PROBLEMA
PROBLEMA
Paolo è un lavoratore del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Riceve nella sua casella di posta elettronica, dal Service Personale Tesoro, il modello CUD 2010, relativo ai redditi 2009.
Apre il file e legge che il suo reddito 2009 ammonta a 25.512,88 euro (redditi per i quali è possibile fruire della detrazione più i compensi relativi agli anni precedenti soggetti a tassazione separata).
Perplesso, ritrova il suo CUD 2009, relativo ai redditi percepiti nel 2008 e scopre che il suo "guadagno", un anno prima, è stato complessivamente di 27.612,27 euro.
A questo punto, preoccupato, apre anche il file relativo al suo CUD 2008, concernente i redditi 2007 e trova che il reddito, due anni prima, ammontava a 27.911,93 euro.
Ora, fate anche voi quello che ha fatto Paolo: prendete il CUD 2007/2008/2009 e confrontate le cifre.
PRIMA DOMANDA
A quanto ammonta, in tre anni, la perdita di salario reale di Paolo, lavoratore del Ministero dell'Economia e delle Finanze ?
SECONDA DOMANDA
Considerato che la Finanziaria non ha previsto stanziamenti che vadano oltre la vecchia indennità di vacanza contrattuale, a conti fatti circa 12 euro medi mensili lordi; che il contratto nazionale sarà triennalizzato; che gli interventi normativi hanno tagliato i fondi aggiuntivi e ridotto ulteriormente quelli relativi al Fondo Unico di Amministrazione, peraltro già bloccati al 2004; che il D.Lgs 150/09 prevede che i soldi di tutti saranno distribuiti a pochi, grazie alla collocazione dei lavoratori nelle tre fasce; che il salario accessorio, i fondi di sede non potranno essere più erogati come produttività collettiva ma saranno collegati alla "meritocrazia clientelare"; che il salario accessorio servirà per finanziare il bonus annuale delle eccellenze, il premio annuale per l’innovazione e l’attribuzione di incarichi e responsabilità sulla base del sistema premiante; che il peso del gettito fiscale continua a gravare completamente sulle spalle dei lavoratori dipendenti, a fronte dei premi elargiti agli evasori come il condono dello scudo fiscale, nei prossimi anni, a quanto ammonterà la perdita del potere d'acquisto del salario di Paolo e quello di tanti altri lavoratori del Ministero dell'Economia e delle Finanze, esclusa ovviamente la dirigenza ?
RISPOSTE
Non occorre ricorrere né all'abaco né, tantomeno, scomodare la nuova legge che disciplina la normativa in materia di contabilità e di finanza pubblica.
La crisi economica sistemica la stanno facendo pagare, a caro prezzo, ai lavoratori a fronte dell'immensa massa di soldi regalata ai cravattari del sistema creditizio e ai pescecani della finanza.
Occorre, quindi, rispondere immediatamente.
Forti aumenti di salari, trasformazione del salario accessorio in retribuzione certa, diritto alla carriera per tutti, rilancio delle pensioni pubbliche, lotta alla precarietà lavorativa e sociale, continuità del reddito, sicurezza nei posti di lavoro, diritto alla casa, rafforzamento e difesa dello stato sociale, democrazia nei luoghi di lavoro, devono essere le parole d'ordine per ogni lavoratore.
Queste parole restano decisive per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti noi che sentiamo, sulle nostre spalle, la fatica del vivere, in una società in cui aumentano le disuguaglianze sociali e in cui si dissolvono le speranze e le piccole sicurezze che hanno accompagnato le generazioni precedenti.
La lotta di classe esiste ancora; però, è ferocemente praticata dal padronato che sta spostando, in questi anni, risorse economiche, diritti e certezze, dal mondo del lavoro a quello del capitale.
Sta a tutti noi, ribaltarla.
Per questo è necessario rafforzare le RdB MEF, l'unica organizzazione sindacale che parla di lavoro, di diritti, di salario e di dignità.