CHIUSURA DELLE RTS: IL NULLA ASSOLUTO
Il 28 ottobre 2013 si è tenuto l’incontro tra l’Amministrazione e le OO.SS. concernente la riorganizzazione degli uffici centrali e periferici del MEF con particolare riguardo all’articolazione delle Ragionerie territoriali dello Stato (RTS) e degli Uffici Centrali di Bilancio (UCB).
La suddetta riunione, presieduta dal Ragioniere Generale dello Stato dr. Daniele Franco, si è caratterizzata per il nulla assoluto dei contenuti.
In un’atmosfera ovattata e quasi narcotica il “nuovo” Ragioniere Generale dello Stato ha dichiarato candidamente che la Ragioneria Generale dello Stato, al momento, non ha alcun progetto organizzativo per gli uffici centrali e periferici ed è in attesa di acquisire, entro il 30 novembre 2013, gli elementi conoscitivi elaborati dai 2 gruppi di lavoro istituiti con la determina prot. 74746 del 19 settembre 2013.
La USB MEF ha rotto il torpore innaturale dell’incontro denunciando il ruolo del MEF nello smantellamento dello stato sociale e nella costruzione di un nuovo modello di assetto organizzativo di Ministero, alleggerito dai servizi vivi erogati alla cittadinanza e limitato nelle funzioni di controllo e ridistribuzione della spesa.
La nostra Organizzazione Sindacale ha sinteticamente ripercorso le tappe di destrutturazione del MEF fino ad arrivare a quest’ultimo atto, determinato dalla spending review e recepito dal DPCM 27 febbraio 2013 n. 67, che determinerà l’ulteriore ridimensionamento delle strutture periferiche del MEF, dei servizi complessivi erogati all’utenza ed inciderà profondamente sul futuro dei lavoratori di questi uffici.
Non c’è altro da aggiungere al resoconto di questa inutile riunione mentre è utile riportare, di seguito, alcune considerazioni riguardanti i nuovi assetti di potere nel MEF con le recenti nomine che si aggiungono a quelle preesistenti .
Il dott. Daniele Franco ha lasciato il ruolo di direttore centrale della Banca d'Italia nell'area Ricerca economica e relazioni internazionali per assumere l’incarico di Ragioniere Generale dello Stato, completare l’opera di conquista del MEF da parte di Bankitalia e blindare politicamente i vertici amministrativi del nostro Dicastero.
Al MEF è arrivato anche il nuovo commissario straordinario per la spending review, presentato dal comunicato stampa MEF n. 192 del 23 ottobre 2013 di cui si riporta di seguito uno stralcio:
“Il dott. Carlo Cottarelli ha rassegnato nelle scorse settimane le sue dimissioni dal Fondo Monetario Internazionale, dove ricopriva l’incarico di direttore del Dipartimento della Finanza Pubblica, per trasferirsi in Italia e assumere il nuovo incarico, che svolgerà a tempo pieno e con totale dedizione.”
Lo stesso comunicato stampa “santifica“ il nuovo commissario con la pubblicizzazione della rinuncia all’auto di servizio ma omette “opportunamente” l’indicazione della durata dell’incarico, che dovrebbe essere triennale, e del relativo compenso economico, che ammonterebbe al massimo consentito per la funzione svolta.
Queste due eminenze grigie dell’economia internazionale sono perfettamente idonei e funzionali all’applicazione dei diktat in materia economica imposti da FMI, BCE ed UE.
Per quanto riguarda la spesa sociale (servizi pubblici, scuola, sanità, previdenza, ecc.), o per usare un diversivo di moda “spesa pubblica”, il dott. Cottarelli già da metà novembre dovrà redigere una prima lista indicativa dei nuovi tagli da aggiungere alla macelleria sociale operata da tutti i governi che si sono succeduti sinora.
L’altro, il già presentato dott. Daniele Franco, viene invece chiamato a far quadrare i conti pubblici ed il bilancio dello Stato nell’ambito delle politiche economiche decise a livello internazionale ed adottate dal Governo, costi quel che costi… costi sicuramente troppo alti per tutti i cittadini e per i lavoratori dipendenti sia pubblici che privati.
Questo combinato di figure avulse dal tessuto sociale italiano (il Ragioniere e il Commissario), pronte solo a rispondere a logiche economiche di puro mercato e concorrenzialità, insieme a quella dello stesso Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni (altro personaggio da sempre rappresentante della Banca d’Italia presso il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea, la Banca dei Regolamenti Internazionali e l'Unione Europea) imporranno ulteriori sacrifici e privazioni ai cittadini italiani.
Tre uomini, un solo segno distintivo: la grande economia internazionale che guarda i conti e non gli uomini, che impone le scelte di equilibrio dei bilanci sulla pelle delle categorie più deboli.
L’USB da tempo si batte contro le politiche di austerità e sacrifici realizzate dall’economia privata internazionale e proprio contro di esse più di 50mila lavoratori hanno potuto esprimere la loro rabbia nelle giornate dello sciopero generale del 18 ottobre e della manifestazione dei movimenti del 19 ottobre.
La USB MEF ringrazia tutti coloro che, nel nostro Ministero, hanno contribuito con il loro impegno alla realizzazione di queste due importanti ed entusiasmanti giornate di mobilitazione ma soprattutto le lavoratrici e i lavoratori che, più che mai numerosi, hanno aderito allo sciopero generale comprendendo la necessità di manifestare apertamente un’opposizione radicale a queste politiche infami.
La mobilitazione dell’USB MEF proseguirà per costruire e praticare un percorso di lotta che, fin da subito, rivendichi la ferma contrapposizione allo smantellamento delle Ragionerie Territoriali dello Stato ed alla riduzione degli Uffici Centrali di Bilancio.