Dipartimento delle Finanze: i tagliatori di teste.

Roma -

Dopo quasi un anno dall’inizio della farsa, relativa allo "sparpagliamento logistico" delle sedi del Dipartimento delle Finanze, siamo arrivati, in questi giorni, alle puntate conclusive.
La farsa, purtroppo, si è trasformata in tragedia.

L’Amministrazione ha consegnato alle OO.SS. presenti nella riunione del 21 luglio 2009, l’informativa relativa al "piano di riallocazione funzionale e logistico" (in allegato) dell’ex Ufficio Amministrazione Risorse, in base alla quale soltanto 168 unità lavorative, delle 306 attualmente in servizio, rimarranno presso il Dipartimento delle Finanze: le residue 138 unità, verranno trasferite al Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi (DAG - MEF).

Il criterio generale con cui verrà attuata quella che, di fatto, è una vera e propria epurazione di massa, sarà quello delle competenze relative alle attività trasferite.

Ovvero, tutto il personale che ad oggi si occupa delle attività trasferite al DAG in base al D.M. del 28 gennaio 2009, attuativo del DPR 43/2008 (Regolamento di riorganizzazione del MEF), si ritroverà ricollocato presso il DAG stesso.

Ai lavoratori "deportati" verrà garantita, come evidenziato da parte della delegazione di parte pubblica, "una postazione di lavoro dignitosa sul territorio della città di Roma": peccato, però, senza indicarne la precisa ubicazione !

A tutto questo, si aggiunge l’infinito "balletto" delle sedi del Dipartimento delle Finanze, con le ovvie e consequenziali ripercussioni sulla vita dei lavoratori e sulla funzionalità degli Uffici: la Direzione della Giustizia Tributaria verrà scissa e collocata in due sedi differenti (Via Flavia e Via dell’Aeronautica), mentre il Servizio di Vigilanza, si trasferirà in Via dell’Aeronautica.

La delegazione delle RdB/CUB MEF, presente all'incontro, ha immediatamente respinto il piano di riallocazione presentato dall’Amministrazione, contestandone l’intero impianto.

Non è tollerabile, infatti, che 138 unità lavorative, su un totale di 306, vengano poste in mobilità coatta sic et simpliciter solo sulla base delle attività svolte, tralasciando completamente la volontarietà preventiva dei soggetti interessati.

Infatti, la "clausola" sulla mobilità da favorire, a completamento del piano di riallocazione, con criteri definiti dalle OO.SS. è il solito e ormai consumato inganno, ai danni dei lavoratori, utilizzato dall'amministrazione e dai sindacati collaborazionisti per addolcire la pillola amara: prima ti trasferisco e poi se ne parla (cioè, mai !).

L’intera operazione, così come congegnata, è inaccettabile, quindi, anche in considerazione che non esiste, ad oggi, una dotazione organica specifica del Dipartimento delle Finanze; inoltre, questo "trasferimento coatto" è totalmente incomprensibile anche alla luce di quanto disposto dallo stesso D.M. del 28 gennaio 2009 attuativo del DPR 43/2008, che delinea un Dipartimento delle Finanze in espansione come numero di Uffici e con una  Direzione della Giustizia Tributaria introdotta ex novo.

La RdB/CUB MEF ha chiesto, quindi, all’Amministrazione che le 138 unità lavorative, oggetto di trasferimento, siano, invece, reimpiegate negli uffici storicamente carenti di personale e in quelli di nuova istituzione, previa riqualificazione professionale tramite percorsi formativi.

E non solo: la delegazione delle RdB/CUB MEF ha proposto, qualora se ne verifichi la necessità, di prevedere un affiancamento temporaneo del personale del Dipartimento delle Finanze a quello del DAG, al fine di agevolare l’espletamento delle attività conseguenti alla fase iniziale del passaggio di competenze.

Ovviamente di tutto questo, nulla è stato recepito dall’Amministrazione che è rimasta ferma sulla propria proposta iniziale scegliendo, quindi, deliberatamente di sbarazzarsi di 138 lavoratori del Dipartimento delle Finanze.


Non vorremmo dover pensare che a determinare una volontà così ferma e risoluta, altro non sia che il problema logistico delle varie sedi del Dipartimento delle Finanze e la loro evidente insufficienza ad accogliere tutto il personale del Dipartimento stesso.

Sono mesi che la RdB/CUB MEF sta denunciando questa incresciosa situazione originata da scelte illogiche e dettate solo dal risparmio di spesa.

Ciò che sta accadendo, potrebbe esserne la diretta conseguenza: un trasferimento coatto di 138 lavoratori determinato dalla colpevole impossibilità del Dipartimento delle Finanze di poter assicurare, ai lavoratori, una ubicazione presso le sedi ad oggi esistenti.

A fronte di tutto questo, infine, non si può che stigmatizzare la totale assenza del Capo del Dipartimento in tutti i passaggi di questa vergognosa vicenda.

Ma, evidentemente, per qualcuno l’epurazione di 138 lavoratori dal proprio Dipartimento, non è degna di essere presa minimamente in considerazione.