LA SINDROME DI BRUNETTA
In allegato la nota trasmessa all'Amministrazione.
Negli uffici del MEF c’è qualcuno che ha la pessima abitudine di “perdere il pelo ma non il vizio” e di tornare a riproporre modalità gestionali già duramente contestate dalla USB MEF.
E’ solo del 23 maggio scorso la nostra denuncia relativa all’accanimento da parte dell’Ufficio VI della Direzione Centrale per i Servizi del Personale nel richiedere la certificazione giustificativa in caso di assenze per visite specialistiche, analisi ed esami strumentali, per i quali si era ricorsi all’istituto della malattia. A seguito di essa la situazione aveva avuto una decisiva inversione di tendenza e le pretese aveva subito una battuta d’arresto.
Purtroppo in questi giorni si è ripresentato il “remake” di questo film già visto. Molti lavoratori, infatti, ci hanno segnalato il proliferare di rilievi dell’Amministrazione in ordine all’inadeguatezza o all’incompletezza delle attestazioni presentate, invitando a provvedere alla loro regolarizzazione o integrazione.
Di frequente la richiesta viene effettuata addirittura dopo un lasso di tempo molto ampio dal giorno dell’effettuazione della prestazione specialistica, con l’evidente risultato che il perfezionamento della relativa certificazione risulta praticamente impossibile.
Abbiamo la sensazione che queste incresciose situazioni siano il frutto dello “scrupoloso senso del dovere” e di un’interpretazione personale e restrittiva dei recenti dettami “brunettiani” dei responsabili del suddetto Ufficio che usano particolari poteri persecutori e vessatori senza il dovuto controllo dei vertici dell’Amministrazione.
Pertanto abbiamo interessato ancora una volta l’Amministrazione con la nota allegata al fine di sollecitare un intervento definitivo atto ad abolire questa incresciosa prassi amministrativa, la cui reiterazione porterà la USB MEF ad attivare tutti gli strumenti di difesa dei lavoratori, non ultimi quelli legali.