LA PEREQUAZIONE E' NORMA ABBIAMO VINTO!

Roma -

Dopo la lunga e dura vertenza sostenuta da USB PI, UNSA, FLP e COBAS per il raggiungimento dell’obiettivo della perequazione delle retribuzioni all’interno del MEF, si era arrivati all’inserimento dei  commi 350 e 351 nella Legge di Bilancio 2019. Tali commi, come richiesto dalle organizzazioni sindacali che hanno dato vita alla protesta con i lavoratori del MEF, da un lato introducono la perequazione dell’indennità d’Amministrazione per tutti i lavoratori del Dicastero e dall’altro riducono lo scandalo della cosiddetta Prelex.

Tanti ricorderanno la nostra determinazione nel condurre la vertenza e la massiccia partecipazione dei lavoratori alle iniziative di lotta che ha gettato in confusione i sindacati inerti (CGIL CISL UIL) che non sapevano come giustificare l’ingiustizia di elargire soldi a pochi, nonostante quanto avevano sostenuto in pubbliche assemblee.

La USB, ovviamente, ha continuato in questi mesi a seguire l’iter dei provvedimenti ministeriali, previsti dalla Legge di Bilancio 2019, e a mantenere alta l’attenzione su una vertenza che ancora stentava a giungere al risultato definitivo.

Vi avevamo riferito dei diversi scenari che l’Amministrazione ci aveva prospettato per la conclusione del procedimento di perequazione, ovvero l’emanazione di un DPCM di riordino e nei mesi successivi il decreto attuativo per la perequazione dell’indennità d’Amministrazione oppure un ulteriore intervento legislativo che indicasse tempi e forme diverse disgiungendo il percorso della parte economica da quello del riordino.

USB da 2 mesi, a fronte delle difficoltà avute nell’emanazione del DPCM, stava monitorando l’evolversi della seconda ipotesi. Non ci era infatti sfuggita la    presentazione di due emendamenti inseriti nel testo di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2019, n. 22 che, andavano a modificare parzialmente i commi 350 e seguenti della legge di Bilancio 2019.

Questi emendamenti avrebbero garantito una accelerazione al riconoscimento della perequazione dell’Indennità di amministrazione. Infatti, in virtù di detta norma, l’adeguamento perequativo dell’Indennità dei dipendenti del MEF viene disgiunto dal processo di riordino degli Uffici del Dicastero e potrebbe avere applicazione immediata. Dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, per il riconoscimento delle somme, servirebbe esclusivamente un decreto attuativo dell’Amministrazione.

Dopo l’iter d’approvazione seguito nelle due Camere questo provvedimento è da poche ore legge. Il pieno ottenimento della perequazione è oramai in arrivo!

Ora che il risultato è stato raggiunto, aspettiamo di vedere gli annunci trionfalistici di chi vorrà rivendersi come propria la conquista della perequazione.

Deve essere chiaro a tutti che non è stata la loro inerzia a raggiungere l’obiettivo, il merito è tutto dei lavoratori che hanno lottato per ottenerla e delle sigle sindacali che li hanno sostenuti e tutelati.

Sono anni che questi sindacati rinunciano al ruolo della lotta e della trattativa per ottenere miglioramenti o modifiche normative, mentre questo risultato ha dimostrato che anche le norme si possono modificare.  Sindacati che in nome della concertazione hanno consentito, senza mai alzare un dito, le continue incursioni di Legge nel rapporto di lavoro e nella retribuzione dei dipendenti del MEF e di tutto il pubblico impiego firmando contratti infami per poi rivenderli ai lavoratori come “il miglior risultato possibile viste le condizioni date”.

USB resta dell’idea che la lotta paga, per questo il 10 maggio abbiamo scioperato e manifestato a Roma chiedendo stanziamenti veri per il rinnovo dei contratti scaduti a dicembre, per restituire salari e dignità alla funzione di argine alle diseguaglianze svolta dai lavoratori pubblici, proseguendo con la necessità di un piano straordinario di assunzioni che non solo elimini il problema dei precari ma che produca anche nuova e vera occupazione all’interno di settori ormai allo stremo per carenza di personale.

Ci aspettiamo che l’Amministrazione, alla entrata in vigore della norma, proceda celermente a dare corso al relativo provvedimento attuativo.