in 40mila
In 40mila, da tutta Italia, in piazza a Roma
L'alta adesione allo sciopero e la grande partecipazione alla manifestazione nazionale, hanno dimostrato che nessuno potrà più utilizzare i lavoratori precari contro quelli stabili e gli stabili contro i precari.
Quattro treni speciali e decine di pullman da tutte le regioni, hanno portato in piazza, a Roma, oltre 40.000 dipendenti pubblici che, manifestando in corteo e sostenendo le 24 ore di sciopero generale indetto dalle RdB/CUB, hanno bocciato nettamente la politica di smantellamento della Pubblica Amministrazione perseguita dal governo Prodi e sottoscritta da CGIL, CISL e UIL.
Erano presenti tutti i comparti del Pubblico Impiego: Vigili del Fuoco, Scuola, Sanità, Enti Locali, Università, Ricerca, Ministeri, Agenzie Fiscali e Parastato.
Consistente anche la presenza dei lavoratori precari in corteo: dai coordinamenti delle Cooperative sociali ai precari del 118; dagli esternalizzati della Sanità agli interinali della Giustizia; dai co.co.co. della ricerca ai moltissimi LSU, i precari storici del nostro paese.
Lo sciopero generale delle RdB/CUB è stato contro lo smantellamento della pubblica amministrazione (messo in atto attraverso il memorandum sul pubblico impiego), contro le chiacchiere sul precariato e di questa grande mobilitazione di massa, il governo deve prenderne atto così come del profondo malcontento presente nel Pubblico Impiego.
Nell'incontro avvenuto a Palazzo Chigi, al termine della manifestazione nazionale, tra la delegazione della Confederazione Unitaria di Base ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta ed il Ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais, il Governo si è riservato di decidere sulla partecipazione della CUB ai tavoli fra governo e parti sociali prima di Pasqua.
Su questa specifica questione, infatti, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta ha affermato che la partecipazione ai tavoli non comporta necessariamente la sottoscrizione degli accordi.
Ed è, questa, una importante apertura dato che, finora, la RdB/CUB è stata esclusa dai tavoli in quanto non firmatari degli accordi sul lavoro del 1993.
Forse, finirà questo "apartheid" nei confronti della RdB/CUB.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha assicurato, infine, che il Governo andrà più veloce nella direzione della stabilizzazione dei precari e, per quanto concerne i rinnovi dei contratti, il Ministro della Funzione Pubblica ha confermato che le direttive dell'ARAN, in via di emanazione, sono riferite al biennio 2006-2007.
Quindi, allo stato attuale, non sono previsti slittamenti dei termini contrattuali.
In piazza, a Roma, non hanno manifestato burocrati sindacali ma lavoratori veri.
Con questi, e con chi li rappresenta, il governo dovrà necessariamente confrontarsi e fornire risposte concrete.
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30 MARZO 2007 SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI DEL PUBBLICO IMPIEGO