Ex Monopoli da sistemare (per le feste) a costo zero?
Il giorno 18/11/2008, a quasi un anno dal “breve” rinvio deciso dal dr. Bovi, siamo stati convocati dalla dott.ssa Ciminiello per discutere degli ex-Monopoli. Speravamo che ci fosse qualche novità positiva, cioè che finalmente il Dipartimento delle Finanze o il Tesoro, spronati dai ricorsi legali, avessero infine trovato in qualche cassetto di via XX Settembre ulteriori risorse per agevolare la stabilizzazione degli oltre 1500 ex-Monopoli (solo in parte ex-ETI, per chi non lo sa) ancora in comando presso altre Amministrazioni ed Enti, ma il miracolo non è avvenuto.
Al contrario, la gestione degli Ex-Monopoli dovrà a breve passare al Tesoro, ad un ufficio tuttora non meglio indicato, e l’Amministrazione ha chiesto alle OO.SS. di trovare una soluzione per evitare gli oneri di tale gestione. Quindi a motivo della riunione non vi era il (tardivo) ripensamento di una amministrazione pentita delle proprie malefatte, né la risposta alle richieste di questa o quella O.S., ma una esigenza di “snellimento” di procedure di gestione che costano risorse.
Ci è sembrato così di rivedere la scena dell’accordo del 6/10/2005 quando gli oltre 500 distaccati presso le Agenzie Fiscali vennero stabilizzati d’ufficio, su richiesta dei capi del personale delle Agenzie, che asserivano problemi nella gestione di lavoratori cotanto “diversi” dagli altri.
Ci siamo quindi premurati di acquisire preliminarmente la volontà di tutti i presenti di mantenere la volontarietà del lavoratore come requisito irrinunciabile per qualsiasi ipotesi di accordo sulla materia, oggi regolata dall’art. 1, c. 563 della Legge 27/12/2006 n° 296. E tutti hanno convenuto che la volontarietà non si tocca.
Bene, anche se il pensiero involontariamente va all’accordo del 6/10/2005, dove pure c’era una volontarietà, alla rovescia, che consentiva al lavoratore di opporsi, sì, ma contestualmente di trovarsi nuovamente in esubero ed in cerca di ricollocazione…
Quanto a come far quadrare i conti senza l’oste (cioè i lavoratori) e senza tirar fuori un euro, queste sono state le proposte:
- riqualificazione dei lavoratori in comando con costi anticipati dal Fondo di previdenza (a rivalersi sui successivi risparmi legati all’uscita di detti lavoratori dal Fondo); però dovrebbero essere le Amm.ni o gli Enti di destinazione a farsi poi carico delle differenze retributive. E lo faranno? L’amministrazione se ne dice convinta e procederà ad alcune verifiche;
- incentivo alla stabilizzazione mediante calcolo maggiorato della quota maturata dell’indennità aggiuntiva al TFR, anch’essa a carico del Fondo come sopra;
- recupero di finanziamenti “dimenticati”, al fine di incentivare la stabilizzazione anziché l’esodo.
A nostro parere, così non si va da nessuna parte, ma staremo a vedere, soprattutto per assicurarci che l’interesse dall’Amministrazione non prevalga su quello dei lavoratori.
La riunione è stata quindi rinviata, a breve, per acquisire maggiori informazioni sulle qualifiche e sull’anzianità dei lavoratori in questione e meglio verificare la fattibilità delle proposte e il loro grado di appetibilità per i lavoratori.