CARTOLARIZZAZIONE: l'imbroglio dell'amministrazione.

Roma -

Com’è noto, le RdB MEF hanno inoltrato all’Amministrazione, rispettivamente in data 11 e 12 gennaio 2010, due note con le quali sono state richieste alcune informazioni sulla tempistica del pagamento, nei confronti dei lavoratori, specificatamente delle somme dovute in attuazione dell'art. 3 del comma 165 della legge 350/2003 (cosiddetta "cartolarizzazione"), di cui ai decreti siglati dal Ministro rispettivamente il 3 settembre 2009 e il 2 ottobre 2008, e delle risorse costituenti il fondo unico per l'anno 2009 (FUA 2009).

Sono trascorsi oltre 15 giorni e nessun “cenno di riscontro” è stato fornito, in barba alla produttività e alla premialità, di cui tanto si vanta l’Amministrazione e la politica governativa, con il ministro Brunetta in testa.

La parte pubblica, invece di rispondere direttamente alle precise richieste formulate dalle RdB MEF, ha trasmesso la nota n. 661 del 26.1.2010 (in allegato) a TUTTE le OO.SS.

omettendo di indicare l’organizzazione sindacale richiedente e scrivendo, genericamente, “su richiesta di un’Organizzazione Sindacale”.

Questa prassi si discosta fortemente quando, a scrivere, sono altre organizzazioni sindacali alle quali, l'Amministrazione, in tempi brevissimi si premunisce di rispondere direttamente senza estendere il contenuto alle altre parti sociali e senza ricorrere a bassi sotterfugi, come in questo caso.

E’ fondamentale porre l’accento sull’utilizzo fatto di questa nota da alcuni e noti sindacati-avvoltoi, che l’hanno inoltrata prontamente ai lavoratori, rivendicandone in modo strumentale e bugiardo la paternità e omettendo volontariamente, sempre ai lavoratori, la successiva nota di rettifica dell'amministrazione.

C’è voluto, infatti, l’intervento deciso del Coordinamento Nazionale RdB MEF per costringere la parte pubblica a rettificare, immediatamente, la precedente comunicazione mediante l'invio di una nota integrativa, la n. 689 del 26.1.2010 (in allegato), con la quale si indica la RdB MEF come l’organizzazione sindacale richiedente.

Per quanto riguarda le risposte di merito fornite dall’Amministrazione sullo “stato dell’arte” dei pagamenti accessori, queste sono largamente insufficienti sia rispetto ai tempi che alle risorse individuate.

A questo punto è indispensabile chiedere con più vigore, alla parte pubblica, di rispondere correttamente alle richieste delle RdB MEF in merito ai pagamenti di quanto DOVUTO ai lavoratori e di quanto è STATO SOTTRATTO UNILATERALMENTE dall’Amministrazione.

Il comportamento tenuto dalla parte pubblica manifesta un palese disprezzo delle regole da tenere nei rapporti, persino formali, con la nostra organizzazione sindacale, sicuramente perché ritenuta colpevole di mancato collaborazionismo e di praticare il conflitto.

Inoltre, la stessa Amministrazione esercita un ruolo di supplente (non si capisce se richiesto o volontario) rispetto alla deficienza di iniziativa, anche comunicativa, dei sindacati amici.

Nel nostro dicastero, ormai da tempo, l’Amministrazione rimane immobile senza alcuna capacità di minima gestione delle problematiche dei lavoratori e reagisce, servilmente, solo alle direttive politiche.

I sindacati collaborazionisti, invece, sono impegnati a conservare gli spazi di cogestione acquisiti nel passato, svendendo le ultime tutele di diritti e di salario dei lavoratori.

In questa situazione, le RdB MEF sono la variabile indipendente e incontrollabile che continua a lottare e a crescere, e va contrastata con tutti i mezzi.

Ancora una volta l’Amministrazione, nella sua foga di annullare l’azione delle RdB MEF e favorire i “soliti sindacati”, ha fatto male i suoi conti, non valutando la pronta e decisa reazione della nostra organizzazione sindacale e ne esce senza decoro, con un ulteriore perdita di credibilità e autorevolezza nei confronti di tutti i lavoratori.

Non aggiungiamo altro: i lavoratori hanno tutti gli elementi per giudicare e trarre le conseguenze da questo squallido episodio di tentativo di imbroglio.

I lavoratori hanno un ulteriore motivo per fare una scelta di campo con le RdB MEF, per la dignità del lavoro e la lotta per i diritti sociali e salariali.