Contro la finanziaria di guerra: 28 novembre Sciopero Generale, 29 novembre manifestazione nazionale a Roma ore 14.00 Porta San Paolo
Dopo la partecipazione straordinaria alle mobilitazioni di settembre e ottobre contro il genocidio in Palestina e contro la guerra, è di nuovo il momento di scioperare e di scendere in piazza contro una legge di bilancio che taglia i servizi e condanna gli stipendi dei dipendenti pubblici ad anni di perdita del potere d’acquisto, per continuare sulla strada del riarmo e dell’aumento delle spese militari.
La firma del contratto 2022/2024 delle Funzioni Centrali ha lasciato sul terreno un meno 10%, che non verrà mai più recuperato e che si somma alle perdite già subite a causa del reiterato blocco dei contratti, mentre l’apertura del nuovo contratto conta su risorse predeterminate in legge di bilancio, a prescindere dal tasso di inflazione che già si preannuncia più alto di quanto stanziato. Insomma, i prezzi dei generi di consumo continuano a salire e gli stipendi a scendere.
Una legge di bilancio che sul fronte fiscale, detassazioni e riduzione IRPEF, aumenta le diseguaglianze favorendo i ricchi ed elargendo briciole agli altri mentre porta la spesa sociale sotto livelli storici mai visti prima che, tradotto, significa meno servizi, meno accesso alle cure e aumento esponenziale delle disuguaglianze per problemi economici.
Non siamo neanche più i soli a dirlo visto il “fuoco amico” che si è abbattuto sul governo da parte della Banca d’Italia, della Corte dei Conti, dell’ISTAT, del CNEL e dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio che, in audizione al Senato, hanno sottolineato, all’unisono, come questa legge di bilancio favorisca i redditi più alti e metta in discussione i pilastri del welfare come pensioni, sanità e assistenza.
La manovra finanziaria per il 2026 ammonta a circa 18,7 miliardi di euro. Questa è la cifra approvata dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre 2025 e rappresenta un importo pari allo 0,8% del PIL. Una manovra leggera per liberare risorse ben più pesanti per le armi e per le guerre.
Sul versante assunzioni si sfiora il ridicolo, La manovra finanziaria 2026 non prevede un piano di assunzioni specifico e generalizzato per il pubblico impiego.
Contro il riarmo e la guerra, per la Palestina libera; contro le diseguaglianze, per un rinnovo del contratto che preveda aumenti veri il 28 novembre SCIOPERIAMO e il 29 novembre saremo a Roma per una grande manifestazione popolare.