FASCISTI SUL MEF

Roma -

A pochi giorni di distanza dalla “gaffe”, poi malamente corretta da parte della neocapogruppo dei 5 Stelle alla Camera, un altro “illustre” politico, il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Gianfranco Polillo, ha deciso di farsi pubblicità cavalcando il neo filofascismo che vorrebbe riscrivere la storia riabilitando il Duce e la dittatura fascista in Italia.

Non è purtroppo una novità. L’opera revisionista di sdoganamento dei fascisti in doppio petto iniziata da Bettino Craxi diversi lustri fa, è già stata raccolta e usata a piene mani, con evidenti ritorni di consenso, dal suo successore Silvio Berlusconi dichiarando che “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno” e che il “Duce mandava la gente in vacanza al confino”.

Ma il buontempone ospite del MEF, il “sottosegretario alle chiacchere”, come lo definì sulla Stampa il giornalista Massimo Gramellini, ha voluto superare i suoi predecessori riabilitando il fascismo almeno fino al 1935.

Fino a quella data, parola di Polillo, il fascismo ha fatto cose positive creando anche le basi del Welfare nel nostro paese.

Ci stiamo forse purtroppo abituando a vedere le istituzioni di questa seconda Repubblica (ormai quasi terza ?) invase da personaggi squalificati, massaggiatrici, escort, casalesi, corrotti e corruttori e via dicendo, impegnati quotidianamente a raccontarci che cristo s’è morto di freddo e che è pieno di asini che volano.

Ma almeno lasciate perdere la storia, perché fino al 1935 e prima dell’alleanza con i nazisti e l’entrata in guerra, il regime nato sulle ceneri dell’assassinio di Giacomo Matteotti e sulle leggi “fascistissime” del ’25 e ‘26 era stato edificato con 15 anni di pestaggi, omicidi, chiusure col fuoco di sedi politiche e sociali, assalti ai giornali e alle camere del lavoro, guerre coloniali e di sterminio in Africa, incarcerazione, confino e torture per i dissidenti, divieto e scioglimento di tutti i partiti e i sindacati, censura sulla stampa e così via.

Ai Polillo e soci diciamo con forza che non vi consentiamo e non vi consentiremo mai di speculare per i vostri fini, sul sangue versato da chi questa Repubblica ha costruito combattendo il fascismo e il nazismo, e almeno su questo indietro non si torna.

La lotta per il salario, i diritti e la dignità è la stessa lotta per la difesa dei valori della libertà e della giustizia sociale contro tutti i fascismi!