Sì… facciamo silenzio, lasciamoli lavorare

Roma -

Come USB, preferiamo non fare sconti sulla sicurezza e i saldi li lasciamo al mondo del commercio!

Le nostre considerazioni sono oggettive e dettagliate perché, presenti tra le lavoratrici e i lavoratori quotidianamente, raccogliamo le segnalazioni, le verifichiamo e se oggettive le denunciamo.

Possiamo garantire che tutti i presenti in servizio nella sede di Largo di santa Susanna hanno preso “sufficiente consapevolezza” che i lavori di messa in sicurezza dei locali non possono avvenire con il personale presente, non solo, dovevano essere ultimati ben prima di fare traslocare i lavoratori nella nuova sede!

Tale consapevolezza è data dai piccoli (per fortuna!) incidenti già accorsi a taluni di loro ad esempio finire per colpire i vetri delle porte vetrate non debitamente segnalate come previsto che sia dalle norme antinfortunistica. Oltre la beffa il danno, i malcapitati hanno dovuto soprassedere dal chiedere qualsiasi tipo di ausilio di primo soccorso perché manca la Cassetta Pronto Soccorso e se c’è deve essere stata ben nascosta, perché ad oggi ancora nessuno l’ha vista! Così, a memoria, ci sembra di ricordare che una cassetta di pronto soccorso aziendale sia obbligatoria presso ciascun luogo di lavoro, custodita in un posto facilmente accessibile e individuabile con segnaletica appropriata.

La pulizia degli ambienti è ancora “approssimativa” e ben lontana dagli standard necessari vista la presenza di moquette sui pavimenti. Comunque consapevolmente le lavoratrici e i lavoratori allergici alle polveri hanno provveduto a rifornire i cassetti non di cancelleria ma di antistaminici, spray nasale, aerosol e fazzoletti.

Inoltre, nella sede non è ancora possibile fare accedere per alcun motivo nessun visitatore in quanto non è stato ancora predisposto un ufficio passi…

Senza voler ulteriormente infierire e scendere nel grottesco, aggiungiamo solo che ieri alle 18.00 era presente personale dell’Ufficio tecnico del MEF che con metro, carta e calamaio “verificava” le misure dell’uscita innanzi ai tornelli… naturalmente va dato loro il tempo di lavorare. Nel frattempo, visto il grande entusiasmo che ha portato ad un trasferimento affrettato, sarebbe il caso di lasciare anche il personale in condizioni di lavorare, magari in sicurezza a casa in smart working fino alla consegna “chiavi in mano” dell’immobile a lavori ultimati.

Tutto ciò non sembra che costituisca un problema per l’Amministrazione del MEF, i cui rappresentanti, invece, nutrono un interesse abnorme e miope per la realizzazione dell’obiettivo a tutti i costi. L’Amministrazione vorrebbe far credere di aver raggiunto un ottimo risultato ma USB, insieme ai lavoratori, è decisamente preoccupata per i disservizi già in atto e che sono destinati ad aumentare.

USB ha formalizzato una richiesta di informativa urgente, che alleghiamo, con la richiesta all’Amministrazione di fornire tutta la documentazione necessaria ad una valutazione del rischio per i lavoratori.

Vi aggiorneremo costantemente… work in progress.

 

USB P.I. MEF