Direzione dei Servizi del Tesoro: una gestione delle relazioni sindacali arbitraria dove a farne le spese è la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori

Roma -

Riceviamo e pubblichiamo la nota ricevuta dagli RSU/RRLLSS–DST.

Ancora una volta, nostro malgrado, dobbiamo denunciare come le corrette relazioni sindacali siano state disattese e, nel caso in specie, ben più grave è che siano prese dalla Direzione dei Servizi Tesoro decisioni in materia di sicurezza e di gestione delle presenze in modo unilaterale evitando il previsto confronto con i soggetti titolati dal CCNL.

Ci chiediamo con preoccupazione se sia questo lo spirito con il quale alcuni Direttori Generali e Dirigenti si apprestino al fatidico rientro alla normalità forse incoraggiati dalle forzature del Ministro Brunetta che, vale la pena ricordarlo, già nel giugno del 2020 dava per finita la pandemia e chiedeva dall’opposizione il ritorno in ufficio degli “statali fannulloni”. Chi si era illuso che la “rivoluzione gentile” annunciata da Brunetta non avesse il medesimo sapore di quelle alle quali ci aveva abituato oltre 10 anni fa, è stato servito.

Malgrado ciò che dichiara il Ministro Brunetta, siamo ancora in una precaria e quanto mai fragile situazione di miglioramento del contesto emergenziale, della quale, a detta degli esperti, è ancora tutta da verificarne la tenuta dopo il rientro dalle ferie degli italiani.

In tale scenario, ci risulterebbe, che la Direzione della DST si stia attivando con disposizioni sulla gestione del lavoro in presenza e in materia di fruizione delle giornate di lavoro agile in modo da aumentare sensibilmente il personale nella sede di via XX Settembre. Preoccupano le “modalità organizzative” che si stanno imponendo alla DST, modalità, con le quali i Dirigenti oramai a “briglia sciolta” impongono ai lavoratori i rientri.

USB già in passato è dovuta intervenire chiedendo alla dott.ssa Vaccaro, in qualità di Datore di lavoro, la verifica che decisioni prese in autonomia da taluni uffici non finissero per compromettere i parametri di sicurezza previsti dai riferimenti normativi in materia e dal Protocollo Anticovid del MEF, soprattutto perché in quella situazione erano stati interessati anche i lavoratori fragili!

Questa volta la Direzione si sarebbe “limitata” chiedendo dal 1' settembre un incremento delle presenze fisiche giornaliere del proprio personale sin anche a 4 giorni a settimana (malgrado il contesto emergenziale di cui si è detto) senza alcun confronto con la RSU e le OO.SS.

Inoltre, desta particolare interesse e preoccupazione la situazione degli uffici nel piano sostruzioni per la tenuta della sicurezza del sistema di microclima in caso di forte presenza di personale. In tutto ciò plastica rappresentazione della situazione di disinteresse per il confronto con le parti sociali è il silenzio che ad oggi si deve registrare da parte della Direzione alle richieste avanzate.

In queste ore, l'unico riscontro pervenuto alla RSU e agli RLSS è quello del Medico Competente che ha dato disponibilità per un sopralluogo il giorno 7 settembre ore 9,00.

USB fa quindi proprie le legittime denunce rappresentate dagli RSU/RLSS della DST e chiede di essere convocata dall’Amministrazione sulla questione che rischia di non tutelare il personale interessato e a cascata mettere in serio pericolo anche la salute del resto del personale presente nella sede del Dicastero.