ALL INCLUSIVE
In allegato gli accordi FUA 2015.
Si è tenuta nel pomeriggio del 2 febbraio u.s. la riunione tra Amministrazione e Organizzazioni Sindacali concernente:
- i criteri di ripartizione, per l’anno 2015, tra il fondo unico di amministrazione e il fondo separato della dirigenza riguardanti le somme relative alle convenzioni con soggetti pubblici e privati ed alle economie di gestione;
- la regolazione del Fondo Unico d’Amministrazione 2015 del personale delle aree;
- progressioni economiche;
- posizioni organizzative.
La riunione è entrata subito nel vivo quando la delegazione di parte pubblica ha illustrato il primo punto all’ordine del giorno riproponendo, in buona sostanza, lo schema di accordo degli anni precedenti (90% al fondo unico del personale delle aree e 10% al fondo separato della dirigenza per le convenzioni con soggetti pubblici e privati; 87% al fondo unico del personale delle aree e 13% al fondo separato della dirigenza per le economie di gestione).
La discussione si è immediatamente concentrata sulla riproposizione dell’esigenza, di una parte del tavolo negoziale, di aggirare la perdita di una quota comunque non rilevante del salario accessorio dei dirigenti determinata dalle norme sui tetti salariali. L’Amministrazione, accogliendo le richieste della quasi totalità delle Organizzazioni Sindacali presenti, ha provveduto ad inserire nell’ipotesi d’accordo una clausola che, di fatto, lo renderà automatico ed immodificabile per i prossimi anni senza neanche accogliere la proposta di uniformare le percentuali in favore del FUA del personale delle aree (90% al fondo unico del personale delle aree e 10% al fondo separato della dirigenza sia per le convenzioni con soggetti pubblici e privati che per le economie di gestione).
La USB MEF, nel ritenere del tutto inopportuna l’introduzione di detto automatismo anche in considerazione del tentativo di scippo delle risorse variabili del FUA 2015 attuato mediante la legge di assestamento di bilancio 2015 e sventato grazie proprio alla mobilitazione dei lavoratori di questo dicastero, non ha sottoscritto l’accordo di ripartizione.
La delegazione di parte pubblica è poi passata ad illustrare la proposta di accordo di regolazione del FUA 2015 del personale delle aree ripresentando, anche qui, lo schema d’accordo degli anni precedenti per quanto riguarda i criteri di ripartizione ed inserendo, però, le previsioni di accantonamento, relative al FUA 2016, riguardanti le progressioni economiche all’interno delle aree (11 milioni di euro portati poi a 13 milioni di euro) e le posizioni organizzative (1,5 milioni di euro).
L’Amministrazione ha inoltre informato il tavolo negoziale di voler procedere, nel breve termine, ad un ciclo di formazione e-learning con esame finale destinato a tutto il personale del MEF il cui voto farà parte dei titoli utili per il conseguimento dei passaggi economici in questione. In relazione, invece, all’introduzione delle posizioni organizzative la delegazione di parte pubblica ha affermato che lo stanziamento previsto potrebbe corrispondere ad un minimo di 600 conferimenti d’incarico, da destinare esclusivamente all’area III con un’equa distribuzione tra uffici centrali e uffici periferici, che potrebbe però aumentare in base alla gradazione dei compensi, fermo restando il tetto pro capite annuo di 2.500 euro previsto dalla normativa contrattuale vigente. L’Amministrazione, infine, si è resa disponibile a proseguire, con riferimento all’anno 2017, il percorso di crescita professionale riguardante gli sviluppi economici all’interno delle aree individuando le corrispondenti risorse economiche nell’ambito della definizione del FUA 2016.
La USB MEF, dopo aver chiesto preliminarmente la separazione dei due accordi, ha espresso le seguenti valutazioni.
PROGRESSIONI ECONOMICHE ALL’INTERNO DELLE AREE
Le risorse stanziate per gli sviluppi orizzontali sono nettamente inferiori a quelle utilizzate nelle scorse progressioni, effettuate nell’ormai lontano 2011, e saranno sufficienti a soddisfare poco più del 50% del personale del MEF. Inoltre, la nostra Organizzazione Sindacale ha espresso forti perplessità in merito all’intenzione dell’Amministrazione di vincolare i futuri bandi allo svolgimento di un ciclo di formazione con esame finale destinato a tutto il personale del MEF sia per il rischio di dilatare eccessivamente i tempi delle procedure che per l’impatto che l’attività formativa, da effettuarsi in un breve lasso temporale, potrebbe avere sulle diverse strutture organizzative del nostro ministero. A tale proposito, l’USB MEF ha chiesto all’Amministrazione di assicurare pari opportunità nell’attività di formazione a tutti i lavoratori degli uffici centrali e periferici nonché ai comandati in altre amministrazioni al fine di scongiurare una nuova stagione di ricorsi che vanificherebbero le progressioni economiche.
La nostra Organizzazione Sindacale ha infine evidenziato la problematica dei lavoratori collocati nelle posizioni apicali dell’area I che, unici nel MEF, sono di fatto estromessi dagli sviluppi economici perché hanno già concluso la propria breve “carriera” di area. Partendo dalla considerazione che l’area I è ormai anacronistica perché, di fatto, i lavoratori in questione svolgono quotidianamente mansioni appartenenti all’area II, la USB MEF ha sollecitato l’Amministrazione, sulla base della norma contrattuale ad oggi vigente, a prevedere un accantonamento di risorse del FUA 2016 per la progressione in area II dei lavoratori ad oggi collocati in area I. La delegazione di parte pubblica, preso atto della richiesta, ha dichiarato di non essere in grado di attivare procedure di passaggio tra le aree in regime di blocco delle assunzioni ma ha provveduto, come forma di compensazione, ad innalzare a 115 il coefficiente della scala parametrale per la corresponsione del salario accessorio alla posizione economica F3 dell’area I.
POSIZIONI ORGANIZZATIVE
Come già detto, nel pacchetto all inclusive dell’accordo FUA 2015, l’Amministrazione ha inserito l’accantonamento di 1,5 milioni di euro di risorse relative al FUA 2016 da destinare alle posizioni organizzative di cui agli artt. 18 e 19 CCNL comparto ministeri. Dopo anni, quindi, approda anche al MEF un istituito contrattuale, sempre contrastato dall’USB ma tanto caldeggiato da alcune organizzazioni sindacali, che già in altri ministeri si è caratterizzato come “prebenda clientelare” e che, di conseguenza, sta producendo veri e propri sfaceli in materia di contenzioso e interventi degli organi di controllo arrivando, in alcuni casi, addirittura a ritardare la corresponsione del FUA a tutti i lavoratori.
La USB MEF ha immediatamente dichiarato alla delegazione di parte pubblica la propria contrarietà all’introduzione dell’istituto contrattuale in questione perché, innanzitutto, coinvolge risorse del FUA appartenenti a tutti i lavoratori del MEF (ogni lavoratore contribuisce alla costituzione delle risorse del Fondo unico di amministrazione in misura uguale determinata da importi fissi pro capite) destinandole solamente all’area III ed innesca, inevitabilmente, meccanismi di conflittualità tra i lavoratori stessi.
La nostra Organizzazione Sindacale ha inoltre evidenziato che, stante l’ordinamento professionale ad oggi esistente e la struttura retributiva contrattuale vigente in base alla quale i lavoratori già vengono retribuiti in modo differenziato a seconda del grado di responsabilità dell’attività lavorativa svolta, l’istituzione delle posizioni organizzative costituisce per l’Amministrazione un’implicita ammissione di carenze organizzative e incapacità gestionale non giustificabile. Il fatto, poi, che questa iniziativa si produca in un contesto di prossimo rinnovo contrattuale che potrebbe portare ad un ordinamento professionale fortemente rivoluzionato la fa apparire, ad essere buoni, quanto meno “singolare”.
In ogni caso, la USB MEF ha chiesto formalmente all’Amministrazione di ricevere la documentazione concernente tutte le attività propedeutiche alla possibilità di individuare le posizioni organizzative di cui all’art. 19, comma 1, del CCNL comparto ministeri rinviando ogni altra considerazione al successivo tavolo negoziale avente ad oggetto questo istituto contrattuale.
Alla luce di quanto emerso nel corso della riunione, la nostra Organizzazione Sindacale ha ritenuto di non sottoscrivere l’accordo “all inclusive” FUA 2015.
In conclusione della riunione, la delegazione di parte pubblica ha inoltre fornito le seguenti ulteriori informative:
- DPCM sulla valutazione: l’Amministrazione sta procedendo ad incontri con le Agenzie Fiscali e, a breve, convocherà le Organizzazioni Sindacali su questa materia.
- Orario di lavoro uffici centrali sede di via XX settembre: a breve sarà convocato il tavolo negoziale locale per la definizione del nuovo accordo sull’orario di lavoro.
- FUA 2016: l’Amministrazione sta valutando la possibilità di rivedere la circolare sulle assenze da considerare presenze effettive ai fini della corresponsione del salario accessorio.
- c.d. “Cartolarizzazione”: l’Amministrazione sta provvedendo ad individuare le risorse da inserire nel decreto ministeriale.
- Contributo unificato tributario: l’Amministrazione sta procedendo alla firma della determina autonoma per gli anni 2011-2012 ed al successivo pagamento che dovrebbe essere previsto per aprile/maggio 2016.
L’Amministrazione, su richiesta dell’USB MEF, ha infine informato il tavolo negoziale in merito al piano di razionalizzazione delle sedi degli uffici del MEF dislocate in Roma che dovrebbe portare, entro la fine del 2016, ad un abbattimento del 50% delle risorse ad oggi impiegate per le locazioni passive. La delegazione di parte pubblica ha comunque precisato che le nuove sedi dovranno essere individuate nelle zone limitrofe a quelle delle sedi attuali.
In particolare gli uffici coinvolti sarebbero:
- UCB MEF con ricollocazione in immobile già reperito avente sede in via Boncompagni;
- RTS Roma con ricollocazione presso la sede dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli in piazza Mastai e presso i locali ex ispettorato AAMS situati in zona Garbatella/Ostiense;
- DST via Casilina con ricollocazione in immobile demaniale ancora da reperire;
- DF con ricollocazione, ancora in via di valutazione, presso la sede di via XX settembre almeno degli uffici del Capo Dipartimento;
- Commissioni tributarie con ricollocazione in immobile demaniale ancora da reperire.