Tagliatori di teste

Roma, 23/7/09. Dopo quasi un anno dall’inizio della farsa relativa allo “sparpagliamento logistico” delle sedi del Dipartimento delle Finanze, siamo arrivati in questi giorni alle puntate conclusive. E la farsa si è trasformata in tragedia.

Roma -

L’ Amministrazione ha consegnato alle OO.SS. presenti un’ informativa relativa al “piano di riallocazione funzionale e logistico” dell’ ex Ufficio Amministrazione Risorse in base alla quale soltanto 168 unità lavorative delle 306 attualmente in servizio rimarranno presso il Dipartimento delle Finanze mentre le residue 138 unità verranno trasferite al Dipartimento dell’ Amministrazione Generale del personale e dei servizi (DAG - MEF).

Il criterio generale con cui verrà attuata quella che di fatto è una vera e propria epurazione di massa sarà quello delle competenze relative alle attività trasferite. Ovvero, tutto il personale che ad oggi si occupa delle attività che, in base al D.M. del 28 gennaio 2009 attuativo del DPR 43/2008 (Regolamento MEF), verranno trasferite al DAG, si ritroverà ricollocato presso il DAG stesso.

E, come se non bastasse, la delegazione di Parte Pubblica ha tenuto ad evidenziare che ai lavoratori “deportati” verrà garantita certamente “una postazione di lavoro dignitosa sul territorio della città di Roma” senza peraltro indicarne la precisa ubicazione.

Infine, continua l’ infinito “balletto” delle sedi del Dipartimento delle Finanze con le ovvie ripercussioni sulla vita dei lavoratori e senza guardare minimamente alla  funzionalità degli Uffici : la Direzione della Giustizia Tributaria verrà scissa e collocata in due sedi differenti (Via Flavia e Via dell’ Aeronautica) mentre il Servizio di Vigilanza si trasferirà in Via dell’ Aeronautica.

 

Inutile dire che abbiamo immediatamente rigettato il piano di riallocazione presentato dall’Amministrazione, contestandone l’ intero impianto.

 

Non è tollerabile che 138 unità lavorative su un totale di 306 vengano poste in mobilità coatta  sic et simpliciter sulla base delle attività svolte  e senza prendere minimamente in considerazione la volontarietà dei soggetti interessati.

 

E l’ intera operazione, così come congegnata, è semplicemente inaccettabile visto e considerato che non esiste, ad oggi, una dotazione organica specifica del Dipartimento delle Finanze; ed è totalmente incomprensibile alla luce di quanto disposto dallo  stesso D.M. del 28 gennaio 2009 attuativo del DPR 43/2008 (Regolamento MEF) che delinea un Dipartimento delle Finanze in espansione come numero di Uffici e con una  Direzione della Giustizia Tributaria introdotta ex novo.

 

 

Abbiamo richiesto, quindi, all’ Amministrazione che le 138 unità lavorative oggetto di trasferimento siano invece reimpiegate negli uffici storicamente carenti di personale e in quelli di nuova istituzione previa riqualificazione professionale tramite percorsi formativi. E non solo : abbiamo anche proposto, qualora se ne verifichi la necessità, di prevedere un affiancamento temporaneo del personale del Dipartimento delle Finanze a quello del DAG al fine di agevolare l’ espletamento delle attività conseguenti alla fase iniziale del passaggio di competenze .     

 

Ovviamente nulla è stato recepito dall’ Amministrazione , che è rimasta ferma sulla propria proposta iniziale scegliendo quindi deliberatamente di sbarazzarsi letteralmente di 138 lavoratori del Dipartimento delle Finanze.

 

E non vorremmo dover pensare che a determinare una volontà così ferma e risoluta altro non sia che il problema logistico delle varie sedi del Dipartimento delle Finanze e la loro evidente insufficienza ad accogliere tutto il personale del Dipartimento stesso.

 

Sono mesi che denunciamo questa incresciosa situazione originata da scelte illogiche e  dettate solo dal risparmio di spesa  e ciò che sta accadendo potrebbe esserne la diretta conseguenza: un trasferimento coatto di 138 lavoratori determinato dalla colpevole impossibilità del Dipartimento delle Finanze di poter assicurare loro una ubicazione presso una delle sedi ad oggi esistenti.

 

E a fronte di tutto questo non possiamo non stigmatizzare la totale assenza del Capo del Dipartimento in tutti i passaggi di questa vergognosa vicenda.

 

Ma evidentemente, per qualcuno, l’ epurazione di 138 lavoratori dal proprio Dipartimento non è degna di essere presa in considerazione …