RdB e la difesa dei Lavoratori
In questi giorni si stanno effettuando presso tutti i Ministeri le trattative sulla mappatura delle sedi per il rinnovo delle RSU. Le RdB hanno ritenuto dhe fosse giunto il momento di avviare una trattativa unica di tutto il Ministero dell’Economia e Finanze sull’argomento in questione.
La nostra è stata una scelta coerente, che tiene conto delle operazioni degli ultimi anni, accelerate dalla finanziaria 2007, volte a demolire il lavoro pubblico.
Le basi per la destrutturazione della pubblica amministrazione sono state gettate da una finanziaria che ha attivato lo smantellamento del lavoro pubblico, incominciando dalle articolazioni provinciali di vari Ministeri.
I lavoratori del pubblico impiego sono perennemente attaccati da campagne di stampa tanto denigratorie quanto strettamente funzionali a creare un movimento di opinione che criminalizzi i “fannulloni”, proprio mentre nel contratto Ministeri, recentemente firmato (non dalle RdB), già si cominciano a vedere gli effetti devastanti del Memorandum sul pubblico impiego nel quale produttività e valutazione individuale del lavoratore vanno di pari passo con la progressione economica e di carriera.
Non vogliamo trovarci impotenti di fronte ad un possibile futuro attacco del governo che, magari , ci metterà di fronte al fatto compiuto del ridimensionamento delle strutture provinciali anche del Dipartimento delle Politiche Fiscali, che, come abbiamo visto negli ultimi sette anni è sempre stato l’anello debole della catena. Ricordiamo ai lavoratori, tanto per fare un esempio, che il DPF è l’unico dipartimento o comunque Ministero in cui sono state determinate le dotazioni organiche con decreto legislativo. Ancora ne paghiamo le conseguenze con i blocchi dei passaggi entro e tra le aree che, solo dopo sei lunghi anni, sembrano compiere i primi passi.
Noi ci preoccupiamo di un futuro incerto per il personale del DPF e delle Commissioni Tributarie. Crediamo che delle RSU su base provinciale di tutto il MEF possano rendere più forte sia il personale delle Commissioni Tributarie che quello dei dipartimenti provinciali del Tesoro.
Siamo di fronte ad un attacco senza precedenti e dobbiamo essere in grado di rispondere con un’unità senza precedenti. C’è bisogno di uno scatto di orgoglio, della nostra capacità di difendere la nostra funzione sociale e il lavoro pubblico, c’è bisogno che si avviino tutti quei processi che rendano i lavoratori più forti di fronte ad un attacco che non riguarda una singola amministrazione ma tutti i lavoratori.
Questo il senso della nostra scelta:
una RSU più forte per rispondere all’attacco in maniera adeguata.
La nostra è una scelta sindacale e non accettiamo di essere bacchettati sulle normative da chi parla di “un polo della fiscalità” senza aver mai realmente spiegato cos’è e soprattutto come mai in questo polo ci siano due diversi contratti di riferimento.
E non accettiamo strumentalizzazioni sul fondo di previdenza. Dal Fondo, come stabilito in modo molto chiaro da legge e regolamento, non entra e non esce nessuno. Se c’è qualche pericolo per il nostro fondo, questo è determinato dall’accordo scellerato tra governo e CGIL CISL UIL sulla previdenza integrativa ed al furto del TFR mediante il silenzio/assenso.
Perché con una mano si difende il nostro fondo e con l’altra si tenta di destinarlo alla previdenza complementare?
I lavoratori ci conoscono, hanno seguito le nostre battaglie e la nostra coerenza, le nostre parole d’ordine sono sempre le stesse