INFORMAZIONE E TRASPARENZA SONO NECESSARIE

Roma -

“Accertamenti connessi all’inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti Nello Rossi e Michele Prestipino Giarritta, hanno interessato la sede della Ragioneria generale dello Stato a Roma. Tra gli arrestati ci sono anche tre (tra dipendenti ed ex dipendenti della stessa Ragioneria) che hanno partecipato alla distrazione di un fondo di oltre 24 milioni del ministero dell’Economia”.

Questo è una parte di quanto riporta testualmente Il Sole 24 ore sulla maxi-operazione di polizia condotta a Roma il 18 marzo u.s. per reati che vanno dal peculato all’associazione a delinquere. La sede della Ragioneria Generale dello Stato nello stesso giorno è stata sottoposta a una lunga perquisizione.

E’ la prima volta in assoluto che inchieste di questa natura toccano la sede nevralgica della RGS, che ha come compito istituzionale primario quello del controllo dei conti pubblici.

Questa prima volta ha quindi una valenza fondamentale sulla diffusione del sistema della corruzione che arriverebbe, qualora l’inchiesta lo confermi, al cuore dello Stato operando un salto qualitativo con l’istituzionalizzazione del malaffare.

Ovviamente le considerazioni espresse non contengono tesi accusatorie o colpevoliste, che sono riservate alle autorità inquirenti competenti, ma si propongono di alzare il livello di attenzione anche su episodi di normale amministrazione quotidiana inerenti attività sottoposte alle norme sulla trasparenza e il controllo di lavoratori e cittadini.

A questo proposito è già da anni che la USB MEF sta conducendo una battaglia, di natura culturale prima che sindacale, contro quelle che in diversi comunicati si sono definite “zone grigie” del nostro Dicastero.

Le ultime azioni di questa battaglia, risalenti solo a qualche mese fa, riguardano la Ragioneria Generale dello Stato per quanto attiene alla gestione e alla pubblicazione degli incarichi istituzionali di propria competenza e agli obblighi sulla trasparenza inerenti l’Amministrazione del MEF.

Queste iniziative sono tuttora in corso e si è in attesa di conoscere gli esiti del quesito 718 e della segnalazione 1074 entrambe inviate all’ANAC il 25/2/2015 e inerenti sempre gestione e pubblicazione degli incarichi dirigenziali e non conferiti dal MEF.

C’è ancora da aggiungere che negli ultimi tempi al MEF si è molto trascurata, e in alcuni casi anche disattesa, l’informazione sindacale per atti gestionali rilevanti ed anche a questo proposito la USB MEF il 16 marzo 2014 ha dovuto produrre una determinata richiesta d’informazioni all’Amministrazione in relazione a provvedimenti relativi ad alcune RTS.

Le notizie giornalistiche riportate e le informazioni su alcune tematiche del MEF rappresentate dalla nostra Organizzazione Sindacale non hanno correlazioni dirette e sicuramente investono ambiti profondamente diversi, ma diventano motivo di riflessione per acquisire strumenti di contrasto che partano anche dalle battaglie culturali e sindacali.

La USB MEF, infatti, ritiene che la disattenzione più o meno volontariamente prestata alla pubblicizzazione degli atti della Pubblica amministrazione, alla scarsa informazione alle forze sociali su importanti atti riguardanti il lavoro e la gestione degli uffici e al mancato intervento per  smantellare  spazi  ambigui determini una caduta del controllo e della partecipazione dei cittadini e dei lavoratori, che sono prerogative indispensabili della democrazia e della prevenzione per i soprusi o per i reati.

In sintesi, la mancata attivazione dal basso delle forme di controllo e di partecipazione democratica rende sicuramente più facile il percorso sempre affollato dell’illegalità e della corruzione.

La USB MEF continuerà con fermezza l’impegno anche su questo fronte!