Il 23 ottobre è SCIOPERO GENERALE !

Roma -

Alla crisi economica, che il governo vuole far pagare ai lavoratori e ai settori sociali più deboli, rispondiamo con lo sciopero generale di tutte le categorie.

E’ ormai da anni che il Ministero dell’Economia e delle Finanze fa da battistrada alle politiche generali di smantellamento dei servizi e di riduzione dei diritti generali e salariali dei lavoratori.

 

L’introduzione progressiva di meccanismi cosiddetti premiali, concertati tra Amministrazione e CGIL, CISL, UIL, UNSA e FLP, di fatto, hanno recepito gli effetti dei provvedimenti già approvati dal ministro Brunetta e anticipato gli effetti di quelli attualmente in discussione; la riduzione del salario è sempre più consistente, pesa come un macigno sulle buste paga e getta nella miseria centinaia di lavoratori; il blocco delle progressioni professionali annullano le legittime attese e le famigerate riqualificazioni, che hanno lasciato fuori il 70% dei lavoratori del MEF, hanno mortificato la dignità e lasciato appesi gli idonei, che pur superando il corso/concorso non hanno, al momento, alcuna prospettiva; la riorganizzazione del MEF, sancita con i noti provvedimenti legislativi del recente passato, è in piena attuazione a livello centrale, accompagnata dall’indegno spettacolo dello scontro tra Dipartimenti e della spartizione dei relativi incarichi dirigenziali; a livello periferico, invece, si consuma l’agonia delle articolazioni provinciali abbandonate alla loro sorte insieme ai lavoratori.

 

La RdB/CUB MEF, con le mobilitazioni messe in campo in questi mesi, è riuscita a sbloccare il salario accessorio tenuto in ostaggio dall’Amministrazione; ha imposto un accordo parzialmente positivo al IV Dipartimento; ha costretto l’Amministrazione a discutere dell’acconto del FUA 2009 ed ha impugnato, nelle sedi opportune, gli accordi infami del Dipartimento del Tesoro e quello del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.

 

Questo dimostra che solo la lotta e la partecipazione dei lavoratori paga e smaschera la svendita dei bisogni dei lavoratori e le menzogne dei sindacati collaborazionisti.

Occorre, quindi, rilanciare al MEF una vertenza generale che mette al centro i diritti salariali e professionali, blocchi lo smantellamento del MEF che riduce drasticamente i servizi e i posti di lavoro, prospettando mobilità per migliaia di lavoratori.

 

Il 23 ottobre 2009 il sindacalismo di base ha proclamato lo sciopero generale nazionale con una piattaforma incentrata sulle esigenze dei lavoratori e dei cittadini.

 

L’articolata piattaforma dello sciopero rappresenta un ampio ed esauriente programma sul quale costruire mobilitazione, lotta, organizzazione e consenso, fornendo un alternativo e concreto strumento in mano alle lavoratrici e lavoratori.

Blocco dei licenziamenti e la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; aumenti consistenti di salari e pensioni; introduzione di un reddito minimo garantito per tutti/e; aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita; cassa integrazione almeno all'80% del salario e reddito per i lavoratori '' atipici'', con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e; abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza; sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio  energetico, del riassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'incenerimento dei rifiuti; messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali; contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea; assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi; investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare; blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi; contro lo smantellamento e l’aumento dell’età pensionabile per le lavoratrici della Pubblica Amministrazione; ritiro della riforma Brunetta; difesa del diritto di sciopero; fine del monopolio oligarchico di CGIL, CISL, UIL sulla rappresentanza e i diritti sindacali; contro la pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare; pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale.

 

Le rivendicazioni dei lavoratori del MEF stanno tutte dentro questa piattaforma e, quindi, la giornata di sciopero è il primo importante appuntamento di lotta di quest’autunno caratterizzato dalla crisi economica che morde i lavoratori e le loro famiglie.

 

Scioperiamo tutti e partecipiamo in massa alla Manifestazione Nazionale di Roma.