La carica dei 500 MILA

Roma -

In base alle prime stime sull’adesione allo sciopero generale di 24 ore di venerdì 17 ottobre 2008, indetto da CUB, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale, oltre due milioni di lavoratori del settore pubblico e privato hanno incrociato le braccia e ben 500mila sono scesi in piazza, a Roma, per il corteo nazionale, snodatosi da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni.

La manifestazione nazionale di Roma, immensa nonostante la pioggia continua, ha visto una significativa partecipazione dal settore della Scuola, del Pubblico Impiego, dei Trasporti, del precariato, ma anche dei giovani sfruttati dei centri commerciali, dei movimenti giovanili (studenti medi e universitari, centri sociali) e dei movimenti per i diritti sociali (casa, ambiente, immigrazione).
Alle ore 14, mentre a San Giovanni andavano concludendosi gli interventi dal palco, la coda del corteo, che era rimasta a lungo bloccata in Piazza della Repubblica per il grande flusso di manifestanti, è riuscita finalmente a confluire in piazza.

Uno spezzone composto dal movimento studentesco, ha deviato verso il Colosseo per andare a protestare sotto il Ministero della Pubblica Istruzione.

Tanti i genitori con i bimbi in carrozzina, a rivendicare un futuro con servizi pubblici garantiti e senza precarietà; i Vigili del Fuoco che hanno portato una barella dove, ad un manichino, veniva succhiato il sangue dal Ministro Brunetta, mentre i precari della Sanità sono arrivati in piazza a bordo di un’ambulanza a sirene spiegate.

Uno straordinario risultato che dimostra come i lavoratori scelgono di non subire ma di essere protagonisti della propria lotta e che la piattaforma del sindacalismo di base è largamente condivisa.

E' inevitabile che da questo "sondaggio", in carne e ossa, il governo deve trarre una unica conclusione: la necessità di aprire le relazioni con una consistente parte della società italiana che non delega più la propria rappresentanza a CGIL, CISL e UIL.

Una manifestazione di 500mila NO alle politiche del governo e del sindacato confederale ed uno sciopero riuscito che dimostra l’estremo disagio dei lavoratori ma, anche, la loro voglia di lottare.

Da oggi, CUB, Cobas e SdL hanno più responsabilità, ma anche più forza.