Sabbie mobili
L’ immobilismo e la totale assenza che sta caratterizzando da tempo la gestione del proprio personale da parte del DPF è ormai intollerabile : a fronte dei molti problemi sul tappeto si continua a perseguire la tecnica del “muro di gomma”. E in un momento così delicato per la Pubblica Amministrazione, l’assenza di un interlocutore valido è particolarmente grave e sconcertante: noi non dimentichiamo che l’art. 32 del Ddl Finanziaria 2007 prevede entro il1/3/2007 la riduzione delle dotazioni organiche in modo che il personale di supporto (gestione risorse umane,sistemi informativi, AA.GG., contabilità) non superi il 15% del personale complessivo e che tale risultato può essere raggiunto anche tramite piani di riallocazione del personale.
Che impatto avrà tutto questo sugli uffici centrali del DPF? E come mai si ricomincia a parlare della collocazione delle Commissioni Tributarie? Con chi ne dovremo discutere ?
Saldo FUA 2005. Ci hanno raccontato per troppo tempo che l’esiguità degli aumenti contrattuali in busta paga era giustificata dalla necessità di agganciare le retribuzioni reali a criteri di meritocrazia e produttività : il FUA doveva servire a premiare economicamente i più “meritevoli”. Ma la realtà dei fatti è tutt’altra : il meccanismo perverso del FUA permette all’Amministrazione di erogare il compenso accessorio con ritardi cronici e spesso legati a motivi più politici che tecnici ma soprattutto di determinare in modo discrezionale e unilaterale l’ammontare del budget disponibile.
Ed è sotto gli occhi di tutti che a fine 2006 ancora non si è iniziato a parlare dell’accordo nazionale per il saldo FUA 2005 e che ancora siamo in attesa della firma del ministro per i fondi del comma 165 per l’anno 2005 che, comunque, saranno la metà rispetto a quelli dell’anno 2004.
I lavoratori dovranno aspettare nella migliore delle ipotesi l’ estate del 2007 per ritrovarsi in tasca quattro soldi con un ritardo a dir poco vergognoso.
Procedure di passaggio entro e tra le aree. Avevamo già espresso tutte le nostre perplessità in merito a queste procedure che hanno diviso i lavoratori e scatenato la più becera delle guerre tra poveri. Non abbiamo mai creduto nell’auto-formazione dei lavoratori sul posto di lavoro senza neanche un tutor di riferimento . Ma mai avremmo potuto immaginare che il DPF scaricasse sugli uffici periferici l’organizzazione e la gestione dei percorsi formativi senza un minimo di indicazione dal punto di vista operativo. E così, a più di un mese dall’ inizio, mentre molti lavoratori non sanno ancora come poter gestire le ore di auto-formazione a loro disposizione perchè chiamati a fare salve le esigenze di servizio dei propri uffici, altri procedono alacremente verso la conclusione dei lavori. Questione di fortuna? O si tratta di disparità di trattamento di diversi candidati che concorrono alle stesse procedure?
È scandaloso che in alcuni uffici si scarichi sulle spalle dei lavoratori l’onere di procedure bandite dalla stessa Amministrazione! È scandaloso che il DPF non stia monitorando la situazione dando indicazioni precise a quelle strutture che ledono i diritti dei lavoratori perchè colpevolmente impreparate o semplicemente incapaci di gestire localmente un percorso formativo !
È scandaloso che si creino ancora motivi di divisione tra lavoratori e presupposti di ulteriore contenzioso nei confronti degli uffici inadempienti !
Ciliegina sulla torta:
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha bandito nuove procedure concorsuali per i passaggi entro e tra le aree.
Quando possiamo fare la domanda?
La risposta è che noi non possiamo fare la domanda perché, a distanza di sei anni dalla riforma che ha accorpato il DPF al Ministerro del Tesoro istituendo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, i lavoratori del DPF non hanno ancora conquistato il diritto di essere considerati a tutti gli effetti lavoratori del Ministero “unico”.
Questi i motivi che hanno spinto le RdB a proclamare dalla data odierna lo stato di agitazione del personale, chiamando i lavoratori del DPF e delle Commissioni tributarie ad una nuova stagione di lotte: è ora di ricominciare ed è per questo che invitiamo le RSU e tutto il personale ad organizzare nel mese di dicembre assemblee in tutti i posti di lavoro.
Abbiamo scritto al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Viceministro Visco al Capodipartimento Dr Ciocca per sollecitare un incontro teso a risolvere la questione. Se non avremo risposte prepariamoci all’ultima forma di lotta rimasta: lo sciopero del personale del DPF.
Per non accettare di finire nelle sabbie mobili
e per difendere non solo il salario ma soprattutto diritti e dignità