Chi non lavora non fa l'amore

Roma -

    
"Chi non lavora non fa l'amore!
Dammi l'aumento signor padrone, così vedrai che in casa tua e in ogni casa entra l'amore."

Così recita il finale di una famosa canzone del 1970.
Ma, a quanto sembra e suffragato dal recente sondaggio effettuato dal Codacons, così non è.
Anzi, tutt'altro.

Infatti, anche il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori (Codacons), in perfetta sintonia con il clima di "caccia alle streghe" esistente nei confronti dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, ha condotto la sua bella indagine.
Su chi e su che cosa?
Ma certo, la ricerca ha avuto come oggetto il sesso praticato dai dipendenti in ufficio sottolineando, nel contempo, la sua totale inconsistenza come valore statistico in quanto non condotta con metodo scientifico.
Su 730 interpellati, il 23% ha confessato di intrattenere esperienze sessuali tra le scrivanie dell’ufficio.
Il 15%, addirittura, costruisce rapporti duraturi che vanno dai sei mesi a 7, 8 anni e il 7% ha finito per sposarsi con il collega di ufficio. Maggiore, la predisposizione all'amore per la fascia di età tra i 45 e i 55 anni, anche se i rapporti duraturi sono un appannaggio della fascia dai 35 ai 42 anni.
Il 3% ha divorziato o si è separato a causa di questi amori e ne è stato contento (solo lo 0,8% si è pentito!).
La schiacciante maggioranza degli intervistati ha confessato che la vera difficoltà incontrata è nel luogo dove intrattenersi per amoreggiare e sono venute fuori davvero sorprendenti soluzioni che vanno dallo stanzino delle suppellettili e delle scope (luogo più gettonato) agli ascensori e terrazzi, spesso anche non in completa sicurezza di agibilità.
Il 75% di coloro che hanno intrecciato amori in ufficio hanno dichiarato che questo non è mai stato un segreto per gli altri componenti dell'ufficio stesso e che, anzi, del fatto si parla spesso e a lungo tra colleghi, anche arrivando a passarsi a volte l'amante.
Le donne, tra i 42 e i 55 anni, fanno da mattatrici.
Il 73% degli intervistati, inoltre, hanno ammesso di avere ceduto alla tentazione sul lavoro il più delle volte (65%) per situazioni di frustrazione o vera e propria infelicità familiare, alleviata solo dall'affetto dei figli (50%).
Passando al vero e proprio atto sessuale, l'88% ha detto di non averlo praticato mai in ufficio ma fuori anche se, però, questa sembra una dichiarazione poco credibile visto che, poi, oltre l'80% di coloro che ci sono cascati, ammette proprio che la maggiore difficoltà incontrata è stata trovare un luogo fuori dell'ufficio per coltivare l'amore (40% macchina, 30% hotel secondari, 18% in casa di amici o, 12%, nella sede di lavoro, specie nell'orario pomeridiano lontano da contatti con il pubblico).
La durata media di ciascun rapporto sarebbe tra i 5 e i 30 minuti, ma il 3% degli intervistati uomini ha dichiarato di non riuscire a "resistere alla passione" oltre i 5 minuti, probabilmente, dicono, per lo stress derivante dal pericolo di "essere scoperti" dal capoufficio o anche dagli altri colleghi.
Da notare che questo "pericolo", per circa il 30%, costituisce anche un potente elemento afrodisiaco.
Il 60% di chi ha confessato questa attività "extralavorativa" ha dichiarato di essere sposato o di convivere stabilmente con un partner.
Infine, il Codacons fa notare che l'amore in ufficio annulla, comprendendo anche i "preliminari", almeno un'ora al giorno di lavoro, con un danno economico di oltre 37 milioni di euro l'anno.

Insomma, le "sveltine" dei dipendenti pubblici, tra scope e stracci, costano molto all'erario.

Non sanno proprio più che inventarsi.
Grazie a questa indagine voyeuristica, oltre a norme e tribunali speciali per i dipendenti "fannulloni" (graditi anche al presidente del consiglio), alla soppressione di uffici e alla chimera del rinnovo dei contratti, risulterà necessario modificare anche il giuramento di fedeltà degli impiegati statali introducendo l'astinenza e la castità.
Insieme al badge per la rilevazione delle presenze e del controllo degli accessi, saranno fornite cinture di castità e qualunque ulteriore strumento di restrizione sessuale.
Ovviamente, il tutto tramite una gara a procedura aperta della Consip, l'insediamento di una speciale commissione con relativi gettoni di presenza e l'utilizzo della preziosa opera di numerosi e qualificati consulenti esterni !