PEO 2025: Siorre e siorri si replica… e l’FRD se ne va!

Roma -

L’ipotesi di accordo sottoscritta per i Differenziali Stipendiali 2025 dall’Amministrazione e da uilunsacislintesaflp ricalca l’impianto del 2024 confermando criteri e modalità e mantenendo così immutate le stesse criticità che USB ha ripetutamente contestato.

Le graduatorie definitive PEO 2024 hanno dimostrato che l’equilibrio del sistema, tenacemente perseguito dall’Amministrazione e sostenuto dalle citate organizzazioni sindacali, impediranno di realizzare un “ciclo perpetuo” di progressioni all’interno delle aree.

Per quanto ci riguarda, tale sistema del tutto discutibile nell’impostazione generale e totalmente sbilanciato nelle pesature dei criteri (valutazione – esperienza professionale – titoli di studio) e nei relativi punteggi ha dimostrato, risultati alla mano, di non poter garantire nel tempo continuità al percorso avviato per gli anni futuri.

USB aveva messo in guardia in merito al funzionamento distorsivo dell’impianto imposto dall’Amministrazione perché sapevamo non si sarebbe limitato alle PEO 2024 ma sarebbe divenuto la costante per i futuri differenziali stipendiali.

Infatti, l’ipotesi di accordo sottoscritta nell’ultima riunione mantiene immutate le criticità che impediranno di realizzare quel “ciclo perpetuo” di progressioni all’interno delle aree perché privo anche di quei criteri di autofinanziamento del sistema che permette il recupero nel Fondo risorse decentrate (FRD) dei differenziali del personale cessato dal servizio in modo da consentire a tutti i lavoratori di acquisire lo scatto economico spettante.

Il sistema architettato dall’Amministrazione, infatti, opera in senso contrario rispetto a quanto previsto dal CCNL Funzioni Centrali e richiesto da USB tanto che porterà nel breve periodo ad utilizzare risorse certe del FRD (quelle con cui si possono finanziare i differenziali stipendiali) che rientreranno nella disponibilità del fondo stesso dopo decenni erodendone, di fatto, la consistenza e riducendo, allo stesso tempo, la possibilità di poter bandire nuove procedure già nel medio periodo.

Scorrendo le graduatorie definitive delle PEO 2024 non sarà sfuggito come (in modo macroscopico nella III area) a causa della pesatura sproporzionata dei diversi criteri e dei punteggi interni a ciascun criterio si sia andati a vanificare il punteggio ulteriore da assegnare dopo 6 anni di mancata acquisizione del differenziale a determinate categorie di lavoratori, così facendo sarà pressoché impossibile acquisire il differenziale stipendiale.

Se da una parte il CCNL Funzioni Centrali ha risolto il problema dei lavoratori così detti “apicali” che finalmente sono tornati a partecipare e ad acquisire i differenziali stipendiali, dall’altra il MEF ha creato la nuova categoria dei lavoratori “criceti” che continueranno a partecipare all’infinito senza mai arrivare a meta.

Il percorso intrapreso dal MEF con la chiara intenzione di diventare un’amministrazione “attrattiva” per i nuovi assunti passa dallo stravolgimento del sistema dei differenziali stipendiali per distribuire somme modeste e, oltretutto, autofinanziate dai lavoratori stessi.

MEF che con una mano dà i pochi spiccioli del differenziale stipendiale e con l’altra prende dalle tasche dei medesimi lavoratori e lavoratrici più di quanto concesso quando mette in crisi chi abbina smart working e coworking perché, la nuova Policy del lavoro agile, prevede almeno la metà dei rientri settimanali in presenza. Una Policy che, in definitiva, poco si discosta dalla precedente riconfermando in buona sostanza la discrezionalità del dirigente che c'era e rimane, la non possibilità di recuperare nei mesi successivi i giorni di smart working non fruiti e richiedendo la metà dei rientri settimanali in presenza.

USB, ancora una volta, esprime un giudizio nettamente negativo sulle politiche per il personale ormai da troppo tempo adottate nel MEF, che sacrificano l’equità e la sostenibilità a lungo termine degli istituti contrattuali in favore di un sistema clientelare sempre più inefficace.