COMMISSIONI TRIBUTARIE: FIGLIE DI NN

Roma -

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei provvedimenti relativi alle udienze a distanza, le Commissioni Tributarie di Roma dal 1° dicembre 2020 in via sperimentale - e tutte le altre dal 1° giugno 2021- si ritrovano a disposizione un ulteriore strumento inserito nel più ampio contenitore del processo tributario telematico.

È indubbiamente uno step atteso da tempo dagli addetti ai lavori che va a salvaguardare il diritto alla difesa delle parti processuali e, in un’ottica di prevenzione del contagio da Covid-19, costituisce un’ulteriore risorsa nell’attuale contesto pandemico dopo il ritorno alle udienze cartolari.

È sicuramente un obiettivo raggiunto dalla Direzione della Giustizia Tributaria che nel progetto processo tributario telematico ha investito risorse e competenze trasformandolo in un mantra per i lavoratori delle Commissioni Tributarie.   

Tutto a posto, quindi, missione compiuta.

E invece no. Anche questa volta, no. È stupefacente, infatti, che un progetto di tale portata si sia ridotto nel concreto a quello che è accaduto nelle ultime settimane nelle Commissioni Tributarie di Roma dove, a seguito delle rimostranze dei lavoratori lasciati in balìa di sé stessi, si sono tenuti frettolosamente (dal 9 al 23/12) corsi on line riguardanti la piattaforma Skype for Business nonostante l’attività giurisdizionale fosse ancora a pieno regime e ai lavoratori fosse stato chiesto di fruire di buona parte delle ferie residue. Nulla invece è dato sapere in merito a corsi di aggiornamento sulle innovazioni normative introdotte dai provvedimenti in parola.

Oltretutto la portata dei provvedimenti normativi in parola è tale che le udienze a distanza debbano essere considerate a tutti gli effetti un’innovazione tecnologica avente riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità dei lavoratori e pertanto soggetta a contrattazione ai sensi dell’art. 7, comma 6, lettera v) del CCNL Funzioni Centrali 2016/2018. Ciò nonostante, non solo le organizzazioni sindacali non sono mai state convocate sull’argomento ma alle stesse non è stato fornito neanche uno straccio di informativa.

Per completare questo quadretto a dir poco imbarazzante, il Dipartimento delle Finanze e la Direzione della Giustizia Tributaria hanno pensato bene di far effettuare anche alla Commissione Tributaria Provinciale di Roma, coinvolta nella sperimentazione delle udienze a distanza, la rotazione dei segretari dì sezione (prevista dal piano anticorruzione del MEF) sempre entro il mese di dicembre 2020. Così facendo, sempre lo stesso personale già costretto a fruire delle ferie residue mentre effettua i corsi on line dovrà anche sobbarcarsi i passaggi di consegne scaturenti dal cambio di sezione. Abbiamo scritto in passato fiumi di parole contro la rotazione dei segretari di sezione ritenendola una dannosa e velleitaria operazione di facciata del tutto inutile visto che opera contemporaneamente alla rotazione dei giudici tributari. Farla coincidere poi con l’entrata in vigore delle udienze a distanza con tutte le incombenze che già stanno gravando sul personale interessato e senza neanche farsi venire il dubbio di procrastinarla almeno di sei mesi suona francamente come un vero e proprio insulto. 

Come sempre, quando si tratta di Commissioni Tributarie, il tutto sta avvenendo nel totale silenzio e disinteresse dei vertici amministrativi del MEF che, è bene ricordarlo, sono non solo responsabili delle relazioni sindacali per tutto il ministero ma dovrebbero anche vigilare sul buon andamento dei Dipartimenti.

D’altronde non è un segreto che le Commissioni Tributarie siano percepite come “un fastidio” dai vertici ministeriali, un qualcosa di poco comprensibile dal quale cercare di stare il più lontano possibile per non esserne direttamente coinvolti. Non si può spiegare diversamente lo stato di abbandono degli organi giurisdizionali con dotazioni organiche di fatto ormai risibili e del tutto inadeguate anche alla minima attività istituzionale. Non si può spiegare diversamente la sconcertante assenza di una presa di posizione dei vertici amministrativi e politici del MEF riguardo alle innumerevoli proposte di riforma della Giustizia Tributaria tutte tendenti a collocare le Commissioni Tributarie al di fuori del nostro Dicastero ed in pasto agli interessi della lobby di turno. 

Il disinteresse del MEF per le Commissioni Tributarie non nasce sicuramente oggi ma è stato nel tempo assecondato e avallato dalla c.d. “linea separatista” del Dipartimento delle Finanze e della Direzione della Giustizia Tributaria che da sempre si ritengono “orfani” inconsolabili dell’ex Ministero delle Finanze e pertanto legittimati a creare “un ministero nel ministero” che non deve rendere conto a nessuno e tanto meno alle parti sociali. Non è sicuramente un caso, a tale proposito, che il Dipartimento governato dalla prof.ssa Lapecorella sia sempre rimasto collocato al di fuori della sede ministeriale di via XX Settembre: una questione squisitamente logistica che però sottende un chiaro messaggio di indipendenza all’interlocutore di turno, una precisa scelta politica che trova fondamento nell’incapacità di “elaborare il lutto” per il tanto caro ministero scomparso.

Come sempre a farne le spese sono i lavoratori delle Commissioni Tributarie, in questo caso di quelle ubicate in Roma chiamate a sperimentare per norma le udienze a distanza.

Questa Organizzazione Sindacale ritiene intollerabile il pressapochismo con cui sono stati trattati i lavoratori in questione e le inevitabili ricadute che gli stessi dovranno subire sulla propria pelle a gennaio 2021 pur non essendone minimamente responsabili.

La USB PI MEF indice pertanto lo stato di agitazione del personale delle Commissioni Tributarie aventi sede in Roma riservandosi le più opportune forme di lotta a difesa della dignità e della professionalità dei lavoratori coinvolti. Invitiamo tutti a mantenere alta l’attenzione e a partecipare, qualora continuasse a perdurare l’attuale incresciosa situazione dettata da una totale incapacità gestionale dell’amministrazione, alle mobilitazioni che si terranno ad inizio 2021 con la ripresa dell’attività giurisdizionale.

USB PI MEF