IL PROBLEMA DEI BUONI PASTO E IL SINDACATO DALLE DUE FACCE
Dopo la formale richiesta di incontro all’Amministrazione – inviata dalla USB MEF in data 21 marzo u.s. - sulla problematica dei buoni pasto elettronici, è pervenuta la replica da parte dell’Ufficio Relazioni Sindacali nella quale si dichiara che l’Amministrazione si è prontamente attivata in relazione alle manifestate esigenze circa la fruibilità dei nuovi buoni pasto in formato elettronico. Inoltre si ribadisce, nella medesima nota, che ai dipendenti è data la possibilità di segnalare eventuali difficoltà in ordine alla spendibilità dei buoni pasto presso gli esercizi convenzionati… e ci mancherebbe diciamo noi!
Apprezziamo che ci si sia stato dato riscontro in tempi brevi, tuttavia secondo USB le semplici rassicurazioni non bastano. La risposta molto deludente ricalca quanto già affermato dalla ministra per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, in occasione dell’intollerabile situazione che si era creata con i buoni pasto cartacei.
USB, ora come allora, non intende abbassare la guardia e continua a sostenere che l’unica reale soluzione è la monetizzazione dei buoni pasto. Come avevamo già detto e scritto sulla piattaforma per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali (ricordiamo a tutti che il buono pasto è un istituto contrattuale e, in quanto tale, dall’art. 86 del contratto viene disciplinato), la proposta della Unione Sindacale di Base è quella di inserire in busta paga l’importo dei buoni pasto senza alcuna tassazione, proposta che comporta anche notevoli risparmi, non dovendo più la pubblica amministrazione pagare le varie fasi degli appalti/convenzioni a società terze. Ribadiamo, non solo il valore del buono pasto è ridicolo e non tiene conto del costo della vita ma da tempo non è neanche più utilizzabile!
Ed in questo contesto che vede i lavoratori del MEF privati, di fatto, della possibilità di usufruire dei propri buoni pasto, ci appare del tutto imbarazzante la posizione di alcuni sindacati che oggi si lamentano per l’inspendibilità dei buoni pasto e si dichiarano pronti a vigilare riguardo le azioni dell’Amministrazione mentre all’ARAN non hanno mosso un solo dito per una soluzione definitiva del problema e hanno avallato, con la firma del CCNL Funzioni Centrali, quel che oggi sta accadendo.