Scioperiamo per inventare un tempo nuovo. Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!
In occasione dello sciopero globale femminista del prossimo otto marzo 2019 e in preparazione dello stesso, USB PI MEF ha indetto un’assemblea cittadina per tutte le lavoratrici e i lavoratori.
L’incontro sarà caratterizzato dalla presenza di attiviste che nei vari ambiti si occupano di analizzare e far emergere le forme di discriminazione, violenza e abusi che quotidianamente subiscono le donne sul lavoro, a casa e nella società attuale. Lo scenario italiano, similmente a ciò che accade in ambito europeo, dimostra una sempre più marcata saldatura tra sistema patriarcale e razzismo, costituenti le propaggini del sistema neoliberale, che alimentano un preoccupante clima di violenza e repressione che colpisce le donne. Il ddl Pillon, il Decreto Sicurezza, l’attacco alla legge 194, lo svuotamento dei servizi dei consultori, la precarizzazione del lavoro delle donne, la persistente discriminazione delle stesse negli ambiti lavorativi, la presenza di molestie, lo smantellamento dei servizi socio-sanitari e assistenziali, costituiscono veri e propri attacchi alla libertà delle donne che si vorrebbero far tornare indietro rispetto ai diritti faticosamente conquistati con le lotte. E’ inoltre in atto un pesantissimo attacco ai luoghi in cui le donne hanno messo in atto pratiche di protezione a favore di coloro che riescono a sfuggire alle violenze domestiche, sopperendo all’assenza di strutture pubbliche. Per arginare tutto ciò è necessario far sì che si moltiplichino le occasioni di incontro, scambio di informazioni e di esperienze positive, salvaguardando quelle già esistenti.
Nel corso dell’assemblea verrà data visibilità alle lotte delle donne sul territorio unitamente a momenti di approfondimento sulla discriminazione in ambito lavorativo. Ci sarà anche la presentazione dello studio “Donne sull’orlo di una crisi di numeri” a cura di USB e del meraviglioso spettacolo teatrale “Io Obietto” scritto e realizzato da donne sulla base della storia vera di Valentina, non assistita e deceduta a causa della esecrabile opportunità data agli obiettori di coscienza di esercitare la loro professione nelle strutture pubbliche.
Partecipiamo tutte e tutti!!!!!