La malattia, le furbate e la repressione!
Dopo più di un anno di illegittimo divieto di utilizzo dell’istituto della malattia a giustificazione di visite specialistiche e/o accertamenti diagnostici, la sentenza n. 05714/2015 del 25 febbraio 2015 del TAR del Lazio ha annullato la circolare n.2 del Dipartimento della funzione pubblica che disponeva tale divieto.
La circolare n. 59457 del 21 maggio 2015, emanata dal DAG del MEF con colpevole ritardo a causa di una maldestra interpretazione della motivazione della citata sentenza, ha comunque ripristinato il diritto al suddetto utilizzo rimandandone le modalità e le condizioni alle direttive contenute in tre circolari emanate tra il 2009 e il 2011.
Queste circolari, abbastanza datate, evidenziano in modo chiaro solo la condizione dell’attestazione della prescrizione sanitaria e del fatto che la stessa sia avvenuta nell’ambito dell’orario di lavoro mentre indicano generici limiti sul tempo impiegato anche in relazione al luogo di ubicazione della struttura erogante la prestazione.
Adesso, come sempre più spesso accade quando si tratta di diritti dei lavoratori, pervengono a questa Organizzazione Sindacale segnalazioni di ostruzionismo e vessazioni attuati nei confronti di quei lavoratori del MEF che giustificano l’assenza dal servizio per visite specialistiche e/o accertamenti diagnostici con l’istituto della malattia in questione.
Queste segnalazioni sono di varia natura ed in genere rappresentano il rifiuto della giustificazione con l’invito al ricorso ad altri istituti come i permessi personali. Detto rifiuto è motivato da presunte incompletezze dell’attestato sanitario oppure da calcoli soggettivi dei tempi utilizzati per le necessità sanitarie (!!).
Non è dato sapere se queste “pregevoli” iniziative siano variabili fuori controllo derivanti da iniziative individuali di Direttori di sedi e/o uffici oppure provengano da direttive (ovviamente verbali) dei responsabili di questo servizio e dal capo della Direzione del personale del DAG.
Il risultato produce comunque una forte limitazione del diritto alla salute e genera, volutamente, pesanti discriminazioni nei confronti di lavoratori in condizione di fragilità.
Non è la prima volta che la USB MEF si ritrova ad affrontare questa situazione che sembra ripetersi ciclicamente a prescindere dai responsabili dell’ufficio preposto alla gestione di questo istituto nel quale sembra quasi che nascano e si autoalimentino meccanismi di sadismo sociale che ne diventano sempre e comunque la principale caratteristica gestionale.
Salvo che questi responsabili e i vertici dell’Amministrazione non pensino che i lavoratori del MEF si organizzino diabolicamente qualche ora di vacanza ricorrendo alla malattia e programmino molti mesi prima la “furbata”, per cui vanno repressi e rieducati!!
Se così fosse, secondo questa brillante corrente di pensiero, un lavoratore si farebbe prescrivere una visita specialistica, prenoterebbe molti mesi prima, pagherebbe il ticket, si sorbirebbe le interminabili file di rito oppure, in alternativa, ricorrerebbe ad una struttura privata sborsando cifre non indifferenti e, infine, si farebbe pure decurtare il salario per sfuggire a qualche ora di lavoro. Veramente una furbata micidiale!!!!
A parte la facile ironia che scaturisce da questi atteggiamenti dell’Amministrazione, rimane il fatto grave che questo accanimento censorio incide direttamente sul diritto primario alla salute, colpendo le fragilità delle persone.
La USB MEF ritiene che i presupposti per giustificare con la malattia le visite specialistiche e/o le indagini diagnostiche siano l’effettuazione di queste nell’orario di lavoro e l’attestato sanitario, mentre non possono assolutamente diventare un limite i tempi necessari per l’espletamento delle stesse. Questi tempi, oltretutto, difficilmente possono essere quantificati a causa delle variabili che intervengono, dovute principalmente ai tempi di attesa, alle distanze e agli eventuali tempi aggiuntivi di preparazione o recupero dagli interventi sanitari effettuati (tutelati dalla privacy).
Pertanto questa Organizzazione Sindacale rimane in attesa di un urgente intervento dell’Amministrazione per eliminare le limitazioni segnalate e per emanare direttive chiare e omogenee atte a garantire l’esercizio pieno del diritto all’istituto della c.d. malattia per accertamenti.
Nel frattempo si invitano i lavoratori a segnalare alla USB MEF comportamenti anomali degli uffici nelle procedure di giustificazione di questa tipologia di assenze e/o altre.