione degli aventi diritto e dei votanti rispetto alle precedenti elezioni del 2004.

Il dato del calo dei votanti è certamente dipeso da un contesto e diffuso senso di antipolitica che si respira nel paese, da una forte sfiducia e di disaffezione nei confronti del "sindacato" nel suo significato più stretto del termine, grazie ai danni prodotti dalla concertazione di CGIL, CISL e UIL.

Pur tenendo conto della perdita del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, integrato nella nuova struttura del Ministero dello Sviluppo Economico, e dei colleghi in servizio presso le CMV transitati all'INPS, la diminuzione degli aventi diritto e dei votanti dipende, anche, dalle scellerate politiche governative di taglio agli organici, di mancate assunzioni, dal blocco del turnover e dall'uso sempre più spregiudicato dell'outsourcing e di lavoratori precari, a tempo determinato, a progetto che non hanno la possibilità, tranne alcuni rarissimi casi, di poter esercitare il diritto di voto.

 

Il secondo dato, è la cultura diffusa del voto di scambio.

Non ci siamo mai nascosti su questo fronte né, tantomento, siamo abituati a riporre la polvere sotto il tappeto.

In occasione delle votazioni prende con maggior vigore, forma e consistenza la cultura della "promessa", peraltro mai mantenuta, che vede alcune organizzazioni sindacali, di cui il proprio DNA è intriso, oltre a farsi campagna elettorale, a delle vere e proprie guerre tra loro.

Insomma, è come la teoria dei vasi comunicanti: lo spostamento di voti, tra queste organizzazioni sindacali, raggiunge lo stesso livello ma deriva da chi ha promesso di più (idonei, riqualificazione, informatici, fondo di previdenza delle Finanze, ricorsi legali, vicedirigenza, trasferimenti, comandi, piccoli favoritismi, etc.etc).

 

Un terzo componente, certamente non di poco conto, è la capillarità delle liste presentate sul territorio, nelle sedi oggetto di rinnovo RSU.

La RdB-CUB Pubblico Impiego, risulta presente e concorre, con proprie liste, nel 50% delle sedi del MEF.

 

Quarto ed ultimo dato, è il potere di molti direttori, soprattutto in provincia, in alcuni uffici centrali del bilancio e nel servizio centrale del sistema informativo integrato, nel gestire, cooptare e indirizzare il voto.

Li conosciamo tutti e sappiamo anche quale tessera sindacale hanno in tasca.

Nei piccoli posti di lavoro, nelle unità organizzative di limitata dimensione, il voto è facilmente controllabile e manovrabile, così come risulta facile scoprire gli eventuali lavoratori dissidenti da sottoporre alle successive "attenzioni" della dirigenza.

L'esigenza di avere, quindi, una RSU normalizzata e, di fatto, contigua alla dirigenza è direttamente proporzionale all'impossibilità della RdB-CUB Pubblico Impiego di presentare liste.

 

Pertanto, se si prendono i dati ancora non ufficiali, e si mettono il relazione, per esempio, con il solo parametro relativo ai risultati ottenuti nell'anno 2004, possiamo vedere che da questa tornata elettorale escono pesantemente sconfitte la CISL, che perderebbe circa l'1,50% (dal 23,03% al 21,50%), e la CGIL che calerebbe oltre il 5% (dal 21,86 al 16,80).

Quindi, non solo hanno perso in percentuale ma, se si analizzano questi numeri con il dato del calo dei votanti, hanno ottenuto meno voti anche in valore assoluto.

 

La RdB-CUB Pubblico Impiego, invece, nonostante il calo degli aventi diritto e dell'affluenza alle urne, della presenza parziale delle proprie liste sul territorio, della cooptazione del voto dovuta alla cultura dello scambio e dell'influenza dirigenziale vede, proporzionalmente alle elezioni del 2004, un trend positivo, aumentando il proprio risultato in percentuale, diventando il primo sindacato in numerosi posti di lavoro e risultando, in Via XX Settembre, l'organizzazione sindacale più votata dai lavoratori.

 

Rivolgiamo, infine, un sincero ringraziamento ai tanti colleghi che si sono prestati a svolgere, per la RdB-CUB Pubblico Impiego, la funzione di scrutatore o di membro della Commissione Elettorale.

Un ringraziamento di cuore è diretto alle decine di candidati che si sono presentati nelle nostre liste e a tutti i lavoratori che hanno dato fiducia e consenso alle RdB-CUB Pubblico Impiego.

L'impegno della RdB-CUB Pubblico Impiego per il miglioramento salariale e per la difesa dei diritti dei lavoratori, continua con più forza e vigore.