FUA 2006/2007: pochi, maledetti e... in ritardo!

Roma -

Si è tenuta in data 17/3 u.s. presso il Dipartimento Politiche Fiscali la contrattazione concernente la ripartizione dei fondi relativi al saldo FUA 2006 e all’ acconto e saldo FUA 2007.

 

Avevamo indetto, dopo più di tre mesi di assoluto immobilismo dell’ Amministrazione, lo stato di agitazione di tutto il personale del DPF e delle Commissioni Tributarie al fine di ottenere nell’ immediato l’ attivazione del tavolo negoziale per addivenire nel più breve tempo possibile ad un accordo che permettesse una veloce ed equa distribuzione delle risorse disponibili ai lavoratori.

 

Ma, nonostante tutto questo, ci siamo trovati di fronte ad una proposta di parte pubblica che, seppur lievemente migliorativa rispetto alla precedente, ancora una volta conteneva, per gli Uffici Centrali, le ormai “famigerate ” quattro fasce di merito ( con una differenza da 0,30 a 1 ) nelle quali avrebbero dovuto essere inseriti i lavoratori in base alla sola valutazione del dirigente e in totale assenza di alcun criterio oggettivo.  

 

Inutile dire che abbiamo ritenuto inaccettabile quanto ci è stato proposto.

 

Non è tollerabile che i lavoratori siano sottoposti a valutazione del dirigente sulla base di prestazioni lavorative risalenti a più di due anni fa !

 

Non è tollerabile che le risorse del FUA destinate agli Uffici Centrali vengano distribuite ancora una volta in base ad  elementi di forte differenziazione tra i lavoratori !

 

Non è tollerabile che i criteri di distribuzione vengano interamente determinati con la contrattazione a livello nazionale vanificando di fatto la contrattazione a livello locale !

 

Dopo ore di trattativa siamo riusciti ad ottenere, anche se con difficoltà,  un accordo abbastanza soddisfacente:

 

COMMISSIONI TRIBUTARIE. È stata riconfermata l’ impostazione in base alla quale le risorse disponibili verranno distribuite, in sede di contrattazione locale, utilizzando i criteri dell’ attività diretta e indiretta. Continuiamo comunque a ritenere che l’ attività amministrativa (indiretta) abbia uguale dignità rispetto all’ attività di assistenza all’ udienza o ai contribuenti (diretta) e che una remunerazione delle stesse con importi differenziati non trovi alcuna giustificazione.

 

UFFICI CENTRALI. L’ accordo nazionale prevede soltanto che le risorse disponibili verranno distribuite, in sede di contrattazione locale, in base a criteri da definirsi e articolati fino ad un massimo di quattro fasce. Abbiamo voluto dichiaratamente lasciare alla contrattazione locale il più ampio margine possibile per la definizione dei criteri di suddivisione : dopo anni di commissariamento, finalmente il tavolo di secondo livello degli Uffici Centrali potrà tornare ad esercitare le proprie prerogative in materia di distribuzione del FUA.

 

Infine, come da noi richiesto più volte e in un’ ottica di redistribuzione delle risorse economiche a tutti i lavoratori, in sede di FUA 2008 verranno proporzionalmente rimodulate talune indennità di posizione che, a fronte di una ormai costante riduzione del budget disponibile, risultano oltremodo sproporzionate tant’ è che si è stabilito di garantirle negli importi attuali soltanto fino al 31/3/2008.

 

Abbiamo ritenuto di firmare gli accordi FUA 2006 e 2007 per assicurare ai lavoratori il pagamento in tempi ragionevoli del salario accessorio e nonostante non ci sia piaciuta affatto la clausola relativa alla destinazione delle ulteriori risorse destinate ad integrare il fondo unico che, come abbiamo scritto nella nostra nota a verbale, appare fortemente discriminatoria nei confronti dei lavoratori appartenenti alle categorie protette (L.104, astensione obbligatoria per maternità, ecc.) che già hanno visto, in alcuni casi,  riconosciuto il loro diritto dal Giudice Ordinario.

 

Visti comunque gli spazi discrezionali che l’ accordo nazionale lascia a disposizione, impegneremo tutte le strutture a lavorare a livello locale affinché i fondi di sede vengano equamente distribuiti a tutti i lavoratori del DPF e delle CC.TT. senza alcuna discriminazione: non firmeremo alcun accordo contrario a questo principio e per quanto ci riguarda lo stato di agitazione del personale è da ritenersi solo temporaneamente sospeso in attesa degli esiti delle contrattazioni di secondo livello e della verifica dei tempi di effettiva erogazione delle risorse ai lavoratori.