Profili professionali: la riunione del 15.6.2010

Roma -

Martedì 15 giugno 2010, si è tenuto il secondo incontro tra l'amministrazione e le OO.SS. al fine di definire i nuovi profili professionali del personale appartenente alle aree professionali.

Una riunione, questa volta, dai connotati squisitamente tecnici e durante la quale abbiamo formalmente formulato le nostre proposte di modifica allo schema di modello professionale del MEF avanzato dalla parte pubblica.

Ad inizio riunione, però, la parte pubblica ha chiesto di aprire un confronto sull'integrazione dell'ordine del giorno da lei richiesto, riguardante lo schema di DPCM per la rideterminazione della dotazione organica del personale non dirigenziale del MEF, che dovrà essere trasmesso, entro il 30 giugno 2010, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Su questo specifico punto, abbiamo ribadito come la ridefinizione delle dotazioni organiche operate, con le varie riduzioni di spesa previste dalle leggi 133/08, 25/10 (D.L. milleproroghe) e, per ultimo, dalla 73/2010 (D.L. 40), confermano la messa in posa dell'ennesimo tassello di un progetto generale e generalizzato di smantellamento della Pubblica Amministrazione e di azzeramento della stato sociale.

Di fatto, per la prima volta, l'amministrazione ha definito le nuove piante organiche con un esubero, rispetto ai lavoratori presenti, sia nella I che nella II area.

Al 15 maggio 2010, il personale presente risultava essere 837 unità nella I area, di 7.615 nella II area e di 5105 per la III.

Le dotazioni organiche elaborate dall'amministrazione e, quindi, gli scostamenti così generati dopo l'ennesima riduzione, sono di 698 per la I area (-139), 6.883 per la II (-732) e 7.657 per la III (+2.552).

E' chiaro, e risulta del tutto inutile, elencare quali potranno essere le ripercussioni gravissime sul personale delle aree in sovrannumero, considerata l'impossibilità, dettata dalle normative attualmente in vigore e quelle in essere, di poter sperare in una progressione tra le aree.

Si registra, invece, una evidente vacanza organica per la III area, sulla quale l'intera amministrazione, da tempo, investe nella ricerca spasmodica di personale iperprofessionalizzato ma, nel contempo, in possesso sia del pedigree di asservimento supino alla volontà politica che dei requisiti di ricattabilità sul fronte salariale e dei diritti.

Infatti, su questo specifico elemento, l'amministrazione ha un progetto chiaro e semplice di selettività da utilizzare nella forza lavoro dell'area funzionale.

Basta comprendere la proposta che la parte pubblica ha formulato nella definizione dei nuovi profili professionali, laddove individua un settore di attività, per la III area, denominato degli "esperti", nel quale collocare, utilizzando la pregiudiziale del possesso del titolo di studio e non della professionalità acquisita, un corpo di nuovi balilla, di management necessari per esercitare il controllo interno, la governance e la gestione della performance del ministero.   

Proprio sulla discussione dei nuovi profili professionali, abbiamo ribadito, preliminarmente, tutte le nostre perplessità, sulla proposta dell’amministrazione, già avanzate nella precedente riunione dell'8 giugno 2010.

Di fatto, il progetto risulta improntato a criteri di specializzazione della prestazione lavorativa mediante l'istituzione di profili professionali spesso "di nicchia", rendendo difficilmente attuabili, se non impossibili, sia nuovi sviluppi economici che professionali.

Inoltre, si ingessa anche la possibilità, per qualunque lavoratore, di poter transitare da un profilo all’altro.

La delegazione trattante dell'USB RdB MEF ha evidenziato come, in realtà, sia fondamentale che il nuovo schema dei profili professionali sia necessariamente e fondamentalmente improntato su criteri di semplificazione ma con l'introduzione di meccanismi di tutela per i lavoratori al fine di non pregiudicare le professionalità acquisite, il riconoscimento delle mansioni, le funzioni e, infine, la possibilità di carriera professionale.

Più dettagliatamente, abbiamo richiesto le seguenti modifiche allo schema dei profili professionali presentato dall’amministrazione:

*    I area

a)  la costituzione di un unico profilo transitorio al fine di un suo definitivo superamento e affluenza nell'area II;

*    II area

a)  la traslazione dell'ex qualifica B2 dal profilo di addetto al profilo di assistente, permanendo nel profilo di addetto unicamente la figura di operatore.


b)  l'integrazione dei contenuti professionali del profilo di addetto (ex qualifica B1) con attività attinenti alla c.d. "carriera di concetto", al fine di creare un elemento di continuità nell’ ambito delle attività svolte all’interno dell’intera area II.

*    III area

a)  l'eliminazione del profilo di esperto e, conseguentemente, l'istituzione di un unico profilo di funzionario al fine di non creare due carriere parallele all’interno della stessa area, la cui unica differenziazione sia il mero possesso di uno specifico titolo di studio.
b)  riduzione a due settori di attività (Economico, Finanziario, Statistico, Fiscale e Tributario - Tecnico) al fine di evitare l’eccessiva specializzazione ed il conseguente irrigidimento dell’ ordinamento professionale con pesanti ricadute sulle progressioni economiche e sulla possibilità di effettuare passaggi orizzontali da un settore all’altro.

 

Durante la riunione, abbiamo più volte ribadito la nostra richiesta di discutere, da subito, l’individuazione delle procedure per lo sviluppo economico previsto dall’accordo FUA siglato il 20 maggio 2010.

Si sta verificando, infatti, che il cappio voluto fortemente da CGIL, CISL, UIL, UNSA e FLP di saldare le progressioni economiche alla definizione dei profili professionali del relativo nuovo CCIA, si sta stringendo al collo dei lavoratori, strangolandoli.

Quindi, è improcrastinabile la definizione immediata di semplici criteri per avviare un percorso di passaggio di livello economico per tutti, a partire dagli esclusi dalle precedenti riqualificazioni.

Il 22 giugno 2010, data del prossimo incontro con l'amministrazione, pretenderemo di confrontarci su questo.