Dal Governo Monti arriva la decimazione dei lavoratori pubblici a partire dal MEF. USB P.I. risponde con lo Sciopero Generale

In allegato il comunicato dell'USB MEF e la bozza del Decreto Legge.

Roma -

In queste ore sono in corso di definizione le ulteriori misure del governo contro il lavoro pubblico e il conseguente totale smantellamento dei servizi pubblici con un sostegno senza precedenti, che va dai mass-media ai partiti di governo passando per l’odioso atteggiamento dei sindacati complici.

Il Premier Monti intende arrivare al vertice europeo del 28 e 29 giugno con l’ultimo bottino del saccheggio sociale: l’approvazione della Controriforma del lavoro e lo smembramento del Pubblico Impiego, così come previsto dalle imposizioni europee, della BCE, della finanza e delle banche.

Questi i provvedimenti che dovrebbero essere contenuti in un Decreto (con attuazione immediata) da emanare già all’inizio della settimana prossima:

·           Riduzione del numero dei dipendenti variabile tra il 5 e il 7% (230.000 – 300.000 persone, oltre 100.000 solo nella Scuola;

·           La rottamazione dei sessantenni accompagnata solo dall’80% della retribuzione tabellare (lo stipendio base) e per soli 2 anni, poi nessuna retribuzione sino al raggiungimento dell’età pensionabile che la Fornero ha fissato ormai in 67 anni d’età (altri 300.000 esodati senza retribuzione né pensione);

·           Blocco delle tredicesime per 3 anni, prorogabile;

·           Riduzione generale degli stipendi dal 2,5 al 5%;

·           Riduzione del valore dei buoni pasto.

 

Al MEF Monti ha predisposto misure aggiuntive, immediatamente operanti con apposito Decreto Legge, che danno il colpo finale allo smantellamento del nostro Dicastero e aprono il fronte degli esuberi dei lavoratori con tutto quello che ne consegue.

 

Queste le misure specifiche in corso di emanazione per il MEF, che saranno da esempio e monito per tutte le altre Amministrazioni pubbliche:

·         il taglio del 10% delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale. Si tratta del quinto taglio delle dotazioni organiche negli ultimi anni che, inesorabilmente, determinerà l’azzeramento definitivo della vacanza d’organico nelle aree e sarà perfettamente funzionale alla creazione degli esuberi e mobilità dei lavoratori del MEF in occasione dei prossimi provvedimenti di decurtazione del personale (vedasi la Legge di stabilità che sarà presentata nell’autunno 2012);

·           il taglio, non inferiore al 20%, degli uffici dirigenziali al quale seguirà, inevitabilmente, un’ulteriore contrazione del personale delle aree appartenente a dette strutture organizzative;

·           la chiusura delle strutture organizzative territoriali o, laddove le stesse vengano considerate indispensabili allo svolgimento delle funzioni e dei compiti dell’Amministrazione del MEF, la riduzione indiscriminata di detti uffici da operare in base alla popolosità della provincia d’appartenenza (nelle province con meno di 300.000 abitanti si chiude!), al numero dei dipendenti in servizio (negli uffici con meno di 30 unità lavorative in servizio si chiude!) e alla locazione passiva degli stabili che ospitano gli uffici in questione.

Questa ulteriore disarticolazione delle strutture territoriali segue, oltretutto, quella del recente passato che ha visto la soppressione delle storiche DTEF con il passaggio del personale all’AAMS. I lavoratori ex MEF, con la soppressione e l’accorpamento di detta Amministrazione all’Agenzia delle Dogane, si ritrovano ora a subire le conseguenze di una mobilità forzata dopo l’imbroglio di quella volontaria.

 

Non c’è bisogno di aggiungere altro. Per i lavoratori del MEF è il momento di mobilitarsi e partecipare in massa allo sciopero e alla manifestazione dell’USB.

 

Manifestazioni

Roma, Piazza della Repubblica, ore 9:30 – Milano, Largo Cairoli, ore 9:30