CISL - alla ricerca del contratto svenduto

Roma -

Strana reazione, quella della CISL, alle nostre considerazioni in merito ai contenuti del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del comparto ministeri per il quadriennio 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007 firmato, in via definitiva, da CGIL, CISL, UIL, UNSA ed FLP, lo scorso 14 settembre 2007.

Con un comunicato pieno di livore (RdB/CUB MEF - alla ricerca del contratto perduto), la CISL attacca le nostre deduzioni con una serie di mistificazioni, giocando la difesa di un contratto indifendibile solo, ed esclusivamente, sulla questione della firma o non firma, da parte delle RdB/CUB, dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.

 

 

 

Partiamo proprio da questo punto, facendo chiarezza.

La normativa attualmente vigente, determina il grado di rappresentatività di ogni singola organizzazione sindacale.

Queste norme stabiliscono che la soglia di rappresentatività è calcolata dalla media tra i voti che si ottengono alle elezioni RSU e il numero delle adesioni sindacali.

Pongono, inoltre, un tetto minimo per la rappresentatività sindacale che era, in prima battuta, del 4% ma, siccome le RdB/CUB raggiunsero il risultato, CGIL, CISL e UIL, aiutati dai vari decreti governativi di Bassanini, pensarono bene, con la loro "democratica maggioranza", di portare il tetto minimo, al 5%.

Anche dopo l'introduzione di questa nuova soglia, le RdB/CUB, grazie al consenso dei lavoratori, raggiunsero e, in molti casi, superarono questo ulteriore "paletto", attestandosi, così, tra le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Vedendosi sfumare il tentativo di eliminare le RdB/CUB, ricorrendo al trucchetto dell'innalzamento della soglia minima del grado di rappresentatività, CGIL, CISL e UIL, hanno pensato bene di inserire, tra gli articoli che compongono i vari CCNL, quello che esclude, da ogni tavolo di trattativa, tutti coloro che non firmano il "loro" CCNL.

Di fatto, quindi, se le RdB/CUB non firmano il CCNL, restano fuori da tutti i tavoli di contrattazione, nonostante la maggiore rappresentatività ottenuta mediante il consenso dei lavoratori e, CGIL, CISL e UIL, avrebbero "mano libera" di compiere, indisturbati, le loro amichevoli trattative con le amministrazioni.

Sarebbero gli unici "rappresentanti" dei lavoratori…... nessuna opposizione, niente più contestazioni, niente più informazione ai lavoratori iscritti e non, e tutto quello che potete immaginare in termini di pluralità del pensiero.

Insomma, riassumendo, CGIL, CISL e UIL, nella smania di privatizzazione, riduzione della Pubblica Amministrazione e promozioni finanziarie (furto del TFR/TFS), hanno la necessità assoluta di eliminare tutti coloro che si oppongono a questi processi.

Le lavoratrici ed i lavoratori del Pubblico Impiego, che vogliono conservare i propri diritti e che credono nell’importanza del proprio ruolo all’interno di una società democratica, hanno la necessità assoluta che forze antagoniste, indipendenti e conflittuali, mantengano e sviluppino la loro presenza.

Come definire, quindi, questo articolo del CCNL, se non fascista ?

Forse, democratico e pluralista ?

 

 

 

 

Le nostre forti critiche al nuovo ordinamento professionale contemplato nel CCNL Ministeri, anche se simile a quello delle Agenzie Fiscali (anche in quel caso le RdB/CUB sono state costrette a firmare il CCNL in quanto comprensivo dell’ordinamento professionale), derivano dal fatto che in quel caso, si provvedeva, contestualmente, anche alla stabilizzazione, nello stipendio tabellare, di parte delle risorse del Fondo Unico d’Amministrazione al quale, oggi, si sono aggiunte le risorse derivanti dal comma 165 (cartolarizzazione).

Inoltre, con la costituzione di una separata area contrattuale, si è raggiunto anche un minor vincolo con le compatibilità economiche che hanno permesso, per esempio, lo svuotamento dell'Area A.

Invece, compatibilità economiche, invarianza della spesa e accordi nefasti siglati da CGIL, CISL, UIL e cloni, hanno portato, per il personale del MEF, ad una sola tornata di riqualificazione, orrenda, mal gestita (se le notizie che circolano, sulle risposte ai quiz per il concorso per il passaggio all’Area C, fossero fondate, la conduzione dei percorsi di riqualificazione sarebbe, a dir poco, scandalosa) ed iniqua nel trattamento degli idonei (accordo per gli idonei a C3, nulla per quelli a C2 e a B3 ed i B1, fuori completamente dai processi di riqualificazione).

Nel nostro caso, quindi, si tratta solo ed esclusivamente di introdurre la flessibilizzazione delle mansioni d'area senza sborsare un soldo!

In conclusione, non possiamo accettare che maestri di demagogia, come lo è la CISL, facciano lezioni di democrazia alle RdB/CUB.

Il nostro giudizio sul contratto è chiaro ed i lavoratori lo hanno ben capito e daremo modo, a tutti, di esprimere le proprie valutazioni.

Possibilità questa, invece, negata proprio da coloro che siglano questi accordi.

A meno che, per consultazione, si pensi, per esempio, alla farsa del referendum autogestito da CGIL, CISL e UIL sull’accordo in materia di pensioni e mercato del lavoro (precarietà), dalle stesse sottoscritto con il Governo lo scorso 23 luglio 2007.

Una consultazione che non ha alcun valore vincolante, il cui risultato è già deciso: legittimare, con una falsa democrazia, una intesa in cui hanno vinto i banchieri, la confindustria, il governo e perso i lavoratori, i precari e i pensionati.

Assisteremo all’ennesima consultazione truffa perché hanno già firmato e non cambierà niente.

Perchè viene proposta una consultazione senza regole e senza nessuna garanzia di correttezza.

Perchè alle assemblee informative ci sono solo i relatori per il sì all'accordo e chi "dice no", non può presentare le ragioni del proprio dissenso.

Perchè non è previsto nessun quorum per la validità della votazione.

Perchè i seggi saranno gestiti da CGIL, CISL e UIL e si voterà anche nelle loro sedi.

Perchè l’accordo, che sarà sottoposto a referendum tra i lavoratori, fa già parte integrante della Legge Finanziaria 2008 che andrà, a giorni, al Consiglio dei Ministri. Parola del Ministro Tommaso Padoa Schioppa.

 

Allora, verso cosa sono chiamati ad esprimere il loro giudizio, i lavoratori?

La democrazia sindacale è calpestata.

 

E questo, come lo vogliamo chiamare?

 

Non in mio nome
candidati e sostieni le liste RdB/CUB
Per un sindacato indipendente!

 

 

S C I O P E R O  G E N E R A L E
9 NOVEMBRE 2007

 

Una data a disposizione di chiunque voglia contrastare l’inserimento nella Finanziaria del protocollo del 23 luglio. Sciopero da estendere e generalizzare a livello sociale e su tutto il territorio contro la precarietà di vita e di lavoro, per la difesa e l’estensione dei diritti sociali, al lavoro, al reddito, a pensioni adeguate per tutti, alla casa, all’istruzione, alla salute, ai beni comuni, per rinnovi contrattuali veri, contro la guerra e per il taglio drastico delle spese militari.