D.P.C.M. DI RIORGANIZZAZIONE DEL MEF

Roma -

E’ stato finalmente emanato il testo definitivo del D.P.C.M. di riorganizzazione del MEF spurio dei contenuti della bozza che era stata fatta circolare, in precedenza, da alcune organizzazioni sindacali. La politica ha evidentemente deciso di fare un passo indietro riguardo la paventata creazione di un ulteriore nuovo Dipartimento. Del contenuto del D.P.C.M. saranno, oggi, informate le OO.SS. firmatarie del CCNL Funzioni Centrali, come previsto dallo stesso. Una informativa, dicevamo, che alcune Organizzazioni vorrebbero spacciare per tavolo di confronto dove poter incidere con il loro intervento. Lo stesso sindacato che lamenta il fatto "che sentite le OO.SS. sia sempre più un obbligo normativo/contrattuale che non una collaborazione di confronto e di crescita" dimentica che l'attuale sistema delle relazioni sindacali è opera sua e degli altri sindacati che hanno sottoscritto il vergognoso CCNL Funzioni Centrali.  

Dalla lettura del testo si comprende che la riorganizzazione avverrà ad invarianza della dotazione organica rispetto al D.P.C.M. n. 67/2013. Tuttavia, si nota che il numero di direttori generali di vari dipartimenti aumenterà in quanto l’Amministrazione ha deciso di “recuperare” e “ridistribuire” le posizioni rimaste libere a seguito della soppressione della Direzione Generale presso la Scuola Superiore della Economia e delle Finanze (che non esiste più). Inoltre, il numero dei dirigenti di seconda fascia passa da 573 a 588.

Da un punto di vista organizzativo, i Dipartimenti delle Finanze e degli Affari Generali sembrano rimanere inalterati. Mentre il Dipartimento del Tesoro è quello che subisce le più ampie modifiche poiché la Direzione relazioni internazionali si scorpora in due direzioni, una per le relazioni internazionali e una per le relazioni europee. Inoltre, l’Antiriciclaggio viene incorporato nella Direzione IV che viene "alleggerita" degli Affari legali che è una Direzione autonoma. Sempre in tema di incorporazioni la Direzione per la valorizzazione dell'attivo curerà anche il settore delle partecipazioni. Infine, viene costituita un nuova DG per le Relazioni esterne. Il Decreto di riorganizzazione del MEF, inoltre, ha cassato definitivamente la dipendenza organica e funzionale delle Commissioni Tributarie dalla Ragioneria Generale dello Stato e conferma gli organi giurisdizionali all’interno del Dipartimento delle Finanze fatta salva la parte logistica per la quale, gli uffici di Segreteria delle Commissioni tributarie, si avvalgono dei servizi strumentali e trasversali erogati dalle Ragionerie Territoriali dello Stato. Per quanto riguarda la Ragioneria Generale è prevista la creazione di una nuova struttura di coordinamento per gli UCB e le RTS, attualmente la funzione di coordinamento è di competenza dell’IGF. Quanto alle diramazioni periferiche del MEF, l'articolo sulla rimodulazione di numero e ambiti delle RTS rinvia al Decreto del Ministro da adottarsi nel termine di 90 giorni.

USB porrà massima attenzione e monitorerà eventuali scelte organizzative e logistiche che prevedano la regionalizzazione delle strutture periferiche del dicastero. Ancora una volta i dettami della spending review, che prevede una riduzione del numero degli uffici MEF non inferiore al 5%, finirebbero per incidere sulla carne viva delle lavoratrici e dei lavoratori usati come pedine della dama per garantire i risparmi della Legge di bilancio 2019.