SONO UNA DONNA E L'11 MARZO IO SCIOPERO !

Roma -

Perché questo governo sta facendo pagare la crisi alle donne attraverso:     

- l’innalzamento dell’età pensionabile legata all’aspettativa di vita delle donne che sono più longeve dei colleghi uomini non considerando il lavoro di cura che da sempre le donne prestano gratuitamente alla famiglia per conto dello stato;

- il blocco degli stipendi che non mi consente di arrivare alla fine del mese e che mi costringe a fare i salti mortali per far quadrare i conti;

- la progressiva riduzione dei servizi sociali (asili nido e scuole pubbliche) che mi costringono a lavorare in affanno per poter conciliare il mio ruolo lavorativo e quello di genitore, o addirittura a rinunciare al lavoro;

- l’esclusione delle lavoratrici precarie dalla scuola che comporta l’impoverimento dell’offerta formativa costringendomi a pagare servizi sostitutivi che non posso permettermi;

- i continui attacchi alla legge 104 la cui fruizione determina una diminuzione del mio salario accessorio oramai indispensabile per vivere;

- la revoca del part-time che può costringermi a scegliere tra esigenze familiari e lavorative in assenza di servizi pubblici adeguati;

- l’assenza di tutela previdenziale e salariale delle lavoratrici precarie espulse dal settore pubblico e privato;

- il ricatto delle dimissioni in bianco fatte valere in caso di gravidanza nel settore privato;

- l’assenza di leggi che mi consentono di prendermi cura di mio figlio quando si ammala dal compimento dei tre anni;

- l’assenza di flessibilità nell’orario di lavoro che mi fa correre dalla mattina alla sera;

- la riduzione dei fondi per l’università, la ricerca e la cultura che non permetteranno ai giovani di costruirsi una preparazione adeguata mettendo a serio rischio il loro futuro;

- la riduzione dei fondi per i centri antiviolenza che non potranno più prendersi cura delle madri e dei figli costretti ad abbandonare le loro case;

- l’assenza di norme che consentono alle donne immigrate anche non regolari e prive di lavoro,  ed ai loro figli, di accedere gratuitamente alle cure sanitarie e a tutti gli altri servizi pubblici;

- l’assenza di una politica abitativa che garantisce un alloggio idoneo alle famiglie monoparentali e a quelle sotto la soglia di povertà spesso costrette a vivere in condizioni inumane in sistemazioni di fortuna.

 

SCIOPERO ANCHE PERCHE’ MI OPPONGO ALLA MISERIA CULTURALE DI UN POTERE MASCHILISTA CHE MI VORREBBE “INCULCARE” L’IDEA CHE L’UNICO MODO PER FARCELA NELLA VITA SIA QUELLO DI “MERCIFICARMI”  RINUNCIANDO ALLA MIA INTELLIGENZA, ALLA MIA DIGNITA’ E ALLA MIA SENSIBILITA’ DI GENERE.