FUA 2008: sbloccate le somme.

Roma -

Grazie alla lotta dei lavoratori del MEF sbloccate le risorse del FUA per l’anno 2008.

 

Il 27 maggio 2009 si è tenuto l’incontro con l’amministrazione sulla ripartizione del FUA 2008 (escluso il Dipartimento delle Finanze che, nonostante il DPR 43 del 30.1.2008, ha una contrattazione separata).

La convocazione è arrivata dopo sette mesi dal primo incontro, seguito da altre due riunioni inconcludenti e caratterizzate dal solito teatrino tra parte pubblica e sindacati collaborazionisti.

La RdB/CUB MEF, in continuità con la giornata di lotta dell’8 maggio 2009 culminata con il “confronto forzato” con i responsabili dell’amministrazione, ha chiamato alla mobilitazione i lavoratori facendo un presidio durante la mattinata all’interno del Ministero e partecipando alla riunione pomeridiana con una nutrita delegazione.

La determinazione della RdB/CUB MEF e la forte partecipazione dei lavoratori ha imposto all’amministrazione e ai sindacati concertativi di sbloccare il FUA 2008 sottoscrivendo la solita “fotocopia” di un accordo identico a quello dell’anno precedente (visionabile sul nostro sito www.rdbtesoro.it), fatto salvo inutili postille a tergo.

Nel merito di questa intesa c’è da rimarcare il solito scempio dell’iniqua suddivisone dell’economie di gestione tra Dirigenti (15%) e lavoratori (85%), della ripartizione dei risparmi derivanti dalla lavorazione dei modelli 730 (90% aree professionali e 10% al fondo della dirigenza) oltre all’unilaterale e ingiustificata suddivisione delle quote e individuazione dei destinatari dei predetti compensi.

Queste iniquità, accentuano ulteriormente le differenze salariali tra i Dirigenti e i lavoratori che subiscono le conseguenze della crisi e l’accanimento del ministro Brunetta mediante tagli salariali già operanti (e quelli in corso d’opera) unitamente alla progressiva eliminazione dei diritti.

Per questi motivi, la nostra O.S. non ha firmato quest’accordo.

La RdB/CUB MEF ha anche richiesto, con fermezza, il pagamento dell’acconto del FUA 2009 (le altre OO.SS. si sono dovute accodare a questa nostra richiesta), lo sblocco dei fondi sequestrati dall’amministrazione del 5% della cartolarizzazione e il pagamento delle somme arbitrariamente accantonate per le assenze dal servizio della legge 104, i permessi e distacchi sindacali, i permessi RSU, per gli infortuni sul lavoro e per le cause di servizio (su questa ultima tipologia, su nostra pressante insistenza, l’amministrazione sta procedendo alla verifica).

La parte pubblica non ha dato risposte a queste rivendicazioni.

Si aggiunge, infine, una nota di colore “nero” avvenuta a fine riunione, quando l’amministrazione ha dato informazioni sull’ammissione ai corsi di riqualificazione del personale che ha vinto il ricorso legale contro l’ingiustificata esclusione dalle procedure di avanzamento di carriera (C1).

Una organizzazione sindacale, infatti, ha chiesto alla parte pubblica di non ottemperare alla sentenza, nonostante questa sia esecutiva e preveda l’obbligo per l’amministrazione di ammettere ai corsi, con riserva, i suddetti ricorrenti (Berlusconi, docet !).

Il tutto, chiaramente, per tentare di “salvare” accordi sottoscritti che hanno generato spaccature e mortificato i concorrenti.

Alla mancanza di risposte si aggiunge l’atteggiamento complessivo di questa amministrazione che pratica, da tempo, l’asservimento totale al padrone di turno: ora, il ministro Renato Brunetta.

Anzi, “i nostri dirigenti” vanno ancora oltre ed interpretano i desideri del loro caro ministro della Funzione Pubblica emanando circolari punitive contro i lavoratori, come la recente disposizione sulle assenze per malattia ( n. 27553 del 4.5.2009).

La lotta non si ferma: anzi, continua per ottenere il pagamento delle quote di salario ancora non erogate, contro l’eliminazione dei diritti e lo smantellamento del MEF, a livello centrale e periferico.

Il confronto si sposta, ora, sui tavoli di contrattazione decentrata locale.

Sarà una fase delicata, che richiede la partecipazione diretta dei lavoratori per imporre accordi nei quali non si contempli richiami all’odioso decreto Brunetta e all’individuazione di quote da destinare alla produttività individuale, detonatori di lacerazioni tra i lavoratori.

E’ necessaria una battaglia per neutralizzare gli effetti perversi che il decreto Brunetta prevede.

La RdB/CUB MEF chiamerà i lavoratori ad altri momenti di mobilitazione e di lotta per l’erogazione solidale delle risorse disponibili, a parziale integrazione delle misere buste paghe.