Qualità della vita e del lavoro, salute e futuro passano anche dall'organizzazione del lavoro
Qualità della vita e del lavoro, e sopratutto salute delle lavoratrici e dei lavoratori passano anche dalle modalità di organizzazione della prestazione lavorativa che una Amministrazione vuole darsi. Più che mai questo principio è dirimente su un tema innovativo come quello del lavoro agile “a regime”, Smart working, Coworking e Telelavoro hanno come presupposto (normativo e contrattuale) una nuova modalità organizzativa dell’attività lavorativa al fine di garantire la conciliazione tra i tempi di vita personale e di lavoro.
Questo concetto è ancor più attuale oggi che la manovra 2024 per i fragili della Pubblica Amministrazione non ha previsto alcuna copertura. Tutti gli emendamenti presentati sono stati, infatti, bocciati dalla maggioranza.
Nessuna mediazione per quanto attiene i lavoratori fragili della P.A. si è avuta da parte della Funzione Pubblica. Quindi sì andrà di Amministrazione in Amministrazione in base a quello che i vari Datori di lavoro decideranno di fare in qualità di responsabili della sicurezza. Come USB, abbiamo mandato all'Amministrazione del MEF diversi suggerimenti con pochi, semplici, punti propositivi su cui poter mediare ma sino ad ora parrebbe senza successo.
Nostro malgrado, l’Amministrazione del MEF è in piena rottura sul tema e resta arroccata nella sua posizione retrograda che improvvisamente peggiora l’attuale regolamentazione provvisoria ed unilaterale del lavoro agile per i fragili. E' pertanto evidente che non si possa chiedere al Sindacato di fungere da “notaio”.
USB ha chiesto, ancora prima del precipitare della situazione, nel caso non potesse essere garantito lo Smart Working ai fragili di assicurare quantomeno 15 giorni mensili a questa particolare categoria di lavoratori e lavoratrici. Inoltre un ampliamento del Telelavoro per garantire il lavoro alle situazioni più gravi. Nonchè maggiori postazioni di Coworking ed il suo conseguente innalzamento al massimo delle giornate così sostenibili. Il MEF decide invece di fare degli accordi per i lavoratori fragili per 8 giornidi SW e poi, eventualmente, di permettere una fruizione più flessibile. Ma su che basi? Non certo la logica della sicurezza e della garanzia della salute alla quale dovrebbe conformarsi il datore di lavoro. Come è già avvenuto durante il confronto sullo Smart working per i dipendenti del MEF la vera motivazione che a decidere quanti giorni dare è una prerogativa datoriale: e allora “posso darti zero... o otto... oppure anche dieci!!”. Un ragionamento da Marchese del Grillo che per noi è inaccettabile e lo facemmo presente allora come ora. Con buona pace sia della ratio prioritaria del lavoro agile sia del parere, condivisibile e contrario alla posizione del MEF, che aveva dato sul punto il CUG (che continua a ricevere in faccia sonori schiaffi!). Il Telelavoro resta in fase sperimentale per non dire embrionale con la predisposizione di appena 3 postazioni e il Coworking vede una grave riduzione dei giorni previsti dalla nuova policy.
Alla luce di quanto detto, i buoni propositi in materia di lavoro agile sbandierati dall'Amministrazione appaiono oggi parole “farlocche”. Siamo consapevoli che la regressiva proposta del MEF possa essere, a confronto, con regolamentazioni di altre amministrazioni più “avanzata” ma ciò non certamente per la proposta innovativa del Dicastero rispetto alle corrette finalità del lavoro agile bensì per la potenzialità della “smartabilità” della pressocché totalità delle attività istituzionali, per la determinazione sindacale, per l’elevata professionalità e capacità al cambiamento e all’innovazione dimostrata negli anni da lavoratrici e lavoratori che consentirebbero la vera applicazione del lavoro in modalità agile.
Ecco perché tutto ciò non può accadere con l’avallo di USB ma troverà il nostro costante e incisivo intervento affinché tale contesto possa progressivamente evolvere verso le sue effettive finalità.
USB ha inviato una richiesta di incontro urgente all'Amministrazione su questi temi oramai non più procrastinabili (in allegato).