SCIACALLI !

Roma -

E' vero che al peggio non c'è mai fine.

Puntualmente, quello che abbiamo da sempre sostenuto, si è verificato.

L'11 ottobre 2007 è stata pubblicata la graduatoria dei candidati che hanno preso parte alla prova preselettiva del 26 settembre 2007 per il passaggio tra le aree professionali, finalizzata alla copertura dei posti disponibili nella posizione economica a C1 (407 posti per oltre 4.000 candidati).
Graduatoria, questa, che ha validità ai soli fini dell'ammissione ai corsi di formazione, ai quali parteciperanno 627 candidati utilmente collocati nella stessa.

Delusioni, amarezze e rabbia. Un vero putiferio.

 
La "guerra tra poveri", era già scoppiata subito dopo la pubblicazione del decreto emanato il 12 ottobre 2006.

Ricorsi legali a iosa, i B3 contro i B2 e B1, ma anche contro i B3 che si sono recentemente riqualificati. I B3 appena riqualificati contro la loro esclusione, i B1 e B2 contro i B3, questi stessi contro i super.

Insomma, ancora una volta, non è bastato "lo storico" già vissuto nelle vergognose riqualificazioni all'interno delle aree, le legittime aspettative degli idonei, le "bocciature" nonostante 30 anni di servizio.

Queste attuali procedure disegnano un orizzonte ancora più preoccupante e minaccioso.

A metterci la ciliegina sulla torta scendono in campo anche pseudo sindacati autonomi che, prima siglano gli accordi che hanno generato questo schifo e mandato al macello i lavoratori e, dopo, si presentano come portatori di giustizia, con la spada in una mano e nell'altra, anziché la bilancia, il portafoglio aperto.

Insomma, stanno LETTERALMENTE PRENDENDO IN GIRO i lavoratori, generando speranze e illusioni.

La gravità di questo scellerato comportamento non è solo il generare false aspettative (che durano oltre 15 anni visti i tempi dei contenziosi) individuando, nell'organo giuridico, l'unico risolutore delle ingiustizie subite (nell'ultimo decennio la giurisprudenza è costantemente a sfavore dei lavoratori pubblici) ma, anche, la lacerazione che si sta producendo, nel tessuto relazionale dei lavoratori, che rischia di disintegrare persino quel poco di cultura solidale rimasta.
Questo, è il sintomo preoccupante di una ricerca di soluzioni individuali, da parte dei lavoratori, per il riconoscimento dei propri diritti salariali e professionali.

 
Un brodo culturale dove sospetti, rancori, dicerie, pettegolezzi, invidie, sguardi cagneschi, sono esaltati, assunti quali elementi provanti del torto subito, distogliendo, in questo modo, dalle vere responsabilità che ricadono proprio sulle organizzazioni sindacali firmatarie di questi scellerati accordi, nell'amministrazione e nei responsabili politici che hanno avallato e permesso, il calpestio della dignità dei lavoratori.


Lo abbiamo scritto a chiare lettere in momenti non sospetti.

Questa procedura è una supposta a lento rilascio e gli effetti si stanno sentendo.

Il percorso sindacale che la RdB/CUB MEF ha praticato in questi ultimi anni, sia per le precedenti procedure all'interno delle aree sia per quelle tra le aree, è trasparente.

Nessun accordo ha visto il nostro consenso, così come nessuna responsabilità può essere imputata alla RdB/CUB MEF sugli effetti delle metastasi che si stanno generalizzando con  queste mostruose procedure che hanno trovato e trovano tuttora, nel mancato soddisfacimento delle legittime aspettative di avanzamento professionale di migliaia di lavoratori, il loro fondamento.

La nostra contrarietà si è ripetuta anche contro questa procedura tra le aree.

Le aspettative di carriera dei lavoratori, il riconoscimento delle professionalità acquisite non possono certamente essere ripagate con una procedura iperselettiva e con una "manciata" di posti.


Il
DIRITTO ALLA CARRIERA non si ottiene a colpi di ricorsi.

La lotta, la partecipazione, l'UNITA' DEI LAVORATORI, sono le uniche possibilità per esercitarlo.
Un
PASSAGGIO DI LIVELLO PER TUTTI I LAVORATORI DEL MEF per sanare quanto accaduto fino ad oggi e per riaffermare la dignità dei lavoratori, è l'unica e vera priorità, divenuta ancora più urgente in considerazione delle forti trasformazioni in atto, dallo spacchettamento dei ministeri alla imminente mobilità del personale quale effetto di questi provvedimenti.

L'orizzonte ordinamentale disegnato dal nuovo CCNL di comparto, che prevede la flessibilità d'area, troverà la RdB/CUB MEF pronta a dare battaglia affinché si risarciscano, ai lavoratori, i danni ricevuti.

Aggrediremo la cultura dirigenziale premiante e iperselettiva, i meccanismi iniqui nell'attribuzione del salario di produttività, gli stipendi differenti a parità di prestazioni, affinché sia possibile realizzare un futuro professionale ed economico migliore per tutti.



CON LA LOTTA, CAMBIARE SI PUO'!