Il contratto dei metalmeccanici
Molti colleghi, ci hanno chiesto un commento sul recente contratto nazionale dei metalmeccanici, siglato lo scorso 19 gennaio 2006 tra i padroni della Federmeccanica e i sindacati confederali di categoria (Fim, Fiom e Uilm).Questo contratto, oltre all'interesse che suscita per i lavoratori metalmeccanici, segna profondamente, a nostro avviso, il destino di tutti gli altri contratti collettivi.Anche, quelli di Pubblico Impiego.Il nostro parere su questo contratto è, chiaramente, fortemente negativo. Un vero inganno, una trappola in piena sintonia con l'accordo del 28 maggio 2005 sul Pubblico Impiego.Anzi, crediamo che ne rappresenti addirittura il suo completamento. AUMENTI SALARIALI - Si sostiene che si sono ottenuti i famosi 100 euro, la cifra sotto la quale i sindacati metalmeccanici non erano assolutamente disposti a scendere.
Il problema, però, è che questi 100 euro, lordi per un quinto livello (quando la stragrande maggioranza dei lavoratori sono attestati tra il terzo e il quarto), sono stati scaglionati in modo tale che, di fatto, i lavoratori non ne beneficeranno. Solo 55 euro lordi (37 netti) verranno dati subito, il resto in due tranche: il prossimo ottobre e nel marzo del 2007, cioè solo tre mesi prima della scadenza del contratto.
Viene accordata anche una mini-tantum di 320 euro (246,40 al netto) che sarà erogata in due momenti: la metà a febbraio e l'altra a luglio 2006, a fronte dei 1.200 euro lordi (al netto 848) di arretrati ad oggi maturati. Cioè, i quattro spiccioli di aumento calcolati su 12 mesi, tredicesima e quota TFR.
Inoltre, sono previsti 130 euro annui per tutti i lavoratori senza contratto aziendale e solo con i minimi tabellari nazionali. Questa somma sarà erogata nel mese di giugno 2007. Su questa mini-tantum, i lavoratori dovranno pagare le tasse ma non sarà inserita nè sul TFR nè, tantomeno, sul calcolo per i contributi pensionistici.
L'allungamento di sei mesi di vigenza contrattuale. Infatti non scadrà il 31 dicembre del 2006 ma nel giugno del 2007.
Questo, pertanto, comporta che anziché 100 euro lordi, in realtà si tratta di un aumento contrattuale pari a circa 86 euro lordi (32 mesi di valenza). Inoltre, l'allungamento di 6 mesi della scadenza del biennio economico e lo spostamento dei futuri aumenti salariali che ne deriva, produrrà una ulteriore decurtazione salariale per i lavoratori, tutto a favore dei profitti padronali. Ma, l'elemento dell'allungamento della vigenza contrattuale, riveste importanza in quanto non solo è stato lo strumento che ha permesso a Federmeccanica di accettare i 100 euro, ma rappresenta un precedente pericoloso di cui i padroni si faranno forti per rivendicare l’allungamento di tutti i contratti nel prossimo futuro, non solo quello dei metalmeccanici.
FLESSIBILITA' - orario di lavoro e apprendistato -
L’orario plurisettimanale significa la possibilità di organizzare la settimana lavorativa allungando o accorciando il numero di ore da prestare nell’arco della settimana in base alle esigenze produttive aziendali. Fino ad ora, questa possibilità era concessa solo a quelle aziende che producono beni con una chiara connotazione stagionale.
Da oggi, è stata estesa a tutte le fabbriche metalmeccaniche.
Si tratta dell’applicazione delle normative europee, ossia il superamento del concetto di orario settimanale e del passaggio a quello annuale: l'orario settimanale si calcola facendo una media annuale. Quindi una settimana si potrà lavorare 60 ore, un'altra 35.
Quindi, d'ora in poi, l'orario di lavoro potrà essere prolungato per ragioni produttive e di mercato, cioè a scelta degli industriali, dei padroni.
Viene applicata l'estensione dell’apprendistato per i lavoratori dal terzo livello in su, fino a 60 mesi (che possono essere ridotti a 42 o 36 mesi in caso il lavoratore abbia un diploma o una laurea), oltre ad essere messo in atto anche ai lavoratori di secondo livello che occupano mansioni con poca o nessuna specializzazione come quelli sulla catena di montaggio. Per concludere, in questo contratto intravediamo un progressivo svuotamento dei diritti e delle tutele.Un apripista per la revisione del sistema di relazioni sindacali e contrattuali. E' da oltre un anno che Cgil, Cisl e Uil e Confindustria stanno discutendo sulla necessità di riscrivere un nuovo patto per il lavoro che sostituisca i famigerati accordi di luglio del 1992/1993.Le possibilità che i sindacati concertativi e i padroni trovino un accordo sulla gestione dei contratti nazionali entro l’estate è concreta.Lo stesso Epifani (segretario generale della Cgil) ha recentemente mandato un messaggio chiaro: se Federmeccanica non avesse firmato il contratto non si sarebbe aperta nessuna trattativa per un nuovo patto per il lavoro. Aumenti salariali ridicoli, prolungamento dell'orario di lavoro, flessibilità e peggioramento delle condizioni lavorative, aumento degli infortuni e dei rischi per la vita.Ogni giorno, ogni mese.Vogliono togliere diritti e dignità, tutto in favore del mercato, per i loro profitti e per le loro rendite. L’altra questione decisiva è l'apertura sulla flessibilità, sia nella gestione degli orari di lavoro che nell’utilizzo dell’apprendistato per i giovani che entrano in fabbrica.VIGENZA CONTRATTUALE - Questo è un contratto con il quale i padroni hanno ottenuto un risultato enorme.