INCONTRO DEL 30 NOVEMBRE… AI CONFINI DELLA REALTÀ

In allegato l'informativa relativa alle dotazioni organiche del personale delle aree e la determina concernente l'accordo del 26 luglio u.s. in materia di ulteriori posizioni utili cui attribuire gli sviluppi economici.

Roma -

Le politiche di smantellamento della pubblica amministrazione ed il massacro dei lavoratori pubblici stanno sempre più prepotentemente irrompendo nel nostro dicastero.

Dopo l’introduzione dell’odioso sistema meritocratico e gli esiti disastrosi della sperimentazione del SIVAP , in data 30 novembre u.s. si è tenuta la riunione avente ad oggetto la riduzione della dotazione organica del personale delle aree del MEF.

La L. 148/2011, una delle due c.d. manovre estive di massacro sociale, prevede infatti la riduzione del 10% del valore complessivo della spesa relativa al numero dei posti di organico del suddetto personale.

Trattandosi del quarto taglio degli organici in pochi anni, è chiaro che le conseguenze di questa operazione risultano devastanti poiché ormai è minimo il divario tra presenti in servizio e dotazione organica teorica.

La USB MEF aveva già denunciato, in occasione delle precedenti riduzioni, l’operato dell’Amministrazione che, senza una prospettiva di progressione professionale verso l’alto, aveva consapevolmente determinato un esubero nella prima e seconda area.

Alla luce delle nuove norme fortemente restrittive che prevedono l’azzeramento dell’esubero o comunque la mobilità, la cassa integrazione e il licenziamento dei lavoratori risultanti in tale posizione, l’Amministrazione del MEF ha dovuto fare marcia indietro e riproporzionalizzare almeno parzialmente la composizione delle tre aree.

La nuova dotazione organica presentata dall’Amministrazione (in allegato) prevede un ridimensionamento al 20% della vacanza di organico in terza area mentre nella prima e nella seconda area praticamente assorbe l’esubero precedente, facendo quasi coincidere le dotazioni teoriche con i presenti in servizio.

Situazione ancor peggiore è quella delle Commissioni Tributarie le cui dotazioni organiche, seppur esenti dalla riduzione, sono state rimodulate sempre in funzione dell’assorbimento degli esuberi esistenti. Tale operazione ha determinato, di fatto, una vacanza di organico pressoché minimale nella terza area mentre per la prima e la seconda area risulta essere pari a 0 (zero).

La USB MEF ha chiesto alla delegazione di parte pubblica di procedere ad una maggiore redistribuzione della vacanza di organico sulla prima e sulla seconda area, non solo per le già citate norme in essere sul lavoro pubblico e quelle in arrivo ma anche per  limitare l’effetto “prigione” soprattutto nelle Commissioni Tributarie, dove non  troverebbe spazio neppure la mobilità volontaria per qualsiasi esigenza.

All’orizzonte dei lavoratori del MEF, come per tutti i lavoratori pubblici, si profila ormai un futuro fatto di nuovi tagli anche al salario vivo e la minaccia della perdita del posto di lavoro dopo l’umiliante percorso di mobilità e cassa integrazione.

La riunione è proseguita scivolando sul Sistema di valutazione e sui primi dati resi disponibili.

 

L’Amministrazione “ha dato i numeri”, ha ribadito il carattere sperimentale dell’operazione ed ha persino azzardato una valutazione “lusinghiera” derivante dal numero consistente dei lavoratori che avrebbero accettato la valutazione.

 

La USB MEF ha fermamente rappresentato la netta opposizione al SIVAP dichiarando di essere intenzionata a proseguire la lotta iniziata con il rifiuto delle schede ed il coinvolgimento diretto dei lavoratori, i quali si stanno ribellando collettivamente ed individualmente a questo umiliante degrado della dignità  e alla deregolamentazione dei diritti salariali e professionali.

 

La nostra Organizzazione Sindacale ha anche rappresentato alcune mostruosità “tecniche” e drammaticità ridicole contestando i numeri del tutto assurdi forniti dall’Amministrazione (la somma delle schede accettate, rifiutate e senza risposta si discostava di qualche migliaio dal numero dalle schede immesse nel sistema !!!!!!!).

 

La USB MEF ha proseguito denunciando:

 

·           le storture tecniche della sperimentazione, pesantemente falsata dalla mancata (forse furbesca) decurtazione delle assenze di qualsiasi natura (L.104, maternità, malattia, etc) che ha evidentemente “gonfiato” il punteggio finale;

·           le pressioni dirette ed indirette esercitate sui lavoratori per indurli all’accettazione della valutazione;

·           molti comportamenti dei dirigenti/valutatori che hanno spaziato dalla creatività di quello della RTS di Torino con la coscienza e l’autocoscienza, passando per quell’altro della CTP di Messina che non ha neanche voluto fornire chiarimenti alla nostra struttura territoriale e finendo con tutti quelli che si sono resi protagonisti del film demenziale “SIVAP, l’orgia del potere”.

 

Concludiamo il comunicato con una breve riflessione sul livido attacco portato dalla UIL MEF alla nostra sigla.

 

Questo attacco parte accusando la USB MEF di essere colpevole di lottare per i diritti dei lavoratori piuttosto che sottoscrivere qualsiasi accordo e collaborare; prosegue tirando fuori una  firma tecnica della nostra Organizzazione Sindacale al CCNL, estorta con il ricatto sulla conservazione della rappresentatività che la stessa UIL vorrebbe solo per i sindacati collaborazionisti e di regime; termina sostenendo che la USB ha la colpa di aver stigmatizzato la posizione favorevole, peraltro riconfermata, della UIL ed altre sigle al Sistema di valutazione.

 

La nostra Organizzazione Sindacale rivendica tutto questo (compreso Don Chisciotte… ed anche Sancho Panza… riportando, alla fine del comunicato, lo stralcio dell’omonima canzone di Francesco Guccini) e si riconosce nella storia del sindacalismo di lotta e conflittuale finalizzato alla rivendicazione dei diritti dei lavoratori e dei ceti popolari. Altri sindacati forse fanno riferimento alla storia del “sindacalismo giallo”, sempre presente soprattutto nei periodi di più forte attacco alle conquiste ed ai diritti del mondo del lavoro e sociale.

 

Non c’è bisogno di aggiungere altro se non che la parola adesso passa alla capacità di reazione dei lavoratori e alla partecipazione alle iniziative generali  e di settore  che la USB metterà in campo. 

 

 

 

 

[ Don Chisciotte ] 

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...

[ Sancho Panza ]

Mio Signore, io purtroppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

[ Don Chisciotte ]

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perché il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

[ Insieme ]

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !

                                                                  F. Guccini